mercoledì 23 gennaio 2019

Star Wars: Il risveglio della Forza (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/09/2016 Qui - Chissà perché ma neanche a farlo apposta questo è il mio 300esimo post, niente di incredibile ma in questa occasione è capitato di recensire il film più atteso, poiché dopo un'attesa di 9 mesi (no non è nato nessuno), e dopo aver assistito a due mesi di pubblicità, trailer e cose varie (dribblando anche gli spoiler), finalmente grazie a Sky sono riuscito a vedere l'ultimo capitolo di una delle saghe di fantascienza più longeve, famose e conosciute di sempre, Star Wars. Perché io, nonostante non sono un fan accanito (ma solo amante del cinema e della fantascienza) ero impaziente di vedere, conoscere e capire le dinamiche, le situazioni e i nuovi personaggi di questo settimo capitolo. Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens) è infatti il settimo episodio della saga di Guerre stellari, il sequel della trilogia originale, così simile nei contenuti a quella straordinaria che dopo aver visto questo, mi è venuto il dubbio che questo fosse un remake sotto mentite spoglie. E difatti è proprio per ciò che il film mi è piaciuto tanto, per le sensazioni (e non solo) simili provate a distanza di anni. Eccezionali le sequenze d'azione, i personaggi e i momenti più drammatici, anche se le emozioni non sono più le stesse, ma era scontato, d'altronde son passati quasi 40 anni. Il film poi come è ovvio riprende la storia, il film (del 2015 diretto, co-scritto e co-prodotto dal bravissimo J. J. Abrams) è infatti ambientato all'incirca trent'anni dopo gli eventi de Il ritorno dello Jedi, e racconta della ricerca di Luke Skywalker (scomparso ormai da tempo) da parte dell'indipendente e solitaria Riley (Daisy Ridley)il soldato pentito Finn (John Boyega) e il pilota di caccia Poe (Oscar Isaac), grazie ad una traccia nascosta nel droide BB-8 e della loro lotta al fianco della Resistenza, guidata da veterani dell'Alleanza Ribelle come la principessa Leila (Carrie Fisher), divenuta un generale, che insieme a nuovi amici, nemici e volti noti, come quello di Ian Solo (Harrison Ford) e del fidato Chewbecca, lotteranno contro il minaccioso Kylo Ren (Adam Driver) e il Primo Ordine, successore dell'Impero Galattico, sotto il comando del leader supremo Snoke (Andy Serkis).
Il film, come detto in precedenza, riprende i toni soprattutto della prima trilogia (prima in senso temporale), ritornano infatti gli elementi che l'avevano caratterizzata e una sceneggiatura capace di non lasciarsi sopraffare dalla tecnologia degli effetti speciali, ma siamo lontani anni luce dallo sfarzo stilistico dei film più recenti di George LucasJ.J. Abrams però, fa comunque un ottimo lavoro, dato che la sua forma è buona per far comprendere a pieno le sequenze d'azione, tutte eccezionali. In ogni caso si tratta di un vero e proprio aggancio allo spirito originale, sembra quasi di tornare a casa, il che genera un effetto empatico evidente, dall'altro lato potrebbe anche apparire come una copia, effettivamente tantissime citazioni (il locale malfamato, gli indumenti di Han Solo, la capigliatura di Leia Organa-Skywalker, gli oleogrammi del tavolo della Millennium Falcon, i personaggi del Ritorno dello jedi, e così via) e scelte sostanziali (come uno stretto legame parentale), battaglie spaziali, nuovi portatori della Forza, anziani saggi pronti a dare i loro consigli (e altro) paiono semplicemente traslati nel tempo e su una gamma di personaggi allargata tra vecchi e nuovi pronti al passaggio del testimone. Dunque, questo episodio sette è invero il trionfo degli ammiccamenti. La trama del film, costruita dall'esperto trio di sceneggiatori, è difatti farcita di déjà-vu scopiazzati dalla trilogia originaria, e spesso sembra mancare di originalità e qualità.
Ma grazie alla straordinaria e affascinante fotografia, insieme alle prospettive paesaggistiche sicuramente da Oscar, al cast di attori che anche se a tratti la recitazione appare piatta e scontata fanno un buon lavoro e grazie al rivedere i protagonisti di un tempo, che in fondo non abbiamo mai abbandonato, fa un certo effetto, il più classico dei colpi al cuore (e sostanziale punto di vantaggio rispetto alla più recente trilogia di George Lucas, Harrison Ford poi è imperdibile, la mancanza nella Trilogia/prequel, con la sua aria beffarda da simpatica canaglia, si era fatta sentire). E anche se le new entry non riescono a rinnovare quello sfarzo, e anche se Daisy Ridley possiede una discreta dose di argento vivo e John Boyega, chiamato ad essere l'elemento fuori posto (di tutte queste avventure farebbe anche a meno), non importa, il film è bello. Su tutti però, meglio di tutti, figura il nuovo e bellissimo nonché simpaticissimo droide BB-8, che a tutti gli effetti può posizionarsi in zona dei suoi mitici colleghi di latta (e può fare a gara col pixariano 'Wall-e' per lo scettro del miglior robot al cinema degli ultimi anni). In Star Wars: Il risveglio della Forza, non c'è politica e non ci sono conflitti esistenziali, ci sono battaglie spettacolari e piccoli momenti comici, ci sono luci ed ombre, e ci sono la Forza e il Lato oscuro. La Forza scorre nelle vene della bella e volitiva Rey e rappresenta l'ossessione del nuovo malvagio Kylo Ren, che cela sotto una maschera nera non più il carisma che fu di Darth Vader ma piuttosto le inquietudini e l'ira di una vocazione incerta. Giovani ed incerti, i nuovi protagonisti hanno tutti in comune la continua lotta con fantasmi del passato e la ricerca del proprio posto nell'universo.
Ma a parte questo e tutti pregi, come la tensione, che riprende nettamente quella della prima trilogia, fatto di battute che smorzano la tensione, personaggi interessanti (il cast è infatti molto ben assortito e Rey è la eroina giusta per il film, bella, atletica, espressiva) e la giusta dose di misticismo (che ha un buon ritmo e ci sono anche scene e dialoghi ironici e sarcastici che strappano un sorriso), il sonoro, il montaggio, la colonna sonora (sempre identica ma sempre attuale e bella), gli effetti speciali, e altro, il film non mi ha convinto del tutto, soprattutto nella trama e nella sceneggiatura, tutte e due riprese troppo similmente e interamente da Star Wars IV, fatto già interamente constatato. Una sceneggiatura che comunque è semplice ma molto funzionale. per esempio, cerca di non lasciare buchi di trama (cercando di chiudere frettolosamente i moltissimi perché all'inizio), anche se leggere i titoli iniziali e vedere che 6 film non sono serviti a nulla e che senza un motivo e una spiegazione precisa il male ha ripreso il sopravvento sulla Repubblica.. beh ..non è tanto normale, e poi alcuni incontri come quello tra BB8 e la protagonista, sembrano un po' forzati, e alcuni cliché era meglio evitarli. Infine Kylo Ren non mi convince quasi per niente.. sembra un emulatore  di Darth Vader senza un motivo ben preciso, anche se le sue azioni porteranno ad una clamorosa svolta e perdita angosciante. Ma rimanendo sempre in ambito di sceneggiatura e protagonisti, per fortuna la Disney (che ha prodotto il film) non è eccessivamente invadente nella storyline. La si riconosce molto nel nuovo personaggio di Riley, che sembra un'eroina uscita da Disney Channel, e in quegli scambi di battute in cui l'ironia è la più ingenua e la meno riuscita. Però ci sono momenti di discreta crudeltà (per dirne alcuni senza anticipazioni, pianeti polverizzati, innocenti uccisi, mostri che mangiano voracemente persone), che tengono discretamente a distanza il politically correct. Il film, in questo frangente, cioè in quello della sospensione dell'incredulità, funziona, e soddisfa la volgare, ma comunque richiesta, qualità di coinvolgere. Più di due ore passano difatti in un lampo (quasi dura poco).
Questo però non toglie al lavoro di J.J. Abrams una serie di problemi evidenti, oltre alla piattezza della forma. E' come se il film non avesse il coraggio di osare eccessivamente (il che è accettabile, considerando le enormi aspettative e l'enorme peso della memoria cinematografica degli spettatori), e ripercorresse numerose traiettorie già percorse cercando così un compromesso per far affezionare il pubblico ai nuovi personaggi. E', dopotutto, un compromesso accettabile, se non fosse che comporta un tono generalmente castrato, smorzato, fermo dietro i limiti della sicurezza, che ti rende soddisfatto più come con il lavoretto ben fatto che come con una grande opera che induca riflessioni e discussioni. Gli stessi raccordi con la trama dei vecchi episodi sembrano pretestuosi, un po' forzati, non tanto longilinei. Insomma, un capitolo programmaticamente interlocutorio che riprende la prima trilogia (con le navi spaziali, il senso di sporco, usurato e vecchio di questa terza trilogia che è difatti perfettamente allineata con la prima), e rimuove implicitamente la seconda. Tutto per far passare il concetto di una rinascita e di un nuovo "concept" che in questo primo episodio della nuova trilogia possiamo solo intuire. Però si deve dare atto a Star Wars: Il risveglio della Forza che è solo il primo film di una nuova trilogia, e che magari di cose da dire ce ne sono ancora e ce ne saranno. Da una prima visione quindi, sembra proprio che il 'nuovo corso' di Star Wars si presenti con le carte in regola per ripagare gli appassionati delle (parziali) delusioni della Trilogia/prequel e catturare l'attenzione delle diverse fasce di pubblico. Ai fondamentalisti della saga infatti il film è piaciuto sufficientemente perché non manda in frantumi nessuna tradizione, come quella per cui ogni singolo film è in pratica auto-conclusivo, assolutamente comprensibile pur non avendo visto niente dei precedenti (o, visto il complesso sistema di sequel e prequel, dei successivi). Ai critici invece ha fatto storcere il naso per come non aggiunga, nell'immediato, nulla al resto della saga. Probabilmente avranno avuto ragione e torto entrambe le parti, la verità sta nel mezzo, nell'attesa che tutto il progetto Star Wars si concluda, e solo allora sapremo se questo risveglio della forza rimarrà negli annali come la nuova trilogia di Lucas. Intanto, godiamocelo per quello che è, perché Star Wars è pur sempre Star Wars. Uno dei film, delle saghe più spettacolari e incredibili di sempre. In definitiva perciò l'attesa è stata ben ripagata anche se questo è solo l'inizio, un inizio interessante e bello ma claudicante, in ogni caso imperdibile e da vedere e forse ri-vedere. Voto: 7,5

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