venerdì 25 gennaio 2019

Paranormal Activity: Dimensione fantasma (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 24/09/2016 Qui - Prima di cominciare con la recensione di Paranormal Activity: Dimensione fantasma (Paranormal Activity: The Ghost Dimension) sequel solo cronologico non temporale di Paranormal Activity 4, comunque ultimo film della serie, mi preme dire una cosa, cioè io dopo ben 10 anni ancora non capisco come si è riusciti a farne sei di questi film, di questa saga. Perché come nei precedenti capitoli la saga e il film non cambia stile (falso documentario), non cambia trama (con le telecamere piazzate per la casa per vedere quello che succede la notte) e non cambia neanche il finale, con il bene che esce sempre sconfitto, almeno una volta poteva succedere di uscirne vincitore, o no? No. Anche se in ogni caso la saga di Paranormal Activity rimane una delle inquietanti e spaventosi (e confuse, intricate e 'sceme') di sempre, grazie alla formula sempre uguale ma sempre efficace. Ma ovviamente dopo questo quinto capitolo, che prosegue dal finale del terzo e non quarto capitolo del franchise, che viene addirittura dopo lo spin-off Il segnato di Christopher Landon (probabilmente e paradossalmente il migliore di tutti), ha davvero stancato. Certo, finalmente scopriamo la verità o quella presunta, ma tutto diventa scontato e prevedibile, nonostante le inquietudini notturne a cui siamo stati abituati non mancano, con l'aggiunta, però, di fontane di energia Psi e altri 'contributi' digitali abbastanza deleteri anche se è l'elemento 'innovativo' migliore. Paranormal Activity: Dimensione fantasma (2015), diretto dal regista Gregory Plotkin, lo stesso del terzo, incredibilmente primo in ordine temporale, (immaginate quindi il caos), riparte infatti dal 1988 per poi spostare il tutto immediatamente ai giorni nostri e tirare in ballo una famiglia che, trasferitasi nella vecchia abitazione di Katie e Kristi, scopre una vecchia videocamera VHS che permette di vedere i fantasmi e rinviene videocassette appartenenti al passato proprio di questa videocamera, destinata a sconvolgere quello che doveva essere l'inizio di una nuova tranquilla esistenza tra quattro mura.
Quella di Ryan (Chris J. Murray), Emily (Brit Shaw) e la figlia Leila (la piccina ma bravissima Ivy George), che scoprono presto che qualcosa non va e che la loro amata figlia parla con gli spiriti. Poiché guardando attraverso le lenti della telecamera cominciano a vedere che tra loro si sta svolgendo un'attività paranormale, tra cui la ricomparsa di Kristi e Katie. Quindi, man mano che viene ribadito che i demoni si nutrono di paura e che non prendono di mira le case, ma le persone, e man mano che la figlioletta dei protagonisti finisce in pericolo, giungiamo all'ultimo quarto d'ora di visione, ovvero quello strettamente riservato al lato dell'intrattenimento horror condito di rito con coinvolgimento di sacerdote, rigetti proto-l'esorcista e immancabile spargimento di cadaveri. Tutto abbastanza prevedibile anche se questa volta, dove come recita la locandina "Per la prima volta ogni mistero sarà svelato", la principale particolarità risiede in questo caso nella scelta di far manifestare nottetempo l'inquietante presenza (ovviamente digitalmente) cosa che avviene abbastanza discretamente, garantendo qualche balzo dalla sedia. Tutto sommato perciò un quinto (sesto in verità) capitolo non male per una saga che viaggia tra alti e bassi, con il solo scopo di far rabbrividire lo spettatore su un'argomento delicato quanto misterioso, affascinante ed inquietante come il paranormale. Un film che può comunque piacere agli appassionati della saga e del paranormale, poiché come detto prima rispetta le sacre regole del Paranormal Activity, anche se dopo 10 anni ha definitivamente rotto. Voto: 6-

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