mercoledì 28 agosto 2019

Bianco di Babbudoiu (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 10/09/2016 Qui - Il terzo film è Bianco di Babbudoiu, l'esordio cinematografico di Pino e gli anticorpi, i tre famosi comici usciti dalle file di Colorado Cafè. Oltre a loro (i protagonisti assieme a Caterina Murino, davvero inguardabile), compaiono molti altri comici isolani, da Benito Urgu a LaPola, fino a Dario Cassini, nel doppio ruolo di banchiere e usuraio, in una delle poche trovate divertenti della storia, e Valeria Graci. Il film (del 2016) infatti nonostante si basi su una storia abbastanza lineare e semplice, ha davvero poco di divertente. Bianco di Babbudoiu difatti, narra solamente (e senza mordente) le vicissitudini di una famiglia di produttori di vino, alle prese con la crisi economica. La storia dei fratelli Michele e Roberto Mannu, che insieme al cognato Stefano Fais gestiscono le tenute Babbudoiu, un'azienda vinicola fondata dal padre a Sassari, si ritrovano con centinaia di migliaia di euro di debiti e hanno solo 15 giorni di tempo per trovare il denaro necessario ad evitare il fallimento, si improvviseranno perciò banda criminale, in un'escalation di equivoci, situazioni demenziali ed episodi rocamboleschi che non porteranno a nessuna soluzione. Ma proprio quando tutto sembra perduto, ecco manifestarsi la risposta proprio lì, sotto i loro occhi, un bicchiere del buon Bianco di Babbudoiu…un vino rosso, fiore all'occhiello della casa di produzione vinicola. Appare subito evidente di come questa pellicola sembra non andare da nessuna parte, non è chiaro infatti quale sia il senso dell'operazione, se la promozione delle aziende vinicole sarde, o del turismo isolano, o dei tre comici protagonisti. Anche se è chiaro però che il risultato della loro partecipazione a Bianco di Babbudoiu sia molto al di sotto delle aspettative (e sottotono), perché il passaggio dal cabaret televisivo al cinema è uno dei più rischiosi, e purtroppo qui anche per colpa della scelta di essere loro tre gli autori della sceneggiatura, che non aiuta affatto, il film si perde. All'interno di una commedia dev'esserci una logica, una coerenza narrativa, una credibilità nella psicologia dei personaggi, una riconoscibile verità di fondo.

Tutto questo non esiste in Bianco di Babbudoiu e non per la dimensione esigua del budget, che nulla ha a che vedere con la narrazione, ma proprio per il suo non avere il minimo interesse a sviluppare un intreccio credibile. Il film non cura nessuna parte, nonostante la regia di Igor Biddau è pulita e rigorosa, non cerca di accompagnare, sorprendere o spiazzare, non cerca di indirizzare o all'opposto di lasciare smarriti, fa semplicemente accadere scene senza un reale collegamento che gli dia valore. Invece che arrivare a costruire una gag nel corso di una sequenza o di più sequenze, Bianco di Babbudoiu infatti le presenta come se prima di esse non ci fosse nulla e nulla ci dovesse essere dopo. Eccetto alcune scene cardinali, molto del film potrebbe essere preso e spostato in un altro momento e niente cambierebbe, perché niente è effettivamente legato, né narrativamente né formalmente. Poiché nonostante l'evidente impegno nel cercare situazioni esilaranti che strappino la risata, il film infatti scorre fra gag mal riuscite, battute telefonate e situazioni che sfiorano il cattivo gusto, laddove nemmeno la creazione di equivoci ad hoc riesce a salvare un film che non ha davvero né capo e né coda. Lo stesso pretesto su cui si regge il titolo del film, un vino rosso che si chiama misteriosamente 'bianco', si rivela privo di senso, essendo la spiegazione, tenuta in caldo fino alla fine del film, davvero banale e funzionale solo nel sottolineare l'enorme mancanza di buone idee su cui si regge l'intera pellicola. Unico pregio il paesaggio, sullo sfondo infatti ci sono Sassari e la Sardegna con le sue bellezze mozzafiato, e la colonna sonora con canzoni davvero ritmate e divertenti, ma non basta a compensare l'assenza di un ritmo di racconto e soprattutto di risate. In definitiva perciò questa commedia mediocre, che probabilmente non doveva nemmeno essere prodotta, non convince e non riesce a far nemmeno sorridere, praticamente velleitaria e inconsistente. Voto: 5,5

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