mercoledì 30 gennaio 2019

Affare fatto (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2016 Qui - Affare fatto (Unfinished Business) è un esilarante e divertente film sul mondo della finanza del 2015 diretto da Ken Scott, regista di Starbuck: 533 figli e non saperlo e del suo remake (avvenuto due anni dopo, ne avevo già parlato quiDelivery Man con Vince Vaughn, stesso interprete di questa pellicola. Il film scritto dallo sceneggiatore di The Weather Man e La ricerca della felicità (di cui questo è un po' il seguito, dato che anche questa e' la storia di un uomo che non si arrende), racconta la strampalata avventura che Daniel "Dan" Trunkman (sposato con Susan con due figli da mantenere), intraprende dopo che viene licenziato da Chuck Portnoy (Sienna Miller), CEO della Dynamic Systems in cui lavora. Egli infatti solerte imprenditore e senza troppi problemi decide di formare un nuovo team con altri due soci, Timothy McWinters (il gagliardo Tom Wilkinson), un signore anziano e prossimo al pensionamento e Mike Pancake (Dave Franco, fratello del più famoso James, da cui ha preso la sua risata stringata), un giovane alle prime armi e un po' ignorante. E dopo circa un anno, per concludere l'affare della loro vita, i tre decidono di andare dapprima a Portland dove incontrano l'investitore Jim Spinch e un vecchio amico Bill Whilmsley, di seguito in Europa, più precisamente in Germania, per stringere definitivamente "la mano". Ma per concludere un contratto, i tre avranno alcuni divertenti imprevisti, ritrovandosi alla fine contro i loro ex colleghi, Chuck Portnoy e Jim Spinch. Sembra la classica commedia americana (e forse lo è), ormai vista altre mille volte, ma nonostante ciò riesce a intrattenere grazie alle innumerevoli disavventure che (ovviamente) colpiranno i tre protagonisti, costretti a partire per un viaggio che presto si trasformerà in una avventura.

Come era prevedibile infatti seguiranno tutta una serie di situazioni esilaranti (qualcuna anche molto imbarazzante) in cui succede di tutto, coinvolgimento in raduni, feste, mostre d'arte, proteste pacifiste, etc, situazioni viste sempre in chiave di scontro tra mentalità europea e americana. In contrasto con queste situazioni vanno avanti le storie private dei tre personaggi, tra le quali quella di Dan che deve far fronte all'iscrizione a una costosa scuola privata del figlio maggiore che è vittima di bullismo nella scuola pubblica. Per rendere il tutto più comico anche gli altri due membri della squadra sono particolari e serviranno (sul piatto d'argento) qualche battuta e qualche situazione simpatica che ci regala qualche sorriso. La commedia comunque riesce a rimanere di un certo livello grazie alla scarsa volgarità del linguaggio, anche se con qualche situazione "da censura". Un film quindi carino che si lascia vedere col sorriso. E' ovvio la particolarità che ormai caratterizza questo genere di film, che è l'avventura che vivono i protagonisti nelle loro diverse situazioni. In questo caso i tre imprenditori capitano a Berlino proprio nel periodo delle grandi feste come "Oktoberfest" e quindi passeranno notti di sballo e di divertimento al limite...che ovviamente finiranno nei guai come quasi in tutti i film. Una discreta pellicola perciò, con un finale che riesce a colpire e a fare apprezzare il delicato intreccio serio-comico di un film che consiglio di vedere ma assolutamente non ai minori. Voto: 6-