martedì 29 gennaio 2019

Fuck you, prof! (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 06/10/2016 Qui - Al contrario di uno standard statunitense comunque fatto bene (qui), questo film, sempre ambientato in una scuola, è invece una commedia tedesca, ma molto più divertente, poiché  Fuck You, Prof! (Fack ju Göhte), film del 2013 diretto da Bora Dağtekin, si è rivelato sorprendentemente molto meglio della media dei film di questo genere. Questo film infatti, che ha avuto un successo clamoroso in patria, addirittura c'è già un sequel (a metà settembre nei cinema italiani), è una pellicola leggera, a tratti irriverente, con qualche trovata originale davvero esilarante. Protagonista è un delinquente, Zeki, Elyas M'Barek (Kebab for breakfast) che, appena uscito di galera, scopre che la sua complice, una prostituta abbastanza idiota, ha sotterrato il loro ultimo bottino proprio sotto alla scuola Goethe (murati sotto la palestra). Costretto dai debiti e dagli eventi, decide così di infiltrarsi, con tanto di documenti falsi, come supplente in questo istituto non proprio idilliaco ma anzi una scuola di periferia piena di ragazzi 'casinari' e incontrollabili, uno più stronzo dell'altro. Della professione di insegnante, però, non sa nulla e ciò è palese agli occhi di tutti, usa metodi poco convenzionali, non ha nessuna idea degli argomenti che tratta e getta nel caos l'intera classe e il corpo docenti. In particolare una classe, quella a cui verrà affidato poco dopo, vanta la presenza degli alunni ultra-ripetenti peggiori di tutta la zona. Ma a Zeki, (che vuole solo avere libero accesso ai sotterranei), non gli importa che gli venga affidata la classe più intrattabile, infatti non gli importa un bel niente di niente, ma le cose si complicano quando gli studenti cominciano ad apprezzarlo e a farlo sentire utile, per non dire indispensabile. Come la giovane professoressa Elizabeth (per cui Zeki comincia a provare qualcosa che va al di là dei programmi educativi), che convinta di poter insegnare e educare questi ragazzini con il suo sorriso e la sua gentilezza, si innamora di lui. Elizabeth però, interpretata dalla bella Karoline Herfurth (conosciuta soprattutto per aver recitato nel film premio Oscar The Reader: A voce alta e in Profumo: Storia di un assassino, film del 2006 basato sul romanzo Il profumo di Patrick Süskind) non sa a cosa va incontro anche se per lui questa sarà l'occasione per cogliere l'opportunità di vivere una vita dignitosa e fondata sull'amore.
Detto questo probabilmente capirete che la trama non è la più originale del mondo e sappiamo tutti fin dall'inizio che la tenera e dolce Elizabeth e il volgare e egoista Zeki si innamoreranno e vivranno felici e contenti, gli alunni capiranno di sbagliare etc. Ma non è questo l'importante perché, per quanto la trama di fondo e le situazioni che si verranno a creare sono viste e riviste, questa pellicola ha una forza e una cattiveria che sovrasta tutta la banalità e il buonismo che potrebbe uscire fuori da commediole sentimentali semplici come queste. Funziona infatti principalmente perché i personaggi sono tutti dei bastardi egoisti, dalla preside, che preferisce sniffarsi la colla più che trovare una soluzione per questa classe così insostenibile, disposta a tutto per scalare la classifica interscolastica o della giovane insegnante che vive per il voto degli studenti sul suo fisico, le macchiette della professoressa plurisuicida, fino al nerd o al più piccolo ragazzino della scuola. Questa cattiveria è così credibile che rende sicuramente molto più simpatica e credibile questa commedia, di altre che vorrebbero mostrarci studenti idilliaci quando sanno tutti che la scuola è sempre una campo di guerra tra egoisti di ogni genere e età. La punta di diamante della 'stronzità' è sicuramente Zeki, completamente disinteressato fino al midollo a qualsiasi cosa che lo circonda, impegnato solo, ogni notte, a scavare il tunnel per raggiungere i suoi amati bigliettoni. E anche quando avviene la sua prevedibile piccola crescita interiore, sia sua che dei 'delinquentelli' della scuola, il regista riesce a non cadere mai troppo in un deludente e poco credibile buonismo, non giudicando mai i personaggi ma lasciandoli realmente al loro destino. Questa perciò è una pellicola leggera nella quale è impossibile non divertirsi e non farsi strappare qualche risata, soprattutto per le varie geniali situazioni che vengono messe in campo. Fuck You, Prof! è come un gruppo rock rumoroso e trascinante, una favola ingenua e tenerona, con tanti cliché e qualche idea potente (su tutte, la "gita" scolastica). Nel complesso, Fuck you, prof! (a proposito scusate per il linguaggio) rimane quindi una commedia romantica piacevole e divertente, spassosa ed esilarante, dissacrante ed irriverente, probabilmente migliore del precedente film proposto e forse una spanna sopra a tante produzioni sui generis made in USA, tranne appunto il precedente. Voto: 6,5