Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 01/09/2016 Qui - Un film che definire bizzarro è dir poco, ossia Zombeavers, un horror demenziale che però nasconde un lato divertente e così assurdo da essere certamente un prodotto di serie B e neanche fatto bene ma divertente e figo. La trama se ancora non vi è chiaro, dal titolo e dalla locandina, è volutamente trash, perché questo film che ricalca le storie tipiche dell'horror, un gruppo di teenager che decide di trascorrere qualche giorno di vacanza in una casetta in riva al fiume (per un weekend di divertimento e sesso), nasconde una particolarità, nelle acque infatti dimora una terribile (quanto assurda) minaccia, un castoro infetto che, con un solo morso, è in grado di trasformare le persone in zombie tutti particolari. Questo film del 2014, opera prima di Jordan Rubin, è perciò talmente scemo e demenziale che non merita una visione, ma è così pazzo da rasentare il genio, perché il regista riallacciandosi ad altri film del genere (ovvero film sugli Animal Attacks) in voga negli anni '80, e seguendo in parte il neozelandese Black Sheep, ne costruisce un dichiarato e divertente omaggio (carico di folle comicità) al cinema di serie B degli anni '80 appunto, e quindi se amate lo splatter più pecoreccio e trashoso, questo film (grande cult dai toni demenziali) è da non perdere. In ogni caso Zombeavers già dall'inizio (belli comunque i titoli iniziali) con due camionisti che si raccontano storielle sceme e messaggiano mentre guidano, e che investendo un cervo e perdono un barile di materiale radioattivo che finisce in un fiume, contaminando tutta la zona, mette in chiaro la sua evidente e imprescindibile follia. Ma a farne le spese di ciò non saranno solo i castori, che si trasformano in veri e propri zombi, ma anche un trio (interpretate dalle bellissime Rachel Melvin, Cortney Palm e Lexi Atkins) di ragazzine sciocchine (ma gnocche, tanto e pure disinibite) che si recano in questa baita di legno per passare un weekend lontani dai rispettivi boyfriend (idioti arrapati ragazzini tra cui Hutch Dano), e che mai si sarebbero aspettate di essere di fronte ad una anomala lotta per la loro sopravvivenza.
Comunque durante la prima parte di Zombeavers (i primi 20 minuti) sono i dialoghi a portare avanti il film in modo divertente e rilassato, con alcune scene davvero incredibili. Poi, da quando i castori zombie iniziano ad attaccare, i dialoghi perdono un po' di comicità, ma si ride lo stesso perché questi "zombeavers" non sono in CGI, sono dei pupazzi fatti e mossi in modo volutamente ridicolo. Ovviamente essendo degli zombi, come nella migliore tradizione zombesca, possono infettare chiunque e quindi potete immaginare, perché ci vuole del genio puro e nessuna vergogna per trasformare le vittime dei morsi in castori umani con tanto di dentoni e coda pinnuta (davvero troppo in ogni caso). Questo delirio però dura solo un'ora e 15, ma non c'è modo di stancarsi o annoiarsi e il finale (esattamente come l'inizio) è quasi geniale, poteva finire solo così. Ma il gioco divertente sta proprio nel vedere i castori zombi che spuntano dai pavimenti, che tramortiscono le persone facendogli cadere addosso alberi segati a morsi e che nuotano nel laghetto attorno ad una zattera (palese omaggio al secondo episodio di Creepshow). Anche se la cosa che fa un po' storcere il naso è il fatto che la componente trash è fin troppo voluta e ricercata, si ha infatti la sensazione sul serio che Zombeavers voglia essere comunque un horror a tutti i costi, grazie anche ad una generosa porzione di splatter, ma tutto questo viene sovrastato dalla rozzezza delle animazioni dei castori che sembrano più delle enormi nutrie rattoppate e dalla CGI arrabattata che fa sembrare le produzioni Asylum dei blockbuster miliardari. Di certo troupe, registi e attori danno proprio l'idea di essersi divertiti un mondo a girare con i castori zombie e da un certo punto di vista ci si chiede quali droghe siano state usate per partorire un'idea così assurda. Probabilmente l'unica spiegazione è che la ricerca dell'assurdo porta la mente a spingersi oltre. Comunque Zombeavers ha l'enorme pregio di essere veramente spassoso, demenziale e divertente (anche se la comicità americana di un certo tipo resta un po' ostica per noi europei), l'importante però è predisporsi positivamente al trash. A tutto questo poi si aggiunge, come ciliegina sulla torta, la fantastica canzone dei titoli di coda, uno swing degno di Sinatra che vorrete a tutti i costi sul vostro lettore mp3. Infine, l'unica probabilmente nota stonata, il doppiaggio, davvero deleterio, le voci sono tutte inascoltabili e tolgono ai dialoghi tutta la loro ironia. Comunque il film è abbastanza censurabile (non adatto ai minori, anche se ormai..), non solo per alcune scene hot, ma anche per alcune immagini o scene sexy, e poi perché le tre ragazze non sono solo carine, ma gnocche e quindi appunto intriganti e molto, Ma a parte ciò il film senza troppe pretese è rivolto soprattutto agli amanti del genere perché in definitiva qualcosa di veramente bello e interessante qui non c'è, certo l'idea è fantastica ma il risultato poteva essere migliore se volevano. Voto: 6+