mercoledì 30 gennaio 2019

Che cosa aspettarsi quando si aspetta (2012)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2016 Qui - Che cosa aspettarsi quando si aspetta (What to Expect When You're Expecting) è un commedia corale (del 2012) sulle gioie e i dolori della gravidanza, della maternità e della paternità. Il film (andato in onda il 9 luglio in prima visione su Canale5), diretto da Kirk Jones, è ispirato ad un famoso manuale anglosassone dall'omonimo titolo, che presenta una serie di situazioni più o meno approfondite (una guida per futuri genitori, che dà informazioni sulla gravidanza ai futuri genitori dal concepimento fino al post partum), con la costante del sentimento e dell'ironia. Il film (non proprio adatto a tutti, dato che anche se simpatico l'argomento è indubbiamente specifico), che vanta un cast stellare, tra gli altri, Elizabeth Banks, Cameron Diaz, Anna Kendrick, Chris Rock, Brooklyn Decker, Jennifer Lopez, Rodrigo Santoro, Chace Crawford e Matthew Morrison, segue le vicende di cinque coppie alle prese con le gioie e le problematiche della gravidanza (se ancora non l'avevate capito) e dei timori nel diventare genitori. C'è chi adotta, chi partorisce e chi perde un bambino e per ogni donna che soffre o gioisce c'è un uomo a volte confuso o smemorato, perplesso ma volenteroso. Il film comunque tratta più punti, grazie soprattutto alle varie e diverse vite di ogni coppia, le gioie e i dolori dettati da una gravidanza, le difficoltà di prepararsi ad un evento che cambia inevitabilmente la vita, gli scontri tra idee contrastanti, il tema dell'adozione in modo piuttosto approfondito e l'aborto, inteso solo come naturale e non artificiale. Le vicende, sebbene abbiano in comune tutte la gravidanza, hanno 5 diversi sviluppi non proprio tanto realistici, anzi, la sceneggiatura tratteggia in maniera superficiale personaggi e situazioni, e peggio ancora non tralascia di cospargere molte scene di pesante retorica buonista. Le differenti problematiche riguardanti il periodo della gravidanza vengono raccontate in maniera piuttosto banale, sia nei pochissimi momenti seri sia quando si vorrebbe cercare di far ridere. Le vicende riguardanti le varie coppie poi sono legate da un filo narrativo sottilissimo, non tutte le storie difatti appaiono appassionanti o ben strutturate, il sentimentalismo nel finale prevale, e anche se in alcuni momenti si riesce a sorridere un po' grazie ad alcune battute al vetriolo affidate soprattutto al cast maschile, non tutto convince. La sensazione sgradevole è che si sia adoperata la tematica per costruire una serie di situazioni e scenette da commedia senza avere un quadro totale di cosa si stava realizzando.

Il regista, mette in scena il tutto con poca convinzione, puntando su una confezione stereotipata e così in grado di abbracciare il pubblico più ampio. Alcuni guizzi di regia e una sana "cattiveria" nella messa in scena di almeno un paio di momenti sarebbero stati un notevole tonico per il film. Se Che cosa aspettarsi quando si aspetta non risulta una totale delusione è dovuto al fatto che, il cast di attori è davvero di buon livello, e nella recitazione non delude, tanto che il buono del film è dovuto molto alle ottime interpretazioni. Sì perché la sceneggiatura non da alla pellicola un'idea di vera commedia, le battute comiche sono ridotte al minimo e quelle davvero divertenti sono poche, anche le scene che dovrebbero strappare le risate lasciano a desiderare. Parlo ovviamente di Chris Rock (e dell'irresistibile figlio imbranato), che si riserva una particina piccola ma esilarante, e della troppo sottovalutata Elizabeth Banks, vera e propria mattatrice del lungometraggio con la sua vena comica sfrontata e umana. Male, malissimo Cameron Diaz, e stranamente poco incisiva anche Anna Kendrick, di solito convincente quando si confronta con la commedia dolceamara. Il film pur non essendo un capolavoro del genere a cui appartiene, ha i suoi bei momenti e si lascia guardare scorrendo abbastanza veloce e compiacendo quel tipo di pubblico che apprezza l'argomento in questione, che si emoziona senza difficoltà o che ha provato almeno una volta nella vita la gioia di diventare genitore. Sfruttando la scia di altri prodotti corali, questa commedia si rivela perciò assemblata con scarsa ispirazione, e la professionalità di alcuni consumati caratteristi non riesce a salvare del tutto il prodotto dal peggiore dei difetti quando si tratta di cinema leggero: la prevedibilità. In ogni caso, anche e nonostante, una vaga e sottile vena ironica presente solo di tanto in tanto nella narrazione, la sua capacità d'intrattenimento non è male. Non siamo di fronte ad una di quelle commedie altamente esilaranti (si ride pochissime volte infatti, ma buone) poiché prevalgono soprattutto le buone intenzioni del regista di far funzionare il tutto più su un livello emozionale che comico, ma in fondo, va bene così. La presentazione e la tentata prova di commedia rende il film appena discreto, a tratti anche gradevole ma tutto sommato un po' inutile perché troppo adagiata nel solco di battute e trame fin troppo scontate. Da vedere comunque. Voto: 6

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