venerdì 8 febbraio 2019

I toni dell'amore: Love Is Strange (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 01/10/2016 Qui - I toni dell'amore: Love Is Strange (Love Is Strange) film del 2014 diretto da Ira Sachs, è un'opera di rara delicatezza e sensibilità che fa riflettere su argomenti riguardanti la vita di tutti e di un mondo quello omosessuale, sempre in guerra con la società, alla costante ricerca dei propri diritti. Come quelli di Ben (John Lithgow) e Jorge (Alfred Molina), due 'anziani' omosessuali che stanno insieme da 40 anni, che approfittando delle nuove leggi sul matrimonio gay, finalmente si sposa. Celebrano il loro matrimonio tra parenti e amici in armonia ma, il passo costerà caro a George poiché subito dopo perderà il suo posto di direttore di un coro e senza lavoro tutto cambia nella loro vita. Saranno difatti costretti a vendere l'appartamento a Manhattan, dovranno separarsi e affrontare una nuova vita ospiti di parenti e amici. Come conseguenza il loro rapporto ne risentirà, fino ad un finale piuttosto mesto. I toni dell'amore è perciò un film ricco di sentimenti ed emozioni, anche se il titolo italiano mi sembra un po' maldestro, anche se l'originale "Love is strange" forse non era facilissimo da rendere con un'espressione che non fosse "L'amore è strano". Titolo a parte, il film è una commedia di buon livello, perché anche se la loro evidenza di un amore costante e profondo, arricchito di ricordi, può fare da catalizzatore positivo sui problemi del nipote di Ben e forse anche sui genitori, in crisi della media età, il film non da per questo messaggi ma racconta della vita e dell'amore alle varie età, con brevi momenti di commozione.
Ira Sachs infatti è un regista e sceneggiatore apertamente e serenamente gay, per cui non ha nulla da far giungere come opinioni, ma solo da raccontare le vicende della vita che possono approfondire un legame e fare da esempio positivo agli altri, e anche se nel film avrà messo probabilmente molto di personale, si può apprezzare per aver spostato il focus narrativo, per una volta, su due gay anziani, di cui il cinema raramente si è occupato. Il tono prevalente è dolce-amaro, con una maggiore importanza data ai personaggi rispetto all'intreccio, una buona definizione delle psicologie e dialoghi che risultano veritieri, ben serviti da un cast ispirato. La scrittura è all'insegna della leggerezza, con musiche molto poetiche di Chopin nella colonna sonora, per un'opera sensibile e mai invadente che però nel complesso non riesce a fare un'impressione memorabile. I toni dell'amore non è un film ruffiano o stereotipato nei ruoli e nelle vicende, è un tentativo di mostrarci realisticamente i fatti della vita, talora imprevedibili, come possono influenzare le personalità a seconda dell'età. I toni dell'amore però ha un grande pregio, si avvale soprattutto di due attori giganteschi come John Lithgow e Alfred Molina che rendono invisibile o di poco conto anche qualche manierismo o vezzo registico evidentemente irrinunciabile (regia elegante ma anche sobria, scenografie ovattate sin quasi a sfiorare la maniera). La bravura degli attori infatti rende la visione molto piacevole e coinvolgente a tratti. Fra i caratteristi si rivede Marisa Tomei, già premio Oscar e attrice di belle speranze non proprio mantenute, discreta nella parte della nipote di Lithgow. In definitiva comunque il film non è di quelli da non perdere, ma ben fatto, privo di volgarità e con momenti pieni di poesia. E anche se non è un argomento personalmente interessante è un film discretamente intelligente e poetico nonché sensibile. Voto: 6

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