mercoledì 30 gennaio 2019

Questione di tempo (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2016 Qui - Questione di tempo (About Time) è una delicata, raffinata ed emozionante commedia romantica del 2013 scritta e diretta da Richard Curtis, regista tra gli altri di Love Actually e I Love Radio Rock, e sopratutto sceneggiatore di Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill e Il diario di Bridget Jones, insomma una grande firma per un bellissimo film (andato in onda in prima visione su Italia Uno il 7 luglio). Film che narra di Tim, giovane e impacciato ventunenne interpretato da Domhnall Gleeson, che scopre dal padre di avere la possibilità di viaggiare a ritroso nella sua vita. Tim però non può cambiare la sua intera storia, ma può modificare i singoli avvenimenti per correggere il proprio futuro. Il ragazzo decide così di far tesoro di questo potere per incontrare l'amore, anche se non tutti i tentativi andranno a buon fine, specialmente i primi. Nel corso del film il ragazzo si troverà infatti a rivivere spesso gli stessi momenti assumendosi importanti responsabilità sui risvolti positivi o negativi delle vicende, cancellando spesso la linea temporale della propria vita e quando a un certo punto l'obiettivo diventa Mary, conosciuta in un ristorante al buio, e quando i giochi sembrano fatti, un errore nel passaggio temporale sembra rimettere tutto in discussione. Questa storia (un po') bizzarra ma gradevole ruota quindi intorno a Tim, il giovane protagonista della pellicola, che può fare qualcosa di straordinario, qualcosa che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sognato di poter fare (non ci stancheremo mai di fantasticare su questa possibilità), ovvero come il protagonista chiudendosi in un luogo buio e stringendo forte i pugni, Tim può tornare indietro nel tempo e rimediare ai propri errori o a quelli commessi da altri. Questo dono, tramandato da generazioni tra gli uomini della sua famiglia, consente all'esitante e impacciato ragazzo di conquistare nel migliore dei modi la sua futura moglie Mary e di realizzare che rivivere dei momenti passati come vorremmo non sempre conduce ad una vita perfetta. Nel bene o nel male dovrà però decidere cosa è meglio per lui e per la sua famiglia, spinto dal succedersi di avvenimenti imprevisti e che non riservano sorprese. I viaggi nel tempo, i paradossi temporali, la macchina per tornare indietro nella notte dei tempi o magari per vedere il futuro della nostra irrequieta umanità, sono tematiche che hanno sempre affascinato l'uomo e attratto la fantasia di autori e narratori di molta letteratura fantastica. Da parte sua il cinema non e' mai stato indifferente a questi stimolanti argomenti, trovando anche il modo di affrontare la materia in generi non strettamente e naturalmente indicati per queste tematiche, come per esempio questa bella commedia. Richard Curtis ovviamente, non scopre certo nulla di nuovo, ma se la trama non brilla per originalità, stupisce invece la rapidità e il modo con cui evolve, Curtis decide infatti di muoversi su un piano differente, Tim non è l'utilizzatore di una macchina del tempo alla Wells e neppure un americano alla corte di re Artù nato dalla penna di Mark Twain, i suoi sono piuttosto dei 'ritorni al futuro' il cui arco temporale ristretto consente al protagonista di tentare di sistemarsi la vita grazie alla consapevolezza acquisita in precedenza.

Comunque Questione di tempo regge meno sulla distanza, perché anche se tutti gli incastri narrativi funzionano (obbligando però talvolta lo spettatore a macchinosi ragionamenti) è come se si fosse dinanzi a un film diviso in due. La prima parte, grazie alla sorpresa narrativa e all'utilizzo che ne viene fatto, è decisamente brillante e inanella situazioni che divertono in modo intelligente. Da un certo punto in avanti prevale però la romantic comedy che vede rispettati tutti i suoi 'luoghi' più convenzionali. Anche in questa parte non mancano le accensioni, ivi compreso un possibile detour che potrebbe portare alla rottura della coppia, ma tutto finisce con lo scorrere su binari molto più definiti e noti. Tutto ciò però potrebbe non essere un difetto, anzi, proprio per questo, il film funziona. Perché se anche la trama è un po' fiabesca almeno per i 2/3 del film è vero che uno dei punti di forza di questa pellicola è senza dubbio la caratterizzazione dei personaggi. In tanti si possono riconoscere nel ragazzo imbranato che alle prime armi in amore ne combina un po' di tutti i colori così come splendidi sono i personaggi del produttore teatrale, lo zio del protagonista e anche il suo collega di lavoro. Ecco la figura del padre è quella più complessa (un'eccezionale Bill Nighy) e sfaccettata ed è un'altra delle cose migliori del film insieme al radioso sorriso della McAdams (bellissima e meravigliosa) che non deve fare molto altro. Come ogni famiglia poi, all'apparenza felice troviamo la figura della sorella che fatica a trovare una propria dimensione. Questione di tempo è comunque un film non privo di difetti, primo tra tutti la totale assenza di antagonisti, ma capace di far valere una sceneggiatura lucida e divertente che cattura nei dialoghi e solleva dalla banalità un film che altrimenti lascerebbe il sapore di qualcosa di già visto. Un film che dimostra (senza moralismi o spiegoni dal fuori campo) come per essere felici non serve avere il potere di viaggiare a ritroso nel tempo e di poter dunque cambiare il nostro presente, è sufficiente anche solo fingere di averlo. E quando un film riesce nel difficile compito di instillare con convinzione e genuinità un insegnamento davvero utile per migliorare la qualità della vita, possiamo anche permetterci senza vergogna di abbandonarci a quei "commerciali" bei sentimenti. Insomma morale della favola, non è possedere particolari poteri o ricchezza che ti fa felice ma essere circondato da affetti veri e avere una famiglia e un lavoro soddisfacente. Dunque, oltre a farsi portatore di un bellissimo messaggio, pregio ultimamente piuttosto raro, è piacevole e a tratti divertente. Infine completano il quadro di una pellicola senz'altro degna di nota, una buona recitazione (ricca di personaggi tutti bellissimi e simpatici e divertenti) e una bellissima colonna sonora, riuscendo a non concedersi nemmeno una scena noiosa, bensì a mantenere sempre alta l'ironia, la suspense e la concentrazione dello spettatore. Le atmosfere delicate e famigliari rendono l'emozione della storia leggera, fugace ma piacevole. Adatto a chi cerca un film delicato, tra la dolcezza, l'humor intelligente e il melanconico sentimento di irripetitività dell'esistenza. Voto: 7

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