venerdì 12 aprile 2024

Ninja Scroll (1993)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Un'opera decisamente matura, non adatta a tutte le età (sicuramente non ai bambini, data la frequenza di scene di sesso e violenza), che mi ha personalmente affascinato e colpito per la crudezza di alcune sequenze. Si rivolge a chi cerca una rappresentazione almeno parzialmente realistica del feroce Giappone feudale, intriso di sangue e leggende. In questo film splatter, che intreccia casualmente mitologia e storia, non vi è alcun personaggio amabile. È un film ricco di volti e corpi distorti, dove l'esagerazione dei duelli si fonde con la maniacale precisione dell'animazione. La trama dei ninja può sembrare banale (nonostante contenga drammi e amori inaspettati), ma va ricordato che il film risale al '93 e che i suoi personaggi hanno influenzato molti altri anime e videogiochi, diventando stereotipi. Nonostante alcuni difetti, come un ritmo non sempre sostenuto e una certa confusione narrativa, è realizzato così magnificamente che si può facilmente trascurare. Questo è Ninja Scroll, un magnifico anime di genere cappa e spada, con un'impronta decisamente action (una perfetta occasione per Yoshiaki Kawajiri di mostrare il suo talento innovativo), che offre una dinamica invidiabile e si colloca tra i migliori del suo genere. È un must per chi, come me, è affascinato dalla figura dei ninja e dei samurai. Voto: 7,5

La grande avventura del piccolo principe Valiant (1968)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - La mano di Isao Takahata è indubbiamente riconoscibile e, nonostante sia il suo esordio, il film si rivela un'esperienza piacevole (anche se non all'altezza delle opere successive, il che è prevedibile). Il film presenta numerosi momenti suggestivi, a volte quasi poetici, canzoni gradevoli, e un personaggio affascinante (Hilda più di Horus), oltre a scelte registiche notevoli e astute, volte a compensare le limitate possibilità di animazione date dal budget ristretto e da una produzione problematica. Tuttavia, a mio parere, questi aspetti positivi non riescono a compensare il principale e grave difetto del film: la sceneggiatura, che per buona parte appare come un insieme di scene disconnesse. Probabilmente, la visione da bambini avrebbe un impatto diverso, dato che la trama segue il classico schema dell'avventura di un giovane eroe che deve sconfiggere il malvagio di turno, affrontando varie peripezie, ma da adulti si nota soprattutto una certa incoerenza e mancanza di omogeneità. Nonostante ciò, il film compie il suo dovere e trasmette chiaramente la morale dell'autore. "La grande avventura del piccolo principe Valiant", noto anche come "Il segreto della spada del sole" (titolo decisamente più appropriato), pur attingendo da Disney e fungendo da archetipo per future produzioni nell'animazione giapponese, rimane una fiaba avventurosa e incantevole, disordinata ma capace di scaldare l'anima e il cuore per un po'. Voto: 6

Cowboy Bebop - Il film (2001)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Bello, decisamente bello e all'altezza delle aspettative, sebbene con alcune riserve. Questo lungo episodio, che si colloca senza difficoltà tra il 22° e il 23° della serie televisiva, presenta una trama più intricata e complessa, che tuttavia non mantiene il ritmo vivace tipico degli episodi della serie, pur conservandone l'atmosfera e la caratterizzazione. Il film, uscito tre anni dopo il termine della serie e diretto dallo stesso Shin'ichirō Watanabe, è piacevole e fluido, ma a mio avviso non decolla completamente. È comunque una gioia immensa constatare che lo stile e la sceneggiatura riflettono fedelmente la serie, quindi i fan che hanno adorato gli scenari, i dialoghi, gli inseguimenti, le sparatorie, i combattimenti e le musiche di sottofondo (con Yoko Kanno ancora eccezionale) saranno soddisfatti: il livello dell'animazione è eccellente, così come la qualità dei disegni e delle ambientazioni, che offrono un piacevole mix di paesaggio urbano (alla Manhattan), mediorientale e riferimenti finali a Parigi. Le scene d'azione sono molto curate, e Spike domina la scena. La trama si sviluppa, seppur con qualche forzatura, e culmina in un finale modesto, ma arricchito da momenti di riflessione e dialoghi che ne aumentano il valore. La mia valutazione rimane alta, anche se, in qualità di fan della serie, avrei sperato in qualcosa di più. Confermo, tuttavia, che si tratta di un'opera da considerare per la sua ottima realizzazione complessiva. Voto: 7+

Capitan Harlock - L'Arcadia della mia giovinezza (1982)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Ho visto molti anni fa il film CGI di Shinji Aramaki, che era più un sequel che un remake, e mi piacque abbastanza, quindi ero curioso di vedere l'originale di Tomoharu Katsumata. Tuttavia, quest'ultimo si è rivelato sorprendentemente inferiore. Si tratta di un anime che mostra il peso degli anni, non tanto nella realizzazione tecnica, quanto piuttosto nel piano narrativo retorico che rende la storia spesso poco credibile. Anche se per molti fan questo è il principale pregio dell'anime, personalmente non sono d'accordo: le origini del mito non hanno lo stesso impatto delle battaglie spaziali future. Inoltre, l'assenza di una spiegazione iniziale, la durata relativamente lunga e la verbosità costante (anche se i dialoghi non sono quasi mai superflui) rendono la visione un po' gravosa. Ma Capitan Harlock rimane sempre Capitan Harlock, senza dubbi o obiezioni. È un eroe romantico, leale e coraggioso che lotta per la libertà di tutti i mondi, non solo del suo. Molti altri personaggi sono ben delineati, e si affrontano temi importanti come la democrazia, mostrando anche crudelmente la morte di diversi protagonisti. E poi c'è l'entrata spaventosa dell'Arcadia, la minacciosa nave spaziale che sa emozionare. Alla fine, nonostante una certa ingenuità infantile, il film merita una sufficienza. Voto: 6

Barefoot Gen (1983)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Adottando pienamente lo stile dell'animazione degli anni '80, Mori Masaki ha creato con "Barefoot Gen" uno degli Hiroshima-Movies più inquietanti e profondi che siano mai stati realizzati. Il film è intriso di umanità e speranza, ma non esita a mostrare senza censure le atrocità della guerra (la sequenza dell'esplosione della bomba, di tre minuti, lascia senza fiato). Nonostante alcuni momenti di tragica compiacenza che ne impediscono il raggiungimento di vette supreme, rimane un'opera imprescindibile e di grande valore educativo per la sua franchezza nel rappresentare l'orrore. Essendo anche un resoconto autobiografico dell'autore del manga, l'intensità e la disperazione sono palpabili, e sebbene l'esasperazione sia presente, rimane contenuta nella prima parte (la seconda parte seguirà tre anni dopo). "Barefoot Gen" offre lo sguardo innocente di un bambino sull'olocausto nucleare, un viaggio emotivo simile a quello di "Una tomba per le lucciole", ma con un filo di speranza in più. La narrazione è eccellente, bilanciando leggerezza e tragedia. Questo cartone storico merita sicuramente la visione, purché non ci si aspetti troppo in termini di qualità dei disegni. Voto: 7

La leggenda del serpente bianco (1958)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - "La leggenda del serpente bianco", primo lungometraggio anime a colori distribuito fuori dal Giappone, è una tenera favola animistica basata su una famosa leggenda cinese. In essa, il destino premia la purezza di chi ama la natura e gli spiriti che ne fanno parte, in questo caso con il dono dell'amore. È anche un monito morale contro la superstizione e l'odio, vinti solo dall'amore. Nonostante il character design datato, i protagonisti non sono brutti; il ritmo rallenta a tratti, e le musiche tradizionali-popolari sono piacevoli, anche se non tradotte come quelle Disney. Un difetto è che il film dovrebbe essere completamente in italiano, ma è parzialmente in giapponese con sottotitoli, un dettaglio perdonabile. La voce del protagonista maschile sembra quella di un adolescente, mentre quella femminile suona più matura, non in linea con l'aspetto giovanile e l'atmosfera fiabesca. Tuttavia, rimane una storia d'amore dolce, diretta e genuina, un film da apprezzare per il suo significato "storico" nell'animazione giapponese. Carino e degno di nota. Voto: 6+

Le ali di Honneamise (1987)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Visivamente affascinante e ben realizzato (evidente segno di un alto budget dell'epoca), il film non riesce tuttavia a coinvolgere pienamente. "Honneamise" soffre di un eccesso di elementi (guerra, religione, crudeltà umana, intrighi politici, ecc.) che lo rendono un'opera troppo carica per essere efficacemente narrata in circa due ore di lungometraggio animato. Il messaggio pacifista del finale è lodevole, ma viene sopraffatto da una sceneggiatura claudicante e mal strutturata che, insieme alla regia inesperta di Hiroyuki Yamaga, non mantiene l'interesse dello spettatore. È un peccato, considerando la qualità audiovisiva del film, che vanta una meticolosa attenzione ai dettagli, un'animazione sorprendente, design dei personaggi piacevoli e una colonna sonora accattivante. Purtroppo, questi elementi non sono sufficienti a sostenere il film da soli, portandomi a dare un giudizio appena sufficiente. Il film è da vedere, per momenti divertenti e piacevoli, ma in sostanza rappresenta un rimprovero all'umanità intera, necessario ma poco efficace. Voto: 6

Venus Wars (1989)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Basandosi sulla prima parte del manga Venus Senki, scritto e diretto dallo stesso autore Yoshikazu Yasuhiko, il film omonimo del 1989 si distingue per le sue eccellenti animazioni e l'imponente rappresentazione delle battaglie, pur non raggiungendo il livello di memorabile. Il contesto degli eventi è prevedibile, e per tutta la durata del film prevale un senso di rabbia giovanile che ricorda "Akira", e in alcune occasioni ne emula le caratteristiche. Tuttavia, è da segnalare la psicologia dei personaggi poco convincente, una sceneggiatura mediocre (che sembra messa insieme alla rinfusa), e una narrazione che, a un certo punto, non offre più motivi validi per mantenere l'interesse. Inoltre, la durata prolungata degli scontri armati occupa gran parte del film, oscurando gli altri elementi. In conclusione, è un film presentabile, ma con una trama non del tutto originale, che si attiene ai canoni tipici dei film di guerra, con i loro sconvolgimenti, tragedie e speranze, ma risulta anche dispersivo. Alla fine, è comunque accettabile, nel classico stile "senza infamia e senza lode". Voto: 6