venerdì 28 giugno 2024

Asteroid City (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - Wes Anderson, come al solito, eccelle tecnicamente e si distingue per il suo stile inconfondibile (con una fotografia stupenda), ma risulta vuoto nei contenuti, specialmente in questo caso. La sceneggiatura oscilla tra il drammatico e il grottesco senza mai impattare significativamente (i personaggi sono poco empatici e piuttosto distaccati, in particolare gli adulti). Il regista sembra concentrarsi più su un esercizio estetico di successo che sulla comunicazione efficace dei contenuti, che, sebbene presenti, stentano a trasmettersi chiaramente. È arduo capire dove l'autore voglia portare lo spettatore. Lasciare lo spettatore libero nell'interpretazione del significato potrebbe essere una scelta intenzionale. I miei occhi si sono deliziati di bellezza, ma la mia anima è rimasta priva di sostanza. Non sarà il suo migliore ma comunque apprezzabile (meno però de La meravigliosa storia di Henry Sugar). Voto: 6 [Sky]

Perfect Days (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - In un mondo moderno caotico e nel cinema contemporaneo, emerge un film piccolo ma in qualche modo miracoloso. Racconta la storia semplice di Hirayama, un addetto alle pulizie dei bagni di Tokyo, tra i più puliti, belli e all'avanguardia al mondo. La sua routine è scandita da incontri inaspettati e azioni quotidiane che sembrano immutabili. Eppure, la vita si evolve e può essere straordinaria. Questa narrazione è vista attraverso gli occhi espressivi del protagonista, magistralmente interpretato da Koji Yakusho. La colonna sonora è accattivante, anche se solleva dubbi sulla sincerità del film, ma rimane irresistibile. Regia e fotografia, pur minimaliste, sono in realtà meticolose nel ritmo e nella scelta dei colori. La seconda parte, meno incisiva, rischia di perdere l'unicità per alcuni dialoghi banali. Il film invita a riflettere sul significato della vita e si rivolge a chi è pronto a comprenderlo. Non sappiamo molto del passato del protagonista, a parte brevi accenni in un incontro con la sorella, ma lui appare soddisfatto. Wim Wenders, dopo risultati altalenanti, ha creato un piccolo capolavoro contemplativo in formato 4:3, evocativo del cinema classico. Nonostante la lunghezza e una trama essenziale, il film tocca l'anima. Ci introduce in un mondo che celebra la semplicità di un'esistenza che per molti è diventata troppo complicata, ma non per lui. Il suo piccolo mondo gli basta. Il film ha insegnamenti per tutti, indubbiamente. È un'opera lenta con dialoghi sparsi, che meriterebbe più visibilità, ma non è per tutti. Ciò nonostante, resta notevole. Voto: 7,5 [Sky]

Palazzina Laf (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - Il film (vincitore di 3 statuette agli ultimi David di Donatello) è una potente denuncia sociale che trae spunto da uno dei primi casi di mobbing in Italia, verificatosi presso l'ex Ilva di Taranto. Michele Riondino, in veste di regista al suo esordio e di attore dalla performance notevole, ben supportato da Elio Germano, narra uno dei più eclatanti episodi di arroganza aziendale degli anni '90. Il film, che oscilla tra realismo e surrealismo, è notevole per i suoi intenti e coraggioso nella scelta di un argomento poco esplorato dal cinema italiano, risultando problematico e attuale dato che situazioni simili si verificano ancora oggi. La palazzina dei reietti, trascurata e decadente, offre lo sfondo ideale alla storia, che nonostante alcune lungaggini, ci conduce al processo finale. Sebbene influenzino il giudizio complessivo, sono perdonabili gli eccessi caricaturali e i momenti di stallo. Nonostante non tutto sia perfetto, il film rimane un'opera significativa che espone le colpe dell'industria siderurgica, riflesso di una società in declino dove ignoranza e malvagità si intrecciano. Voto: 6+ [Sky]

The Palace (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - Il film non mi ha del tutto soddisfatto, ma non è stato un fallimento totale. Offre una gamma di personaggi eccentrici e opulenti, che sembrano caricature. La critica all'élite è chiara, e il film, nel suo insieme, è godibile e divertente, con un mix di comicità e bizzarria. Però, a tratti perde coerenza, in particolare nel finale che lascia irrisolte molte trame: il futuro di diversi personaggi è incerto. Sebbene le risate siano scarse, il film si dimostra un'ottima vetrina per un Mickey Rourke in grande forma. Luca Barbareschi è tra i produttori e fa anche parte del cast; la sua performance, però, non aggiunge valore, ricordando piuttosto le delusioni dei "cinepanettoni". Pur con alcuni momenti esilaranti, l'impatto complessivo si dissipa in fretta. Roman Polanski (protagonista di un bel documentario come questo) tenta la strada dell'intrattenimento puro, con molte citazioni, ma si discosta dai suoi standard consueti. Voto: 5,5 [Sky]

The Old Oak (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - Alla fine, partendo dal titolo stesso dell'opera, "la vecchia quercia" rappresenta proprio Ken Loach, che come sempre è in grado di narrare una storia permeata di elementi politici e sociali con la sensibilità unica che lo contraddistingue. Questo suo stile distintivo emerge con forza anche in questa occasione. La resistenza al cambiamento procede a braccetto con la cultura dell'accoglienza, perché, in ultima analisi, siamo tutti un po' migranti. Nonostante alcuni momenti di calo, l'opera ha indubbiamente una sua importanza. Si tratta di un lavoro forse eccessivamente ottimista, specialmente nel suo finale, ma degno di nota per le tematiche trattate. Interpretazioni solide da parte di tutto il cast, con una menzione speciale per l'abile Dave Turner. Voto: 6+ [Sky]

Aftersun (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - Intimo e personale, il film si basa sulla narrazione di video, dialoghi e ricordi di una giovane donna che rivive una vacanza con il padre di vent'anni prima. Il loro legame è ritratto con una delicatezza che si alterna a momenti di incomprensione dovuti alla differenza d'età, catturando l'attenzione anche nei silenzi. Il film è permeato da una malinconia lieve, ma perde di impatto quando si ricollega al presente. La sensibilità della regista esordiente nel delineare le fluttuazioni emotive dei protagonisti sostituisce l'ordinarietà di una vacanza altrimenti banale, lasciando spazio all'espressività di Paul Mescal (il padre) e Francesca Corio (la figlia), tra intuizioni e sentimenti non espressi. Senza eccessi scenografici, il film tocca il cuore con un finale dolce e malinconico, un intreccio di amore e tristezza. Tuttavia, devo ammettere che, sebbene sia piacevole da seguire, non mi ha coinvolto particolarmente. Voto: 6,5 [Cielo]

Un colpo di fortuna - Coup de chance (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - Woody Allen ci parla ancora una volta di fortuna e casualità in una nuova variazione con "Coup de Chance". Chi conosce la filmografia del regista americano potrebbe percepire un senso di dejà vu, ma il cinema di Allen, anche se distante dai suoi massimi successi, offre sempre una visione che, nel peggiore dei casi, è "semplicemente" piacevole e sottilmente ironica, grazie a dialoghi originali, situazioni al limite del grottesco e personaggi disillusi. La coppia formata da Melvil Poupaud e Lou de Laâge, poco noti in Italia, è efficace. La trama classica di tradimento e "vendetta" in un contesto altoborghese, elegante e mondano, diventa intrigante con le evoluzioni psicologiche dei protagonisti, diretti con rinnovato entusiasmo da Allen alla sua "prima prova" in francese. Sebbene inizialmente didascalico, il film, con i suoi costumi raffinati e ambientazioni ricercate, giustifica il suo titolo nel finale attraverso un epilogo inaspettato e deciso. Elegante e piacevole, che tuttavia non aggiunge nulla di nuovo alla filmografia di Allen. Voto: 6 [Sky]

Napoleon (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - Il film si presenta come incompleto, nonostante non manchi di scenografia o spettacolarità. Mostra un'incertezza nella direzione narrativa: dapprima si focalizza su Napoleone come persona anziché come comandante, indagando il suo rapporto con Giuseppina e i suoi aspetti più puerili; poi si sposta sulle sue battaglie con un ampio dispiego di risorse. Di conseguenza, la narrazione risulta frammentata, anche a causa di una dinamica poco convincente con la moglie: il personaggio di Giuseppina è poco approfondito, il suo ruolo e la sua relazione con Napoleone sono nebulosi e la chimica tra Joaquin Phoenix (nonostante la sua bravura) e Vanessa Kirby non si percepisce. In contrasto, le sequenze belliche sono notevoli, in particolare quella di Austerlitz, ma l'alternanza tra questi due elementi non agevola l'apprezzamento complessivo. In meno di tre ore, anni di storia francese sono sintetizzati in un ritmo incalzante. Il film sembra affrettarsi nel raccontare il più possibile su Napoleone, senza mai risultare del tutto completo. Il difetto maggiore, però, è l'assenza di pathos. Alla fine, si tende a preferire la dimensione più intima e genuina di The Last Duel, un'opera superiore a quest'imperfezione cinematografica. Voto: 5,5 [Apple Tv Plus]