Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 09/02/2023 Qui - Niente di nuovo sul fronte cinematografico, per quanto questo film (una specie di sequel del bellissimo 1917, che tra l'altro ho apprezzato di più) meriti ugualmente visione. Un film bello a livello visivo, degno delle migliori produzioni ad alto budget. Tiene più sullo sfondo le ragioni storiche del conflitto per scandagliare l'animo di chi combatte e muore inutilmente al servizio di fini bellici più idealistici che realistici. Se è vero che a livello di contenuti non aggiunge niente di particolarmente rilevante, è altrettanto vero che certi concetti bisogna sempre ribadirli. Cast tedesco (di buon livello) e una produzione Netflix sicuramente ambiziosa per questa terza trasposizione del romanzo di Erich Maria Remarque. La regia di Edward Berger sfrutta fotografia e sonoro per donare potenza a un narrato che, come detto, non può certo lavorare sul fattore novità e che frequenta il terreno dell'immersività (e lo fa davvero bene). La denuncia di una guerra inutile si innesta su un cameratismo che passa dal cieco ardore alla disillusione. Niente di nuovo sul fronte occidentale è questo, la sinfonia del sacrificio senza vincitori né vinti. Ci sono forse troppi minuti e un certo didascalismo, ma fa comunque il suo sporco lavoro. Per quanto tuttavia (ma senza voler togliere indubbi meriti) sembrano eccessive le 9 candidature agli Oscar 2023, tra cui quella per il miglior film. Voto: 6,5
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