martedì 28 febbraio 2023

Zoe (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/02/2023 Qui - Drake Doremus dopo Equals si conferma amante del puro romanticismo, inscenando un melodramma delicato ed appassionato ma che si prende (purtroppo?) i soliti tempi rarefatti e dilatati, ed il mondo di Orfeo è sempre vicino. Egli che lavora su una cinematografia che, davvero, attrae o respinge come una calamita. Era successo con Equals (che comunque non mi era dispiaciuto ed era pochino migliore) dove in un futuro distopico immergeva un melodramma dai tempi così dilatati da far succedere qualcosa dopo molto tempo. In Zoe il melodramma si ripete, ed i tempi dilatati pure. Se lo spettatore non si assopisce sulle soavi musiche (affascinanti ma il sonno sta in agguato) riuscirà poi a vivere una storia d'amore delicata e sofferta, appassionata e che pone le radici in profondità in una società molto più vicina a noi di quanto il film voglia rappresentare. Doremus, attento lettore di amori impossibili e torturati pone solo nel finale gli spunti di approfondimento più interessanti, vi sono film sicuramente con un piglio di ritmo più trascinante, ma per gli appassionati ci sta. Voto: 5,5

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