Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/02/2023 Qui - Una storia intricata di chiara matrice teatrale che si svolge in un
unico ambiente, con i ritmi e la preponderanza dei dialoghi propri del
genere. Un sarto, anzi un tagliatore, dimesso e quasi servile, fa da ago
della bilancia per una vicenda di gang contrapposte che trovano nel
laboratorio di sartoria un punto di appoggio per i loro traffici.
Apparentemente discorsivo e dall'aplomb elegante, è contrappuntato da
inaspettati e continui colpi di scena che il debuttante regista Graham Moore sa
ben distribuire senza rinunciare alla giusta dose di violenza propria
dei gangster movie. Qualche piccola forzatura non inficia sulla riuscita
generale, va anche dato atto che non era facile dare un buon ritmo ad
un film girato solo in un unico ambiente e con pochi attori, attori di
grande valore peraltro, su tutti Mark Rylance. Certo, stringe più di un occhio ad opere già viste, in particolare "tarantiniane", ma si lascia ben guardare. Voto: 6,5
Nessun commento:
Posta un commento