venerdì 8 febbraio 2019

The Intruders (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/09/2016 Qui - Sembrerà strano ma il thriller canadese del 2015 The Intruders, diretto da Adam Massey, è il terzo film che vedo, che nel titolo c'è la parola Intruders, e come nel caso del (pessimo) thriller coreano e (dell'inconcludente) thriller sovrannaturale con Clive Owen, il risultato è ugualmente deludente. Sarà che porti sfortuna quella parola? Perché anche in questo caso questo film non è né carne né pesce. Difficile anche classificarlo, no negli horror dal momento che si basa sul timore di ciò che potrebbe accadere e alla ricostruzione di ciò che invece è già accaduto senza una concreta situazione degna di un film appartenente a tale genere. Si potrebbe forse definirlo un "suspense" movie ma senza troppa convinzione. Sappiamo inoltre, agli amanti degli horror che la stragrande maggioranza dei "nostri" amati film, scatenando déjà vu a profusione, diramano la loro trama partendo dalla scampagnata di ragazzi spregiudicati che verranno regolarmente massacrati uno dopo l'altro oppure dal trasloco di una tranquilla famiglia in una nuova casa dove (ma guarda un po') qualcuno è stato scannato nei mesi seguenti. The Intruders appartiene (purtroppo) alla seconda categoria e questo è male, perché per quanto poi possano presentarsi colpi di scena e situazioni inaspettate, il contesto manca di fantasia.
Qui (tanto per cambiare) c'è una giovane ragazza (la comunque bellissima Miranda Cosgrove di iCarly), "allucinata" o forse no (la madre incredibilmente è morta), che assume farmaci o forse no e che di certo avverte strane presenze nella nuova casa ma non viene creduta. Ovviamente la situazione degenera e tutto si fa leggermente più tetro e pauroso ma giunti al momento della rivelazione finale, il film non s'impenna e la scena finale rasenta quasi il patetico. Un finale sintetizzato in pochi minuti entro cui la situazione precipita e l'equilibrio mantenuto fino a quel momento, in bilico come sempre tra horror e thriller, viene spezzato dal classico scontro fisico tra Rose ed il suo aguzzino. Nessun colpo di scena, niente (o quasi) collega l'ultima parte con quanto visto in precedenza. C'è solo il reiterato psicopatico di turno, timorato di Dio e con un'educazione materna alquanto discutibile, alla ricerca di un fantomatico amore mai corrisposto. Davvero piatto e incolore (nessuna innovazione e soliti trucchetti), nonostante i protagonisti (che mancano di spessore), se la cavino anche benino nei propri ruoli (anche se l'interpretazione non riesce a far passare in secondo piano la banalità dei dialoghi), sopratutto la bella Miranda, al contrario del poco credibile Austin Butler, (un altro recuperato dal team della Disney). Ma non si può però condannare The Intruders per l'assenza di una sceneggiatura convincente, ma di certo lo si può fare per la mancanza di ingredienti che riuscissero almeno a stuzzicare la curiosità. Comunque sia film da evitare. Voto: 5