Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2016 Qui - The Perfect Guy è uno di quei classici thriller per la televisione, in questo caso statunitense, di stalking e ossessione verso le donne. Una trama vista probabilmente tante volte ma qui al contrario dei classici o di tante altre pellicole simili ("Obsessed", "David the stepfather", "Ossessione omicida"), c'è una certa originalità, non propriamente nel racconto, ma nel modo in cui viene raccontata e per alcuni ribaltamenti di ruolo davvero accattivanti e imprevedibili ad un certo punto, non ovviamente per quello dello psicopatico che non si discosta tanto da altri suoi simili. Comunque la pellicola racconta di Leah Vaughn, che sembra avere una vita ideale, gode infatti di una stimolante carriera e ama, ricambiata, il fidanzato Dave. A 36 anni Leah (Sanaa Lathan, classica e sensuale ragazza tutta curve di colore) si sente pronta per il matrimonio e le famiglie di entrambi sembrano felici, ma Dave (Morris Chestnut, classico omone palestrato) non è sicuro del passo. La sua fobia verso gli impegni e i suoi numerosi dubbi lo portano a rompere dolorosamente la relazione. Quando poi all'orizzonte appare il tenebroso Carter Duncan, Leah crede di avere trovato l'uomo perfetto (premuroso, romantico e focoso amante sotto le lenzuola), ignara però di come questi diventerà il suo peggiore nemico, perché basta un piccolo incidente a scatenare la sua vera natura, e di punto in bianco il principe azzurro tira fuori uno sconcertante lato oscuro che costringe Leah a prendere le distanze. Ma Carter non accetta di essere messo da parte e inizia una meticolosa e fastidiosa opera di stalking.
Va detto che la trama comunque non eccelle in originalità, non aggiunge niente di nuovo, forse di diverso, dato che questo triangolo amoroso (diciamo) è interpretato da tre personaggi di colore, ma non è tutto perché il film (del 2015) dopo aver seguito la solite routine che è uguale a quella di tante altre pellicole, nei primi 30 minuti infatti si effettua un'introduzione e il cattivo (in questo caso Carter) inizialmente appare, appunto, come il ragazzo perfetto, nei successivi 30 minuti ovviamente il ragazzo non è più così perfetto ma inizia ad apparire strano fino ad essere etichettato come "anormale", infine nell'ultima mezz'ora (abbastanza prevedibilmente), il tutto degenera e si passa dall'insistenza delle telefonate agli omicidi, per arrivare in modo diverso, dato che lei diventa da preda a predatore e che in tutta fretta si arriva (con un escamotage accattivante) alla resa dei conti finale. Comunque a parte qualche situazione interessante, scene di vera tensione non ce ne sono e le poche sono anche prevedibili, però le interpretazioni dei tre attori, soprattutto Michael Ealy (belloccio dagli occhi azzurri), che offre una immedesimazione convincente nei panni di un psicopatico sono buone. Lui in queste vesti è stato ottimo nella terza stagione di The Following, e quindi appare veramente in parte. Siamo però con questo alle solite del genere, buoni attori, buona coreografia e un'idea di base da vero thriller interessante, ma manca sempre quel pizzico di classe e paura, e a volte viene meno l'effetto sorpresa ma "The Perfect Guy" è comunque una pellicola che scorre veloce e che non annoia, anche se potreste rimanere delusi alla fine. In definitiva però è un film che possono vedere tutti, e con una buona musica di accompagnamento (nelle due versioni buoni e cattivi), è sufficientemente gradevole. S.V.