lunedì 28 gennaio 2019

Le armi del cuore (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 01/10/2016 Qui - Le armi del cuore (War Room) è un inusuale e atipico film drammatico statunitense del 2015, poiché almeno personalmente non ho mai visto un film di questo genere, ovvero i Christian Film, molto apprezzati da un vasto pubblico (ma non dalla critica), anche se i produttori continuano a considerarli prodotti di nicchia. Perché è innegabile che le storie che vengono raccontate sono sempre più frequentemente estremizzate. Le armi del cuore infatti è una emozionante e potente guerra della fede, credere fortemente a Dio (soprattutto in America poi, dove a volte si rischia di esagerare con certi precetti) nonostante le difficoltà, affidarsi totalmente a lui perché l'aiuto ti sarà dato, sempre e comunque. A volte il film difatti forza troppo queste dinamiche, poiché anche se è giusto e buono, non tutto sembra credibile, qualunque sia il problema basta affidarsi alla preghiera e tutto si sistema. Non sempre è così purtroppo, e non sempre va in meglio. Anche se l'anziana donna del film Clara, è sicura di ciò, tanto che aiuta una giovane donna Elizabeth Jordan e suo marito Tony che sembrano avere tutto dalla vita, un buon lavoro, una bella figlia e la casa dei loro sogni, ad uscire da un impasse perché le loro non sono altro che apparenze, in realtà, il loro matrimonio è diventato un terreno di guerra e a subirne gli effetti è la figlia. Lui, venditore farmaceutico di successo, è tutto perso dai suoi impegni e dai suoi successi, trascura la figlia, non disdegna le conoscenze femminili che riesce a fare nelle sue numerose trasferte, e ritiene che per sua moglie sia sufficiente vivere la vita agiata che le può permettere. Ma lei che, lavora in un'agenzia immobiliare, è molto demoralizzata da questo, ma proprio quando la situazione si fa disperata conosce una signora anziana, vedova, che le propone di fare con lei un incontro settimanale. Vuole convincerla che per risolvere il suo problema, l'arma migliore è solamente la preghiera, usando le armi del cuore e la forza della fede deve pregare per suo marito, pregare perché il diavolo si allontani dalla loro famiglia e dalla loro casa.
Le armi del cuore è diretto dai fratelli Kendrick, ormai punta di diamante di questo filone, e come nei precedenti lavori esplorano i lati umani della fede. Questa volta l'angolo di osservazione è diverso, il baricentro di ogni azione volta a risolvere una crisi familiare è la preghiera. Una preghiera intensa e fiduciosa che non può non tardare ad avere risvolti positivi. Certo è un film, però è troppo dannatamente scontato e prevedibile come lo schema preghiera-evento esterno-crisi-conversione. Il film poi assume toni trionfalistici e di orgogliosa sicurezza (soprattutto dagli attori, in certi casi sopra le righe), cosa che non è male, ma che irrita leggermente. In ogni caso è un film da vedere, perché veramente reale, i fratelli Kendrick poi sono dei pastori battisti e per chi è cattolico, non può che destare stupore questo film il quale, pur parlando continuamente di fede, ha una sola rapida sequenza che si svolge in una chiesa. Comunque per chi non lo sapesse la War Room, cioè la stanza delle preghiere, è un piccolo sgabuzzino della casa, liberato di ogni oggetto. Insomma un film davvero atipico anche se bello vedere anche in un film quello che succede nella vita di milioni di persone, ogni giorno, la potenza della preghiera, che cambia le circostanze e le situazioni negative e impossibili, che ci crediate o meno. In definitiva quindi poetico, emozionante e diretto. S.V.

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