Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/08/2024 Qui - In questa commedia improbabile ma esilarante, due sorelle sono costrette a saldare i debiti della madre e si ritrovano coinvolte in un'avventura rocambolesca quando il loro cane viene rapito dalla mafia. Cercano di recuperare i soldi in tutti i modi immaginabili. Le attrici, volutamente sopra le righe, dimostrano talento e comicità senza cadere nei soliti stereotipi. Awkwafina e Sandra Oh, sono loro che reggono tutto il film. Sebbene non tutte le battute siano azzeccate, il film mantiene un ritmo che tiene lontana la noia. La conclusione, seppur prevedibile, non rovina l'esperienza generale di un film abbastanza godibile. Voto: 6 [Disney Plus]
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venerdì 30 agosto 2024
giovedì 31 agosto 2023
Operation Fortune (2023)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/08/2023 Qui - Guy Ritchie e Jason Statham bissano l'operazione abbastanza ben riuscita un anno prima (La furia di un uomo il titolo), ma non trovano la stessa alchimia, anche perché questa vicenda assume un taglio da spy story con location esotiche e dialoghi (nelle intenzioni) più brillanti. Primo tempo troppo verboso, seconda parte in cui l'action e gli intrecci narrativi viaggiano su un medio livello. Hugh Grant (che diverte/si diverte nei panni ironici del villan di classe) e (la spigliata) Aubrey Plaza danno vita a discreti personaggi, Jason Statham fa il suo ma non catalizza come in altre sue opere. E tuttavia meno riuscito del previsto ma comunque frizzante e godibile. La missione di Orson Fortune e soci desta poca attenzione ma regia, ritmo e ironia garantiscono il divertimento, seppure nei limiti di un prodotto tutto sommato usa e getta. Non uno dei suoi miglior film ma neppure uno dei peggiori. Voto: 6
giovedì 13 luglio 2023
Licenza di guida (1988)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/07/2023 Qui - Negli anni '80 i film basati su un'avventura di una notte sono stati numerosi (Tutto in una notte, Fuori orario e Tutto quella notte giusto per nominare i più famosi), questo License to drive (basato sulla spensieratezza giovanile dove avere la patente è la cosa più importante del mondo e se le cose vanno male, alla fine vanno comunque bene) rientra nei più simpatici e leggeri. Scanzonato, con molte gag (festosa, gioiosa scappatella notturna con imprevisti, ovviamente, come se piovesse, ma anche la parte della presa della patente non è da meno, e non importa se può apparire tutto scontato), protagonisti con la faccia da schiaffi giusta e qualche comprimario di contorno niente male (su tutti, il padre del protagonista). E in questo senso il cast è in perfetta sintonia, Corey Haim e Corey Feldman dispensano risate e simpatia da grandi professionisti nonostante la loro giovanissima età (e prima di tutti i problemi di droga, maledetta Hollywood). L'allora esordiente Heather Graham bella e spigliata. Carol Kane, nel ruolo della mamma isterica e svampita, non passa di certo inosservata. Greg Beeman dirige con buona abilità, aggiungendo qui e lì alcune sequenze acrobatiche d'effetto (da segnalare anche la discreta colonna sonora). Certo, la sceneggiatura non è esente da imperfezioni, ma la pellicola garantisce un piacevole intrattenimento. Nonostante infatti un notevole numero di assurdità riesce (ancora, perché di certo non ci si annoia) ad intrattenere e a divertire. Datato, ma abbastanza memorabile per il genere. Voto: 6+
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venerdì 28 aprile 2023
Cheerleader per sempre (2022)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/04/2023 Qui - Una brillante cheerleader all'ultimo anno delle superiori vuole diventare a tutti i costi la reginetta del ballo, ma un pauroso "incidente" la porterà a restare in coma per vent'anni. Al suo risveglio vorrà riprendersi tutto quello che gli è stato tolto. Divertente commedia targata Netflix che vede come protagonista una Rebel Wilson al solito straripante che fa della mimica facciale e del linguaggio sboccato i suoi cavalli di battaglia. Ci sono tutti gli elementi tipici degli high school movie e non manca nemmeno il momento strappalacrime che serve a rimpolpare il minutaggio. Il film (diretto da Alex Hardcastle e co-prodotto dalla stessa Wilson) in sé non è un granché ma racchiude qualche tema di attualità che inneggia al politicamente corretto, nonostante una sterilità di base e una poca originalità espressa. Strappa comunque qualche sorriso, lasciandosi guardare fino alla fine, ma le ingenuità rimangono e il coinvolgimento vero e proprio tarda ad arrivare. La cosa più sorprendente è il cambiamento fisico della Wilson. Voto: 6
venerdì 16 dicembre 2022
National Lampoon's Christmas Vacation - Un Natale esplosivo! (1989)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/12/2022 Qui - Terzo capitolo della saga dei National Lampoon's Vacation
dall'atmosfera gradevole e conviviale (con un Chevy Chase istrionico e combina guai come sempre). Gag tra situazioni e disastri
vari simpatiche anche se niente di eclatante, indubbia anche la simpatia
dei protagonisti anche se da qui in poi i personaggi dei figli (in ogni
film interpretati da attori diversi, qui ecco una giovane Juliette Lewis) non saranno più incisivi o
divertenti come prima. La penna inoltre rimane quella di John Hughes, ma
senza Harold Ramis, Amy Heckerling o un altro regista all'altezza
di questi, non è la stessa cosa, stesso dicasi per la famiglia Griswold
che non rende l'idea di catastrofismo se non è in viaggio. Comunque
rimane un gradevole classico natalizio perfetto da guardare in
periodo di feste, anche se non tra i migliori o tra i più frequenti nei
passaggi televisivi. Voto: 6
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Home Sweet Home Alone - Mamma, ho perso l'aereo (2021)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/12/2022 Qui - Uscito direttamente su Disney Plus, e senza passare dai cinema, questo
Mamma, ho perso l'aereo si piazza tra l'essere un reboot e un sequel per
via di alcuni passaggi nella trama che fanno comprendere come non si
sapesse cosa fare. E' un film che mi ha piacevolmente fatto passare
un'ora e mezza, ma bisogna ammettere che la trama è molto buttata lì. I
cattivi non sono dei veri villain come lo erano quelli originali, e il
movente per cui finiscono in casa del bimbo paffutello è imbarazzante.
Quest'ultimo è l'attore visto in Jojo Rabbit che purtroppo non ha lo
stesso carisma del buon Kevin, insieme ad una regia per dire "operaia".
Ho invece apprezzato che abbiano inserito un cameo con l'attore che
interpretava Buzz, ora molto cresciuto, nelle vesti di un poliziotto. Ma a
conti fatti un film inutile, che più che rinfrescare e modernizzare, imbruttisce e scolorisce. Voto: 5,5
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sabato 30 luglio 2022
Tutto quella notte (1987)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2022 Qui - Uno dei tantissimi film cult anni '80 per ragazzi alla prese con la
voglia di scappare di casa e godersi avventure inaspettate. Colpito da
un adattamento del titolo discutibile, come la maggior parte delle
pellicole di quel periodo, Tutto quella notte (una sorta di versione per
tutta la famiglia di "Fuori Orario" di Martin Scorsese e "Tutto in una
notte" di John Landis) è il primo film diretto da Chris Columbus, un
mago del cinema per ragazzi, più conosciuto per altri (grandi) lavori
(come regista soprattutto uno, come sceneggiatore tanti altri). In
questo film la sua regia si vede tantissimo, specialmente anche nelle
piccole trovate che ritroveremo in suoi lavori successivi. Il cast è in
gamba (spicca ovviamente la bella Elisabeth Shue, a quei tempi
indimenticabile, particine per Penelope Ann Miller, quasi
irriconoscibile sotto il trucco da nerd, e Vincent "Palla di Lardo"
D'Onofrio, irriconoscibile magro) e anche i giovanissimi attori sono a proprio agio, per un ora
e mezza circa di divertimento leggero e senza pensieri. Mette in scena
una storia semplice, con personaggi stereotipati, ma non piatti, in una
storia che magari vederla con gli occhi di adesso risulta un po' assurda
ed ingenua, ma che risulta sempre molto divertente (e con la dose giusta di "zucchero").
Tanto ritmo, gag all'acqua di rose ma che spesso fanno sorridere (come
la simpatica sequenza del babysitting blues) e una colonna sonora
adeguata (apertura e chiusura perfetta). Tutto per una pellicola (che si trova su Disney Plus con i sottotitoli) rocambolescamente godibile. Voto: 6+
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giovedì 31 marzo 2022
La fantastica sfida (1980)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/03/2022 Qui - Opera seconda per Robert Zemeckis, che dopo "1964 allarme a New York,
arrivano i Beatles!" riforma la coppia con Steven Spielberg produttore
e
firma una commedia "made in USA" semplice e scanzonata, divertente
quanto basta per assicurare una visione godibile e senza fronzoli. Una
commedia figlia dei suoi anni, oggi terribilmente invecchiata e
oggettivamente lenta per i canoni odierni. Trama sempliciotta
(nient'altro che la guerra tra due venditori d'auto), senza grandi
trovate ma che riesce (ancora e incredibilmente) ad intrattenere bene.
Satireggia, pur blandamente, alcune caratteristiche tipiche della
società americana come ad esempio il commercio, la pubblicità (che lo
influenza notevolmente) la libera iniziativa-concorrenza senza
esclusione di colpi. Il cast è ben assortito, simpatico (sia i buoni sia
i cattivi ma con una nota particolare per Kurt Russell) ed in buona
forma, il ritmo tiene botta ed alla fine si assiste quindi ad un film gradevole che sotto certi aspetti è meno
stupido di quel che potrebbe sembrare. Un film squisitamente grottesco ma poco fantastico. Voto: 6
mercoledì 14 aprile 2021
Borat - Seguito di film cinema (2020)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/04/2021 Qui - Torna il folle personaggio kazaco, protagonista di un film datato 2006, un film che sinceramente mi disse davvero poco all'epoca, anche perché la comicità del personaggio troppo surreale per i miei gusti, lo stesso con questo sequel, in cui a tratti si ride senza capire bene il perché. Il bersaglio stavolta è l'America Trumpiana (il protagonista deve consegnare un dono del presidente del Kazakistan al vicepresidente USA), ancora sotto forma di un finto documentario ma senza aggiornare il tipo di comicità che è sempre quella politicamente scorretta, misogina molto volgare e quasi mai realmente divertente. Sacha Baron Cohen tuttavia, si rivela dissacratore come sempre, gioca su ironie e situazioni forzate per farci riflettere, e ci riesce anche con questo film (dove la realtà supera, in parte, la comicità di Borat), e qui sta la sufficienza del voto che ho attribuito. Per il resto sono scarse le battute (alle volte un po' disgustose e poco divertenti) e le scene provocatorie/imbarazzanti (che a me non sempre piacciono, non così esplicite almeno). Se vale la pena vederlo? Direi di sì, ma se avete apprezzato e avete riso col primo Borat e con il Dittatore, non aspettatevi altrettanto da questo film, un film di cui due candidature agli Oscar mi sembrano esagerate, anche se nota di merito proprio per l'interpretazione della figlia di Borat: la brava e coraggiosa Maria Bakalova, che ne ha ricevuta una. Voto: 6
Il principe cerca figlio (2021)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/04/2021 Qui - Ce n'era bisogno? Per quello che ho visto, francamente no. In cosa funzionava soprattutto Il principe cerca moglie? Innanzitutto nel contrasto della maestosità esibita di Zamunda e la sboccataggine del Queen's. Inoltre dietro la macchina da presa c'era un certo John Landis e non un Craig Brewer qualunque. Il contrasto creava le gag ed erano veramente efficaci. Nel principe cerca figlio, non c'è contrasto, non ci sono gag veramente divertenti, visto che il Queens rimane in disparte e tutta la vicenda è ambientata a Zamunda. Il film quindi pigia soprattutto sull'effetto nostalgico nel riproporre certi personaggi, ma non raggiungendo i livelli del precedente (a dirla tutta non proprio eccezionali, però che spasso era). Ovviamente il solito "pippone" antipatriarcale ce lo devi mettere di default nei lavori attuali, per cui, anche sotto questo aspetto è stato timbrato il cartellino e nulla di più. L'aggiunta di Wesley Snipes non serve a granché e probabilmente si doveva insistere di più su questo personaggio che era l'unica vera novità del film. La verve comica di Eddie Murphy non è più quella di 30 anni fa e si vede. Ribadisco che non c'era bisogno di questo sequel (decisamente sbagliato, e sotto tutti i punti di vista), che a dirla tutta sembra più un remake, che a dirla tutta sembra una copia sbiadita di Black Panther. Voto: 4
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venerdì 14 agosto 2020
Good Boys - Quei cattivi ragazzi (2019)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/08/2020 Qui - Divertente ed innocua commedia adolescenziale (alla Suxbad, per intenderci) scritta e diretta da collaboratori abituali di Seth Rogen (il quale produce) che si caratterizza per l'assoluta genialità di talune trovate comiche e per la gestione dei tempi. La storia di questi tre ragazzini che dovranno affrontare piccoli intoppi in preparazione della loro prima festa del bacio poggia infatti su una sceneggiatura solida che non conosce sosta, con personaggi (eterogeneo il terzetto dei personaggi principali, Jacob Tremblay, Keith L. Williams e Brady Noon) quasi irreali per come caratterizzati, ma funzionali allo sviluppo di una (semplice) storia che propone scene e battute esilaranti, forse (anzi sicuramente) ingenue per certi versi (ingenui come questi ragazzini in età prepuberale che cominciano a fare e farsi certe domande, che prendono fischi per fiaschi e non hanno idea di quel che fanno), ma dannatamente efficaci nello strappare risate a tutto spiano. Una risata continua, lunga quasi 90 minuti difatti, è quello che suscita Good Boys, un film per ragazzi, fatto da ragazzi, ma capace di intrattenere e divertire come una commedia adulta, diretta e interpretata al meglio. Voto: 6
mercoledì 17 giugno 2020
La rivincita delle sfigate (2019)
Titolo Originale: Booksmart
Anno e Nazione: USA 2019
Genere: Commedia
Produttore: Megan Ellison, Chelsea Barnard
David Distenfeld, Jessica Elbaum, Katie Silberman
David Distenfeld, Jessica Elbaum, Katie Silberman
Regia: Olivia Wilde
Sceneggiatura: Emily Halpern, Sarah Haskins
Susanna Fogel, Katie Silberman
Susanna Fogel, Katie Silberman
Cast: Beanie Feldstein, Kaitlyn Dever, Jessica Williams
Lisa Kudrow, Will Forte, Jason Sudeikis, Billie Lourd
Diana Silvers, Skyler Gisondo, Noah Galvin
Lisa Kudrow, Will Forte, Jason Sudeikis, Billie Lourd
Diana Silvers, Skyler Gisondo, Noah Galvin
Durata: 102 minuti
Esordio alla regia di Olivia Wilde con una commedia sulla trasgressione.
Per recuperare il tempo passato a studiare, due studentesse decidono di trascorrere una lunga notte di eccessi.
martedì 5 maggio 2020
Prendimi! (2018)
Titolo Originale: Tag
Anno e Nazione: USA 2018
Genere: Commedia
Produttore: Todd Garner, Mark Steilen
Regia: Jeff Tomsic
Sceneggiatura: Rob McKittrick, Mark Steilen
Cast: Ed Helms, Jake Johnson, Jeremy Renner, Jon Hamm
Hannibal Buress, Isla Fisher, Annabelle Wallis, Rashida Jones
Leslie Bibb, Brian Dennehy, Nora Dunn, Lil Rel Howery
Thomas Middleditch, Steve Berg, Sebastian Maniscalco, Kurt Yue
Hannibal Buress, Isla Fisher, Annabelle Wallis, Rashida Jones
Leslie Bibb, Brian Dennehy, Nora Dunn, Lil Rel Howery
Thomas Middleditch, Steve Berg, Sebastian Maniscalco, Kurt Yue
Durata: 95 minuti
Una spassosissima commedia ispirata a una storia vera.
Da circa trent'anni, cinque amici trascorrono l'intero mese di maggio giocando a Prendimi!
Labels:
Annabelle Wallis,
Commedia americana,
Ed Helms,
Hannibal Buress,
Isla Fisher,
Jake Johnson,
Jeremy Renner,
Jon Hamm,
Leslie Bibb,
Rashida Jones,
Sebastian Maniscalco,
Thomas Middleditch
martedì 7 aprile 2020
Attenti a quelle due (2019)
Titolo Originale: The Hustle
Anno e Nazione: USA 2019
Genere: Commedia
Produttore: Roger Birnbaum, Rebel Wilson
Regia: Chris Addison
Sceneggiatura: Jac Schaeffer, Stanley Shapiro, Paul Henning, Dale Launer
Cast: Anne Hathaway, Rebel Wilson, Alex Sharp, Ingrid Oliver, Emma Davies
Dean Norris, Timothy Simons, Rob Delaney, Tim Blake Nelson, Casper Christensen
Dean Norris, Timothy Simons, Rob Delaney, Tim Blake Nelson, Casper Christensen
Durata: 85 minuti
Anne Hathaway e Rebel Wilson in una commedia sull'arte dell'imbroglio.
Sulla riviera francese, due abili truffatrici elaborano un astuto piano per spennare un milionario.
venerdì 3 aprile 2020
1941 - Allarme a Hollywood (1979)
Titolo Originale: 1941
Anno e Nazione: USA 1979
Genere: Azione, Commedia, Guerra
Produttore: Buzz Feitshans
Regia: Steven Spielberg
Sceneggiatura: Robert Zemeckis, Bob Gale
Cast: Dan Aykroyd, Ned Beatty, John Belushi, Lorraine Gary
Murray Hamilton, Christopher Lee, Tim Matheson, Toshirō Mifune
Warren Oates, Robert Stack, Treat Williams, Lionel Stander
Murray Hamilton, Christopher Lee, Tim Matheson, Toshirō Mifune
Warren Oates, Robert Stack, Treat Williams, Lionel Stander
Durata: 105 minuti
Steven Spielberg dirige una grottesca commedia sull'isteria americana a seguito del bombardamento di Pearl Harbor, con un grande cast in cui spiccano i futuri "Blues Brothers" John Belushi e Dan Aykroyd.
Un gruppo assortito di militari più o meno valorosi si adopera per difendere le coste della California da una immaginaria invasione giapponese, in un clima surreale fra panico e vera e propria follia.
Labels:
Azione,
Christopher Lee,
Commedia americana,
Dan Aykroyd,
Film di guerra,
John Belushi,
Robert Zemeckis,
Steven Spielberg,
Tim Matheson,
Treat Williams
martedì 17 marzo 2020
Una famiglia al tappeto (2019)
Titolo Originale: Fighting with My Family
Anno e Nazione: USA, Regno Unito 2019
Genere: Biografico, Commedia, Drammatico
Produttore: Kevin Misher, Dwayne Johnson, Dany Garcia, Stephen Merchant, Michael J. Luisi
Regia: Stephen Merchant
Sceneggiatura: Stephen Merchant
Cast: Florence Pugh, Lena Headey, Nick Frost, Jack Lowden, Vince Vaughn, Dwayne Johnson
James Burrows, Hannah Rae, Thea Trinidad, Kim Matula, Aqueela Zoll, Ellie Gonsalves
Stephen Merchant, Julia Davis, Elroy Powell, Sheamus, Chloe Csengery
James Burrows, Hannah Rae, Thea Trinidad, Kim Matula, Aqueela Zoll, Ellie Gonsalves
Stephen Merchant, Julia Davis, Elroy Powell, Sheamus, Chloe Csengery
Durata: 102 minuti
Intenso biopic con Vince Vaughn, Dwayne Johnson e Lena Headey.
La storia di Saraya-Jade Bevis, meglio nota come Paige, la più giovane campionessa della World Wrestling Entertainment.
Labels:
Commedia americana,
Dwayne "The Rock" Johnson,
Film biografico,
Film drammatico,
Florence Pugh,
Jack Lowden,
Lena Headey,
Nick Frost,
Stephen Merchant,
Vince Vaughn
lunedì 30 settembre 2019
Come ti divento bella (2018)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/09/2019 Qui
Tema e genere: Una commedia all'insegna dei buoni sentimenti nonché portatrice di un messaggio positivo, credere in sé stessi.
Trama: Da sempre introversa e insicura del proprio aspetto fisico, Renée (Amy Schumer) si risveglia dopo una caduta convinta di essere sexy, spiritosa e irresistibile. Per magia la sua vita cambia completamente e si trasforma in quella che aveva sempre sognato: una donna sicura di sé e di grande successo a New York. Ma cosa accadrà quando si renderà conto che il suo aspetto fisico in realtà non è mai cambiato?
Recensione: Non conta la bellezza esteriore, ma quella interiore. Quante volte ce lo hanno detto e quante altre ce lo siamo ripetuto? Innumerevoli. Come ti divento bella parte da questo concetto trito e ritrito che spesso stona con la realtà perché è innegabile che una buona dose di bellezza aiuti e ci ricorda che bisogna credere in se stessi per riuscire nella vita. Pur basandosi su questo assunto piuttosto banale e scontato il film di Abby Kohn e Marc Silverstein si rivela però, al contrario delle aspettative iniziali, divertente, originale e ricco di una sua profondità. La storia è semplice, come la sua tesi di partenza, ma io l'ho trovato (sorprendentemente) piacevole, piacevole quanto basta per una visione serale senza impegno, riesce a strappare qualche risata e Amy Schumer (finalmente) se la cava piuttosto bene. Perché sì, è una nuova Bridget Jones quella che i due sceneggiatori (La verità è che non gli piaci abbastanza, Appuntamento con l'amore, Single ma non troppo, quest'ultimo però scarso) al loro debutto alla regia portano sul grande schermo, e anche una commedia dai buoni sentimenti, esattamente come Tootsie o Big al quale il film si ispira esplicitamente (dopo averlo visto la protagonista si reca al parco più vicino, lancia una monetina e prega di diventare bellissima come il giovane Josh esprimeva il desiderio di diventare grande, ma non è il solito filmetto cretino e superficiale e non è poco. Nella sua semplicità, senza tanti fronzoli, e con il suo immancabile happy end Come ti divento bella porta difatti ironicamente sullo schermo un problema più che mai attuale nella nostra società basata sempre più sull'immagine (d'altronde la foto del profilo è tutto quello che conta dice la protagonista), e ci ricorda che il potere della mente è miracoloso tanto da far per esempio sentire belle le donne come, e anche più, di Naomi Campbell (che ha qui un cameo) o Emily Ratajkowski (qui nei panni di una top model che frequenta la sua stessa palestra). Morale: noi siamo come noi ci vediamo, e la ciccia può essere molto più sexy di una bella che non balla, l'importante, come dice la protagonista, è "ballare". A sorpresa quindi la pellicola riesce a strappare la sufficienza, perché sì, è un ibrido tra Big e Amore a prima svista, un soggetto stravisto al cinema e rimescolato in varie salse ma che alla fine funziona quasi sempre, ovviamente gli immancabili moralismi e critiche sull'autostima e i modelli imposti dalla società piovono da ogni lato ma non inficiano troppo sul risultato finale.
Trama: Da sempre introversa e insicura del proprio aspetto fisico, Renée (Amy Schumer) si risveglia dopo una caduta convinta di essere sexy, spiritosa e irresistibile. Per magia la sua vita cambia completamente e si trasforma in quella che aveva sempre sognato: una donna sicura di sé e di grande successo a New York. Ma cosa accadrà quando si renderà conto che il suo aspetto fisico in realtà non è mai cambiato?
Recensione: Non conta la bellezza esteriore, ma quella interiore. Quante volte ce lo hanno detto e quante altre ce lo siamo ripetuto? Innumerevoli. Come ti divento bella parte da questo concetto trito e ritrito che spesso stona con la realtà perché è innegabile che una buona dose di bellezza aiuti e ci ricorda che bisogna credere in se stessi per riuscire nella vita. Pur basandosi su questo assunto piuttosto banale e scontato il film di Abby Kohn e Marc Silverstein si rivela però, al contrario delle aspettative iniziali, divertente, originale e ricco di una sua profondità. La storia è semplice, come la sua tesi di partenza, ma io l'ho trovato (sorprendentemente) piacevole, piacevole quanto basta per una visione serale senza impegno, riesce a strappare qualche risata e Amy Schumer (finalmente) se la cava piuttosto bene. Perché sì, è una nuova Bridget Jones quella che i due sceneggiatori (La verità è che non gli piaci abbastanza, Appuntamento con l'amore, Single ma non troppo, quest'ultimo però scarso) al loro debutto alla regia portano sul grande schermo, e anche una commedia dai buoni sentimenti, esattamente come Tootsie o Big al quale il film si ispira esplicitamente (dopo averlo visto la protagonista si reca al parco più vicino, lancia una monetina e prega di diventare bellissima come il giovane Josh esprimeva il desiderio di diventare grande, ma non è il solito filmetto cretino e superficiale e non è poco. Nella sua semplicità, senza tanti fronzoli, e con il suo immancabile happy end Come ti divento bella porta difatti ironicamente sullo schermo un problema più che mai attuale nella nostra società basata sempre più sull'immagine (d'altronde la foto del profilo è tutto quello che conta dice la protagonista), e ci ricorda che il potere della mente è miracoloso tanto da far per esempio sentire belle le donne come, e anche più, di Naomi Campbell (che ha qui un cameo) o Emily Ratajkowski (qui nei panni di una top model che frequenta la sua stessa palestra). Morale: noi siamo come noi ci vediamo, e la ciccia può essere molto più sexy di una bella che non balla, l'importante, come dice la protagonista, è "ballare". A sorpresa quindi la pellicola riesce a strappare la sufficienza, perché sì, è un ibrido tra Big e Amore a prima svista, un soggetto stravisto al cinema e rimescolato in varie salse ma che alla fine funziona quasi sempre, ovviamente gli immancabili moralismi e critiche sull'autostima e i modelli imposti dalla società piovono da ogni lato ma non inficiano troppo sul risultato finale.
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venerdì 19 luglio 2019
Cattivi vicini 2 (2016)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/06/2019 Qui
Tema e genere: Sequel della commedia Cattivi vicini, con protagonista lo stesso cast (con l'aggiunta di Chloë Grace Moretz, nei panni di Shelby) e sempre con Nicholas Stoller dietro la macchina da presa.
Trama: Mac (Seth Rogen) e Kelly Radner (Rose Byrne), dopo aver scoperto di aspettare una bambina, decidono di trasferirsi in una nuova abitazione e vendere quella vecchia. A complicare la situazione è l'arrivo nella casa accanto dell'esuberante Shelby (Chloe Grace Moretz), giovane collegiale che vuole fondare una sorellanza fuori dalle regole. Le continue feste organizzate da Shelby mettono in crisi la possibile vendita della casa da parte dei coniugi Radner, che chiedono aiuto all'ex "nemico" Teddy Sanders (Zac Efron) per sbarazzarsene. Riusciranno nel loro intento?
Recensione: Seth Rogen e Evan Goldberg (l'altro sceneggiatore) tornato in un sequel che segue la scia della commedia scorretta ma non troppo, cercando di tenere in piedi quello che era il tema del capitolo precedente. Inutile dire che non riescono nel loro intento. Perché se il capitolo precedente proponeva qualche situazione divertente, qui invece non fa altro che peggiorare riproponendo sostanzialmente le stesse situazioni con un tasso di divertimento pressoché nullo. Se nel film del 2014 si assisteva infatti a una lotta di quartiere tutta maschile tra una confraternita di ragazzi e i coniugi Radner per la tranquillità civile, in Cattivi vicini 2 gli ex contendenti si alleano per contrastare un nemico tutto al femminile. Il minestrone insomma è sempre lo stesso, il film difatti riparte da dove il film precedente era finito, con una logica un po' ovvia ma (forse) efficace, e ripropone lo schema narrativo del primo episodio. Ancora, si tratta di una "guerra" tra adulti (non troppo responsabili) e una gioventù incontrollata: il regista spinge sulla commedia demenziale, sfruttando una comicità quasi ai limiti dell'assurdo e situazioni da risata grottesca. Indubbiamente si sorride in alcuni istanti (le vicine di casa però non fanno ridere nemmeno una iena ridens), ma la sensazione di già visto è forte. Alcune gag colpiscono a malapena (la bambina con il dildo è la classica gag che dopo averla proposta per l'ennesima volta, stanca) e generalmente pare di assistere a una versione meno fresca e più stantia del primo film. Insomma, la questione è sempre la stessa, Cattivi Vicini 2 è uno di quei sequel fatto solo ed esclusivamente per questioni economiche, che non ha motivo di esistere ma che continuano a propinarci. Se il primo non era niente di eccezionale ma guardabile, questo inutile seguito non tanto, anzi, dopotutto se non bastano ragazze succinte e belle presenze, è grave.
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lunedì 15 luglio 2019
Cattivi vicini (2014)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/05/2019 Qui
Tema e genere: Faccenda non semplicissima la convivenza con i vicini, a volte può causare liti, insulti, querele, e anche cose peggiori, ecco, questo è il tema di questa pellicola principalmente goliardica.
Trama: La vita di due coniugi, neo genitori di una bimba, viene sconvolta quando nell'abitazione a fianco si installa una confraternita universitaria. Dediti a feste e gozzoviglie, i rumorosi studenti mettono a dura prova i nervi della coppia: la "guerra" tra vicini di casa sarà inevitabile.
Recensione: Lascia sensazioni stranamente contrastanti una commedia come Cattivi vicini, se più di una volta si sbraca, e si va avanti a suon di volgarità piuttosto smaccate, compresa una disfida a suon di attrezzi sessuali, ci sono delle inaspettate attenzioni, come la definizione del personaggio di Zac Efron, meno grossolana e manichea di quanto ci si possa aspettare. Però, questa scuola comica, che viene da molto cinema visto e digerito, una discreta tecnica filmica, ha il limite di un'adolescenza perpetua, di un gusto della risata grassa e del ricorso alla scatologia, e del sesso giocato sempre come l'asso pigliatutto, che pare venuto dalle scritte sui bagni in un liceo. Se lo sviluppo della trama, meno banale rispetto al solito, sembra risultare piuttosto ben strutturato, l'ambientazione finisce per rispecchiare troppo la tipicità americana che lo spettatore da per scontato in film similari e di statunitense provenienza. E così, in un marasma di gag a sfondo sessuale, scurrilità, epica dello sballo continuo e dosi gigantesche di trash, tutto è ridotto a grado zero, compresa la timida riflessione sul passaggio dalla spensierata giovinezza alle responsabilità dell'età adulta. Le risate non mancano e le citazioni cinematografiche (banalotte) si sprecano, ma è un film da vedere a cervello spento.
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lunedì 24 giugno 2019
Bad Moms 2: Mamme molto più cattive (2017)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 03/01/2019 Qui - Con Bad Moms 2: Mamme molto più cattive tornano le mamme più cattive, ribelli, divertenti e oneste del grande schermo (o piccolo se lo si vede in tv): Amy, Kiki e Carla, ma la novità del secondo capitolo sempre scritto e diretto da Jon Lucas e Scott Moore (autori come ben si sa di Una notte da Leoni) è un clima frizzantino, colorato di rosso e ricco di pacchetti, nastri dorati, fiocchi di neve e incredibili (e, a volte, sgradite) sorprese: il Natale. Infatti, dopo il successo del primo Bad Moms, il franchise ritorna con un divertentissimo pretesto: la sfida delle mamme con le nonne nel periodo natalizio. Il risultato è un nuovo film, godibile anche da parte di chi non abbia visto il primo e, soprattutto, divertente non solo per il pubblico delle "mamme". Difatti la pellicola, per l'occasione ribattezzata A Bad Mom's Christmas, a parte qualche esagerazione di troppo, regala tante risate, riuscendo anche a raccontare una storia e a presentare dei personaggi ben caratterizzati e che subiscono una concreta e corretta evoluzione. Sì, perché anche se meno satiriche e meno pungenti rispetto a come ce le ricordavamo (ma comunque divertenti), questo sequel è, senza aspettarsi tanto (ma prenderlo per quello che è, un film esilarante che intrattiene benissimo), all'altezza dell'originale. Certo, non ha una morale bella come il precedente, ma qui è dosato meglio il momento "volemose bene" con quello comico. Certo, l'impresa, di lanciare l'intrepido messaggio di quanto il mondo e la società siano cambiati, di come le tradizioni si siano perse per strada, di come il vecchio dovrebbe insegnare al nuovo (e invece è il nuovo che deve tenere a freno la follia di una vecchiaia mascherata da ritrovata giovinezza) riesce solo a metà, ma questa normalissima commedia un po' sboccata, impertinente, politicamente scorretta e perfino inverosimile, si fa tranquillamente vedere.
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