Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/09/2022 Qui - Commedia intelligente che sfrutta al meglio l'autoironia del suo protagonista che si prende in giro nel miglior modo possibile, citando e sbeffeggiando i suoi film più famosi. Un omaggio alla (bizzarra) carriera di Nicolas Cage che, nel bene e nel male, sfrutta tutti i cliché e le situazioni più viste del filone action comedy degli anni passati. Niente di nuovo quindi, ma il meccanismo narrativo a scatole cinesi (la reale carriera di Cage, il suo personaggio-eroe e il film dentro al film che lo vede coinvolto) funziona, così come funziona la stravagante coppia formata con il sempre bravissimo Pedro Pascal, qui mesto e adorabile signore della droga e fanboy. Essi infatti ci regalano momenti di puro divertimento, come quando cercano di depistare alcuni curiosi. Grande partenza, tra citazioni, gigionerie (volontarie) e frasi da film, esilarante in alcuni momenti, peccato che nell'ultima parte diventi un po' troppo convenzionale e banalotto. Ma questo sguardo dissacratorio sulla passione per il cinema, spiritoso e stravagante, personalmente mi ha divertito, e questo basta. Voto: 6
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venerdì 30 settembre 2022
Il talento di Mr. C (2022)
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sabato 30 aprile 2022
Bright (2017)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2022 Qui - Coniugare il poliziesco con il fantasy, operando una variante alla Alien
Nation e Men in Black con qualche riferimento Carpenteriano. Portare
tematiche come la corruzione degli apparati e la ghettizzazione di una
grande metropoli come Los Angeles. E' un film difficile da gestire
perché parte già sovraccarico sulla carta. Se dal punto di vista visivo
la resa è abbastanza soddisfacente ed in fondo la coppia Will Smith/Joel
Edgerton se la cava bene, a livello narrativo e di tematiche rimane
troppo in superficie (la storia è un po' ingarbugliata e il messaggio
arriva in modo confuso). Un film poco riuscito rispetto alle premesse,
ma come detto non facile da gestire. Non l'ha gestito bene David Ayer,
che già deludeva prima di dirigere The Tax Collector. Voto: 5,5
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lunedì 31 maggio 2021
The Hunt (2020)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2021 Qui - Pur utilizzando un espediente già rivisto e per certi versi classico (feroce caccia all'uomo), si rivela un film che miscela diversi generi, tra action, horror plasmati insieme con una tonalità che vira molto sulla black comedy, mettendo sul piatto una riflessione del momento attuale e politico della scena statunitense (anche se Trump finalmente non c'è più). La metafora è chiarissima e proprio giocando su tale chiarezza che Craig Zobel (passo in avanti per lui dopo Sopravvissuti) mette di fronte un'ala liberal sadica ed assassina e delle potenziali vittime che, a parte la protagonista, sono talmente odiosi che riesce difficile empatizzare con loro. Sorprendente nei primi minuti dove potenziali protagonisti... non si rivelano tali, qualche buon ribaltamento di cliché ed un finale che cita esplicitamente Kill Bill. Non perfetto, ma comunque molto buono con una Betty Gilpin (star della serie Netflix Glow) tosta e bastarda come poche (Hilary Swank invece appare poco ma è un villain davvero riuscito) e dal buon ritmo che concede poche pause. Merita almeno una visione. Voto: 6,5
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venerdì 19 luglio 2019
Cattivi vicini 2 (2016)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/06/2019 Qui
Tema e genere: Sequel della commedia Cattivi vicini, con protagonista lo stesso cast (con l'aggiunta di Chloë Grace Moretz, nei panni di Shelby) e sempre con Nicholas Stoller dietro la macchina da presa.
Trama: Mac (Seth Rogen) e Kelly Radner (Rose Byrne), dopo aver scoperto di aspettare una bambina, decidono di trasferirsi in una nuova abitazione e vendere quella vecchia. A complicare la situazione è l'arrivo nella casa accanto dell'esuberante Shelby (Chloe Grace Moretz), giovane collegiale che vuole fondare una sorellanza fuori dalle regole. Le continue feste organizzate da Shelby mettono in crisi la possibile vendita della casa da parte dei coniugi Radner, che chiedono aiuto all'ex "nemico" Teddy Sanders (Zac Efron) per sbarazzarsene. Riusciranno nel loro intento?
Recensione: Seth Rogen e Evan Goldberg (l'altro sceneggiatore) tornato in un sequel che segue la scia della commedia scorretta ma non troppo, cercando di tenere in piedi quello che era il tema del capitolo precedente. Inutile dire che non riescono nel loro intento. Perché se il capitolo precedente proponeva qualche situazione divertente, qui invece non fa altro che peggiorare riproponendo sostanzialmente le stesse situazioni con un tasso di divertimento pressoché nullo. Se nel film del 2014 si assisteva infatti a una lotta di quartiere tutta maschile tra una confraternita di ragazzi e i coniugi Radner per la tranquillità civile, in Cattivi vicini 2 gli ex contendenti si alleano per contrastare un nemico tutto al femminile. Il minestrone insomma è sempre lo stesso, il film difatti riparte da dove il film precedente era finito, con una logica un po' ovvia ma (forse) efficace, e ripropone lo schema narrativo del primo episodio. Ancora, si tratta di una "guerra" tra adulti (non troppo responsabili) e una gioventù incontrollata: il regista spinge sulla commedia demenziale, sfruttando una comicità quasi ai limiti dell'assurdo e situazioni da risata grottesca. Indubbiamente si sorride in alcuni istanti (le vicine di casa però non fanno ridere nemmeno una iena ridens), ma la sensazione di già visto è forte. Alcune gag colpiscono a malapena (la bambina con il dildo è la classica gag che dopo averla proposta per l'ennesima volta, stanca) e generalmente pare di assistere a una versione meno fresca e più stantia del primo film. Insomma, la questione è sempre la stessa, Cattivi Vicini 2 è uno di quei sequel fatto solo ed esclusivamente per questioni economiche, che non ha motivo di esistere ma che continuano a propinarci. Se il primo non era niente di eccezionale ma guardabile, questo inutile seguito non tanto, anzi, dopotutto se non bastano ragazze succinte e belle presenze, è grave.
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lunedì 15 luglio 2019
Cattivi vicini (2014)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/05/2019 Qui
Tema e genere: Faccenda non semplicissima la convivenza con i vicini, a volte può causare liti, insulti, querele, e anche cose peggiori, ecco, questo è il tema di questa pellicola principalmente goliardica.
Trama: La vita di due coniugi, neo genitori di una bimba, viene sconvolta quando nell'abitazione a fianco si installa una confraternita universitaria. Dediti a feste e gozzoviglie, i rumorosi studenti mettono a dura prova i nervi della coppia: la "guerra" tra vicini di casa sarà inevitabile.
Recensione: Lascia sensazioni stranamente contrastanti una commedia come Cattivi vicini, se più di una volta si sbraca, e si va avanti a suon di volgarità piuttosto smaccate, compresa una disfida a suon di attrezzi sessuali, ci sono delle inaspettate attenzioni, come la definizione del personaggio di Zac Efron, meno grossolana e manichea di quanto ci si possa aspettare. Però, questa scuola comica, che viene da molto cinema visto e digerito, una discreta tecnica filmica, ha il limite di un'adolescenza perpetua, di un gusto della risata grassa e del ricorso alla scatologia, e del sesso giocato sempre come l'asso pigliatutto, che pare venuto dalle scritte sui bagni in un liceo. Se lo sviluppo della trama, meno banale rispetto al solito, sembra risultare piuttosto ben strutturato, l'ambientazione finisce per rispecchiare troppo la tipicità americana che lo spettatore da per scontato in film similari e di statunitense provenienza. E così, in un marasma di gag a sfondo sessuale, scurrilità, epica dello sballo continuo e dosi gigantesche di trash, tutto è ridotto a grado zero, compresa la timida riflessione sul passaggio dalla spensierata giovinezza alle responsabilità dell'età adulta. Le risate non mancano e le citazioni cinematografiche (banalotte) si sprecano, ma è un film da vedere a cervello spento.
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venerdì 31 maggio 2019
Fottute! (2017)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2018 Qui - Fottute! (Commedia, Usa 2017): Mollata dal fidanzato, la giovane Emily non sa più con chi partire per una vacanza in Sud America, opterà per sua madre Linda, inizialmente poco convinta dell'idea ma che finirà per accompagnarla, e che finirà per vivere un'avventura pericolosa. Sciocca commedia con al centro un rapporto madre-figlia ben poco credibile, Fottute! (complimenti alla Fox per il gran bel titolo italiano) è un prodotto volgarotto e grossolano, che punta sulla vena comica della scatenata (ma ben poco espressiva) Amy Schumer (che già non mi aveva convinto in Un disastro di ragazza) e su una serie di disavventure esotiche che capitano alle due donne durante il viaggio (il "solito" rapimento). Peccato che la base narrativa sia solo un pretesto per dare vita a gag stantie, tanto per le dinamiche su cui si creano quanto per i superficiali dialoghi, scritti senza alcuna attenzione e con pessimi tempi comici. Snatched infatti, diretto da Jonathan Levine, tra doppi sensi e smorfie esagerate, che ricalca troppo sfacciatamente altre pellicole e quindi di originale non ha assolutamente nulla, e che tuttavia non è particolarmente brutto né tantomeno noioso (alcune gag divertenti ci sono), è una commedia (che di cinematografico non ha praticamente nulla, se non una messa in scena comunque curata sia nelle scelte scenografiche, sia nell'abbondanza di risorse tecniche a disposizione) talmente esile che, nonostante il minutaggio contenuto entro i novanta minuti, ha bisogno di due storie praticamente separate per poter arrivare a definirsi un lungometraggio. E nessuna delle due convince, anche perché la sceneggiatura, che penalizza molto il personaggio di Goldie Hawn (che risulta spaesata e completamente fuori parte) a vantaggio di quello della Amy Schumer (inutilmente esuberante e sopra le righe) ha alcuni passaggi fin troppo stupidi. Così tanto che quest'operazione (possibilmente da dimenticare e certamente da non consigliare) conferma l'involuzione del regista, che dopo il bel 50 e 50, dimostra di essere solo un onesto mestierante e nulla più. Voto: 4,5
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mercoledì 6 marzo 2019
Angry Birds: Il film (2016)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/04/2017 Qui - Ammetto che prima di vedere questo film sapevo davvero poco del gioco originale (che ha furoreggiato fino a qualche anno fa, nelle varie versioni, ed era diventato un passatempo simpatico e micidiale), perché anni fa uno smartphone neanche l'avevo, per cui pochissime volte ci avrò giocato, ma quel poco può bastare, dato che Angry Birds: Il film (The Angry Birds Movie), film d'animazione del 2016 diretto da Clay Kaytis e Fergal Reilly, ovviamente basato sull'omonima serie di videogiochi, scritto da Jon Vitti e prodotto da Rovio Entertainment e Sony Pictures Imageworks, degnamente riesce in un impresa non da poco, (nonostante questo sia solo un film di stampo puramente commerciale) quello di dare una vita narrativa autonoma ai personaggi del videogioco, offrendo anche una visione non scontata del sentimento della rabbia. E non era affatto facile riuscirci, poiché per quello che ho visto di rado film e videogiochi hanno un matrimonio felice. In questo caso devo inoltre ammettere che si sarebbe potuto far di peggio. Invece sono riusciti decentemente a riportare i personaggi del gioco nel film, con questi uccellini particolari, i loro nemici maiali e la mitica fionda per distruggere le postazioni nemiche e salvare le uova. Ecco, chi non ci ha mai giocato (ma però qualcosa si è perso) non ci capirà molto, forse non ci capirà una mazza (un po' come me), perché il film è strapieno di riferimenti al gioco, le due cose sono molto legate tra loro (anche se per un videogiocatore come me è stato facilissimo capire i meccanismi). Per questo e pertanto, e nonostante ciò, questo è un filmetto davvero fatto bene, tecnicamente, e che risolve in maniera onesta una difficoltà non da poco, la trasposizione al cinema.
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