Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/04/2017 Qui - Ammetto che prima di vedere questo film sapevo davvero poco del gioco originale (che ha furoreggiato fino a qualche anno fa, nelle varie versioni, ed era diventato un passatempo simpatico e micidiale), perché anni fa uno smartphone neanche l'avevo, per cui pochissime volte ci avrò giocato, ma quel poco può bastare, dato che Angry Birds: Il film (The Angry Birds Movie), film d'animazione del 2016 diretto da Clay Kaytis e Fergal Reilly, ovviamente basato sull'omonima serie di videogiochi, scritto da Jon Vitti e prodotto da Rovio Entertainment e Sony Pictures Imageworks, degnamente riesce in un impresa non da poco, (nonostante questo sia solo un film di stampo puramente commerciale) quello di dare una vita narrativa autonoma ai personaggi del videogioco, offrendo anche una visione non scontata del sentimento della rabbia. E non era affatto facile riuscirci, poiché per quello che ho visto di rado film e videogiochi hanno un matrimonio felice. In questo caso devo inoltre ammettere che si sarebbe potuto far di peggio. Invece sono riusciti decentemente a riportare i personaggi del gioco nel film, con questi uccellini particolari, i loro nemici maiali e la mitica fionda per distruggere le postazioni nemiche e salvare le uova. Ecco, chi non ci ha mai giocato (ma però qualcosa si è perso) non ci capirà molto, forse non ci capirà una mazza (un po' come me), perché il film è strapieno di riferimenti al gioco, le due cose sono molto legate tra loro (anche se per un videogiocatore come me è stato facilissimo capire i meccanismi). Per questo e pertanto, e nonostante ciò, questo è un filmetto davvero fatto bene, tecnicamente, e che risolve in maniera onesta una difficoltà non da poco, la trasposizione al cinema.
Una trasposizione discreta di una storia semplice in superficie (tralasciando per adesso il sotto-testo), ma soprattutto conosciuta ai più, quella di Red, un uccello dal piumaggio rosso dotato di due folte sopracciglia che ha problemi evidenti di controllo della rabbia. Questa nasce dal suo disagio verso tutto ciò che lo circonda (una vita da emarginato all'interno di un villaggio pacifista ai limiti del possibile farebbe sbroccare chiunque, d'altronde). È proprio a causa di uno di questi attacchi d'ira che succede l'inimmaginabile e, dopo un brevissimo prologo, il nostro amico viene costretto a partecipare a diverse lezioni per tentare di risolvere il suo problema. È proprio durante una di queste che incontra Chuck e Bomb, due Angry Birds come lui. Il primo, un picchio giallo con problemi di velocità, e il secondo, un gigantesco volatile massiccio con tendenze esplosive (esplode davvero) sono lì per il suo stesso motivo, assieme a Terence e a Matilda, la loro insegnante. Ad un certo punto, però, Red si accorge di una barca in veloce avvicinamento, cosa succederà all'Isola degli Uccelli? Un po' di tutto praticamente. E toccherà proprio a Red, assieme ai suoi primi veri amici, diventare l'ennesimo ed improbabile eroe del mondo del cinema animato. Angry Birds è un film che non volendo strafare e stravolgere la natura del gioco, di per sé semplice e binaria visto il mezzo, riesce a realizzare un prodotto che punta sulla vincente colorazione della pellicola, la replica della grafica del gioco è infatti molto riuscita, tutti elementi tecnici che confluiscono in una trama che seppur leggera è tutt'altro che banale. Essa, come nel bellissimo Inside Out della Pixar, ha lo scopo di riflettere in maniera profonda su un'emozione negativa come la rabbia, cercando di chiedersi soprattutto che ruolo possa trovare quest'ultima nella società, luogo pachidermico per antonomasia dove regole e regolamenti spesso soffocano una giusta indignazione personale nel nome di un quieto vivere troppo lento nel cogliere le storture del presente. E sul tema della comunità che silenzia ogni espressione individuale finendo per esercitare di frequente un fastidioso conformismo, torna volentieri nel sotto-testo della pellicola.
Non è poco per un film d'animazione, specialmente se esso affianca a questa riflessione più profonda, momenti di azione e di umorismo riusciti, irriverenti e sottolineati dalle voci frizzanti di alcuni protagonisti del cinema e della TV, il protagonista Red doppiato da Maccio Capatonda e Chuck, personaggio al quale dà voce Alessandro Cattelan (a cui si aggiungono anche le vocalità talentuose di Chiara Francini e di Francesco Pannofino). Elemento visivo potente quindi, ma questa non era la parte più difficile perché essa è già eredità stessa del videogioco, ma piuttosto storie credibili che pur rimanendo nel registro della commedia lasciano posto persino a ragionamenti maggiormente edificanti. Il cartone infatti, con i suoi buffi e goffi personaggi, fa sorridere, divertire e riflettere, e benché la trama sia tempestata di cliché non smette mai di giocare con ironia sulle mode della società contemporanea, in cui la ricerca del buonismo a tutti i costi risulta ipocrita diventando nei fatti un'arma a doppio taglio. In ogni caso, anche nascondendo il fatto che il film non voglia e non tratti tematiche profonde bensì di semplici uccelli incazzati (come molti), presentandosi perciò senza troppe pretese, la pellicola funziona ugualmente. La trama difatti, che ricalca molto fedelmente quella del videogioco, aggiunge qualche chicca interessante e riesce a dare anche un certo spessore ai vari personaggi. In più di un caso strappa qualche sorriso con battute non troppo banali ma in linea con lo spirito (comunque un po' superficiale) del film stesso, anche i personaggi infatti prendono tutto ciò che gli accade con più leggerezza del dovuto, riuscendo a rendere la trama molto scorrevole (almeno dal punto di vista dell'impegno mentale dello spettatore, d'altronde questo film, nonostante tutto, non è propriamente un film per bambini e a tratti è molto elementare per essere destinato ad un pubblico adulto).
E sono proprio i personaggi a rendere interessante il film, Red, Chuck e Bomb sono protagonisti e vittime della trama, e ognuno, sia con i suoi lati più seri che con quelli comici, riesce a spiccare nella narrazione. Certo, sicuramente è Red il protagonista della vicenda, impossibile non farsi trasportare dalla sua irriverenza e dal suo 'sbattersene' delle regole. Anche gli antagonisti, ovvero i maiali, sanno emergere, ritraendo la natura suina con particolare devozione e attenzione. Insomma, sembrano proprio grassi, idioti, maiali. Dal punto di vista tecnico Angry Birds, come detto, sa essere davvero spettacolare, la computer grafica estremamente vivace, dettagliata e ben fatta è frutto di un lavoro encomiabile. Dal piumaggio all'uso dei colori, il film sembra ricalcare e riprendere, come degno successore, il lungometraggio Rio, con i suoi colori sgargianti e gli scorci davvero piacevoli alla vista. Non mancano, ovviamente, i riferimenti al titolo originale. Angry Birds è un prodotto molto auto-celebrativo, non sfuggiranno agli occhi dei fan i cammeo (e non solo) dei vari personaggi del videogioco, partendo da Terence (un gigantesco volatile rosso distruggi tutto) fino ad arrivare ai più piccoli volatili azzurri. In sostanza, è una trasposizione fatta a regola d'arte. Una trasposizione in cui le citazioni gustose si sprecano, dai Daft Punk a Twitter fino a Shining, fantastico. I suoni e le musiche poi, utilizzate benissimo sanno stare al passo con lo spirito del film, riuscendo a rendere i momenti più comici particolarmente irriverenti e divertenti. Il tutto, unito a gag che vanno dall'esilarante al banale, a personaggi che sfiorano il ridicolo e a situazioni un po' estreme, tutti elementi che rendono il film spassoso e leggero. E anche se non resterà di certo nella storia dei migliori titoli di animazione, e nonostante faccia ricorso ad alcuni schemi narrativi francamente abusati e ad una colonna sonora perpetua, Angry Birds: Il Film riesce effettivamente nell'impresa, quella come detto all'inizio di trasporre, cinematograficamente parlando, la storia che il gioco non aveva, in un film d'animazione onesto e discreto. Insomma un film, (che avrà sicuramente ed ovviamente un seguito) bello, spassoso e divertente, seppur non eccezionale e non ai massimi livelli, ma da vedere e consigliare. Voto: 7