giovedì 14 marzo 2019

Codice 999 (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/06/2017 Qui - Di noir buoni è sempre più raro vederne, negli ultimi anni ricordo Sicario, davvero fantastico, di polizieschi anche meno, ma Codice 999 (Triple 9), film del 2016 diretto da John Hillcoat, è probabilmente uno dei polizieschi più belli, violenti e profondi degli ultimi anni, un ottimo film di genere ben realizzato e girato che tiene lo spettatore ben presente lungo tutti i suoi cento minuti di durata. Questo perché la trama (di cui a breve parlerò) è buona (anche se parrebbe alquanto incredibile), ma soprattutto riesce a condensare dentro di essa sia gli elementi investigativi sia il gangster movie sia una serie di apprezzabili inseguimenti. Il tutto infarcito di una interessante e discreta caratterizzazione dei personaggi. La pellicola inoltre si avvale di un cast di prim'ordine, almeno una decina di nomi conosciuti e alquanto famosi, anche se spiccano per forza di cose, anzi premi, Casey Affleck, Woody Harrelson e un'algida e "quasi" perfetta (per via del doppiaggio e non solo lei) Kate Winslet nel ruolo per lei davvero inedito di boss della malavita. Difatti è proprio lei il motore della vicenda, quella di una squadra di rapinatori, composta per la metà da poliziotti corrotti, che mette a segno una rapina spettacolare per conto proprio della mafia ebreo-russa (che credo mai di aver visto in altri film) di stanza ad Atlanta e guidata infatti da una zarina (davvero irriconoscibile) di indicibile crudeltà. E quando quest'ultima decide di alzare la posta, chiedendo ai rapinatori di impossessarsi di alcuni file chiusi in un caveau super allarmato, ai ricattati non rimane che inscenare un codice 999, quello che si usa quando un poliziotto rimane a terra e che ineluttabilmente fa convergere sul posto tutte le squadre della mobile (manco fosse un attentato), creando il via libera alla fuga. Ma gli eventi vanno in maniera diversa dal previsto e nessuno ne uscirà davvero vincitore.
Codice 999 è quindi diretto da John Hillcoat, il quale ha saputo regalarci, dopo la mezza boiata di Lawless, western del 2012 alquanto deludente, anche alcuni piccoli gioiellini, tra cui il bellissimo The Road con Viggo Mortensen, un film post catastrofe veramente fantastico. E questo, anche se probabilmente di qualità inferiore almeno nei temi, e con qualche difetto, è probabilmente il suo miglior lavoro (funzionale ed efficace nonché crudo), certamente derivativo (colma di personaggi stereotipati), con il vetusto concetto mafia russa-poliziotti corrotti-rapine, ma di grande solidità e di splendido ritmo. Con Codice 999 infatti non ci si annoia di certo (tutto scorre con molta velocità, forse troppa, ma anche se la sceneggiatura a tratti ne risente, il film non annoia e l'intrattenimento è assicurato), è un insomma bel vedere per un pubblico adulto e per chi rimpiange certe pellicole di Michael Mann, per esempio, anche se Hillcoat non ha assolutamente quel carisma. L'azione difatti è garantita dalla prima all'ultima scena, con piena soddisfazione dei palati che non chiedono altro sapore che quello del film di genere per mandare il cervello in vacanza. Così in vacanza purtroppo che a non tutti i caratteri sono definiti ottimamente, alcuni in effetti vengono infatti definiti leggermente con l'accetta, anche se tutti se la cavano abbastanza bene.
Giacché Hillcoat gira benissimo, senza una sbavatura né virtuosismi eccessivi e sfrutta il piano sequenza, il montaggio, la fotografia, le inquadrature e soprattutto i suoi attori in maniera perfetta e mai sopra le righe. Così tanti attori che meritano certamente un'approfondimento praticamente tutti, a partire da Norman Reedus (il Daryl di TWD se qualcuno non lo conoscesse) che qui fa una particina ma che dimostra il suo talento di attore (più che in Air) anche in quelle poche scene in cui appare, Anthony Mackie, semplicemente perfetto che porta in scena il personaggio molto classico nel noir-poliziesco, quello del poliziotto corrotto ma con una parvenza di umanità che riaffiora nel momento più critico decretando il destino di molti dei personaggi, Chiwetel Ejofor, che interpreta un ruolo da duro ma anche lui con alcuni sprazzi di umanità, tuttavia a differenza di Marcus (Mackie), lui è sempre pronto a uccidere per la sua sopravvivenza, Aaron Paul è invece il classico tossico di periferia ma con un passato militare alle spalle che, in tutta la pellicola sembra non spiccare ma in realtà tra tutto il gruppo di poliziotti corrotti è quello più umano e non perderà occasione di dimostrarlo durante il film, sia in positivo che in negativo, mentre il cattivo vero (senza stare a spoilerare) è Clifton Collins Jr., un caratterista che, quando è in ruoli centrali per la trama come in questo caso da il meglio di sé e risulta veramente molto inquietante sia per il suo sguardo minaccioso e magnetico che per la sua fisicità molto dirompente che permette allo spettatore di inquadrare il personaggio immediatamente come il villain puro, senza questa volta un briciolo di umanità.
C'è come detto Woody Harrelson, ormai eternamente condannato a fare il ruolo del detective hard boiled, (sempre pesantemente penalizzato dal doppiaggio italiano), una Kate Winslet cattivissima e sempre gnocca anche a cento-cinquant'anni e fa la sua figura, ed anche Casey Affleck sempre peso mosca e alquanto poco probabile, anche se è proprio lui la vera sorpresa, attore formidabile che ha avuto modo di dimostrarlo, tuttavia qui fa la parte del puro, del poliziotto badass ma con un'etica che non lascerà mai nonostante gli eventi terribili a cui andrà incontro, un ruolo anche qui molto classico ma che colpisce per il fascino di Affleck che non risulta mai troppo gigione o stupido. Ma oltre a questi, non si possono non menzionare, non solo Michael Kenneth Williams (Boardwalk Empire e 12 anni schiavo) in ruolo comunque davvero marginale, ma soprattutto le due gnocche che infarciscono e chiudono alcuni posti, la moglie (sorella del boss) del super criminale, l'affascinante e sexy Gal Gadot, e la moglie del super poliziotto, ovvero Teresa Palmer e il suo fondoschiena. Insomma davvero un cast eccezionale per un film comunque non eccezionale, anche se efficace, ma per parlare della sua efficacia è però necessario parlare e riparlare di Hillcoat e del lato tecnico di questo film, che si avvale di una regia adrenalinica e movimentata, che tuttavia rispetta le tempistiche del noir e non privilegia mai l'azione a tutti i costi ma si concentra sui personaggi e li approfondisce.
Inoltre la sensazione di sudicio, di sporcizia e schifo che permea tutto il film è palpabile, anche grazie a questa fotografia molto luminosa ma cupa paradossalmente che ben si adatta al genere e offre scorci interessanti, inoltre il montaggio, soprattutto nelle scene action è qualcosa di perfetto, mai troppo ritmato e che lascia comprendere in maniera cristallina ogni scena, tuttavia ciò che più colpisce è la tecnica di Hillcoat, egli non è propriamente un'autore ma non è nemmeno un mero mestierante, il suo stile è riconoscibile e una velleità che da sempre lo caratterizza è la capacità di saper sorprendere, la storia infatti viene sviluppata in maniera assolutamente inaspettata e non presenta mai i risvolti che ti aspetti, anche nel finale (un finale davvero tosto, che è la ciliegina sulla torta di questo thriller) non risulta mai banale. Giacché Codice 999 è un film di genere duro e puro che, come dovrebbe fare il genere punta prima di tutto all'intrattenimento mettendo i messaggi politici e sociali in sotto-testo ma perfettamente visibili dallo spettatore più accorto. Si parla della corruzione nella polizia, nell'influenza che la Mafia ha sulle istituzioni, sulla pericolosità della malavita e su come ogni buona azione non resta mai impunita.
Poiché questa pellicola è un sadico gioco di tradimenti, ogni personaggio è disgustoso e ogni atto di violenza è permeato da un'apatia disturbante da parte dei personaggi che sono, ripeto tutti disgustosi, dal primo all'ultimo e, quando si giunge ai titoli di coda non si può che gioire in quanto tutti hanno avuto ciò che meritano e, da questo punto di vista Hillcoat è molto cattivo con i suoi personaggi. Come detto però non è perfetto ed ha alcuni difetti, mancano in effetti un po' di suspense (data dalla mancanza di una colonna sonora importante), una sorta di (vera) empatia nei confronti dei personaggi (sono troppi) ed un vero e proprio protagonista che guidi la trama e le storie secondarie. Nonostante ciò, il film è bello ed anche differente rispetto agli standard imposti dal cinema, cruento e freddo come giusto che sia, anche se in parte lento. In sintesi, un film di genere veramente ben fatto che magari non rimarrà nella storia del cinema ma di sicuro resterà impresso nella mente di chi riuscirà a comprenderne la bellezza, la profondità e tutti i risvolti e che probabilmente a molti non piacerà, siamo infatti davanti ad un film dolente, cattivissimo e violentissimo che disturberà gli stomaci più deboli, divertirà chi è in cerca di divertimento, ma prima di tutto è cinema, cinema allo stato puro e questo probabilmente basta e avanza (senza aspettarsi di più od altro). Perché se volete passare, quasi due ore, intense e piacevoli, questo è il film che fa per voi. Voto: 7+