Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/08/2017 Qui - Now You See Me 2, film del 2016 diretto da Jon M. Chu, si presenta sin da subito molto diverso dal primo film, di cui questo è appunto il sequel, però nel senso negativo del termine. Infatti mentre il primo era bellissimo e coinvolgeva in continuazione lo spettatore, in quanto appena si svolgeva un trucco vi era una rapida spiegazione seguita a ruota da un'altra magia, questo secondo proprio non lo è. La trama difatti risulta forzata e abbastanza prevedibile fin dall'inizio e laddove nel primo capitolo comunque alla fine tutto risultava almeno credibile, qui appare quasi tutto palesemente non fattibile e impossibile. E quindi come quasi tutti i sequel, non si dimostra all'altezza del precedente. Giacché il primo Now you see me aveva un grande potenziale, non si era mai vista infatti una squadra di maghi tanto abile e tanto coinvolgente (tanto che fu come sottolineato anche spesso nella mia recensione di più di un anno fa, qui, uno dei miei preferiti del genere), ma adesso questo grande potenziale si perde totalmente. Partendo dalla trama, essa non ha coerenza, cose fin troppo approssimate e irreali (specialmente nelle scene finali) anche per un film del genere in cui è l'immaginazione del regista l'unico limite. Ed è appunto il regista che non sa gestire la cinepresa, tranne per qualcosina, anche se in questo caso le riprese non riescono a catturare l'attenzione e la voglia di continuare si affievolisce.
In ogni caso la trama riprende in qualche modo il capitolo precedente, infatti un anno dopo aver ingannato l'FBI e aver conquistato il favore del pubblico con i loro spettacoli di magia alla Robin Hood (anche se erano criminali a tutti gli effetti, adesso anche), i Quattro Cavalieri ritornano con una nuova performance, nella speranza di smascherare le pratiche immorali di un magnate della tecnologia. L'uomo dietro il loro ritorno è Walter Mabry (Daniel Radcliffe), un prodigio della tecnologia che minaccia la vita e la reputazione dei Cavalieri agli occhi del mondo. La loro unica speranza è quindi di mettere in scena una spettacolare esibizione senza precedenti per riabilitare il loro nome e rivelare la mente dietro al complotto. Peccato che questo sia davvero poca roba, poiché i trucchi (come la trama stessa) sono abbastanza banali e prevedibili, il colpo di scena infatti, che dovrebbe essere la base di un film del genere, è abbastanza scontato. Colpa di una trama con qualche buco (alcune cose infatti sono lasciate al caso o non vengono spiegate) e della durata eccessiva della pellicola, intramezzata da scene di riempimento senza senso e dialoghi abbastanza imbarazzanti. Tuttavia il finale è coinvolgente, seppur prevedibile, e alcune scene riescono a risollevare il giudizio sul film, che risulta certamente piacevole, ma poco ispirato e che si perde spesso, tanto che (come detto all'inizio), tutto il buono fatto precedentemente, si perde.
A volte comprendo in pieno la necessità di dare un seguito ad alcune trame e storie, specialmente quando sono andate bene ai botteghini e hanno appassionato il pubblico. Generalmente non mi reputo contrario ai seguiti e secondi capitoli di diversi film, purché non manchi quella necessaria dose di originalità ed innovazione, purché ci sia una trama ricca di elementi che ti legano alla storia e ti tengono incollato davanti allo schermo, ma qui purtroppo non succede. Now You See Me è infatti un lampante esempio di film autonomo e completo a cui non serviva dare per forza un seguito, e come da regola non scritta (ma ormai consuetudine anche se ad Hollywood, comunque in crisi, non interessa) questo secondo capitolo si è rivelato debole, solo sufficiente interessante, leggermente superfluo e quasi inutile. Perché come detto, se il primo era riuscito a divertire e appassionare gli spettatori, anche per via della freschezza dell'argomento e del modo in cui veniva trattato (lontano comunque dai ben più riusciti e imponenti predecessori quali The Prestige e l'Illusionista) mantenendo sempre in agguato il plot-twist, il colpo di scena e il mistero che avvolgeva i personaggi e le loro storie, questo secondo capitolo invece appare rovinosamente banale, prevedibile e piatto. La ricetta è la stessa, quindi nessuna novità o sorpresa apportata dai produttori e dall'anonimo nuovo regista che semplicemente ripropone il piatto già servito qualche anno prima. E se prima anche le relazioni tra protagonisti parevano divertenti e per certi versi verosimili, qui sono del tutto assurde e slegate.
Addirittura quasi penoso è l'espediente del doppio, ovvero del gemello del personaggio interpretato da Woody Harrelson (che rimane comunque un grande), un elemento decisamente ridicolo e risibile, benché le intenzioni degli autori fossero quelle di divertire e confondere ulteriormente il pubblico. Ma questa volta lo spettacolo visivo che si svela pian piano davanti ai nostri schermi è davvero "sciapo". Non incanta, non stupisce e diverte poco. Tutto viene spiattellato davanti allo schermo e la magia dell'illusionismo (che avevo largamente apprezzato nel primo, anche nella sua eccezionale sospensione dell'incredulità) perde qualsivoglia fascino. Tanto che, l'interesse forte in partenza per questo prodotto cinematografico, non viene salvato nemmeno dai dialoghi, i quali risultano innaturali, supportati da battute forzatamente spiritose (anche se senza mai esserlo veramente). L'azione, gli intenti dei protagonisti, la location nella quale si sviluppa, presso una caotica e buia Macao, insomma non propriamente il massimo, dato che davvero poco salva il film, che scena dopo scena appare soltanto slegato, confusionario, stancante, privo di un vero e vivace interesse nell'alimentare l'allure dei trucchi di prestigio, essendo il film quasi esclusivamente votato alla dimostrazione e divulgazione di quei meccanismi che ci celano dietro. Ma come già ripetuto, se nel primo episodio tale pratica era parte integrante della narrazione e teneva vivo l'interesse dello spettatore qui il tutto viene vanificato alla mera spettacolarizzazione.
Confezionato ad hoc per essere esteticamente e visivamente accattivante, Now You See Me 2 risulta perciò superficiale e privo di contenuto che ricalca solo la trama del precedente film, impoverito della freschezza del primo nonché di alcune attrici (Isla Fisher e Melanie Laurent). Per il resto il cast (e che cast, un comunque bravo Jesse Eisenberg, un confuso Mark Ruffalo, un poco deciso Dave Franco e un avvilito Morgan Freeman) rimane invariato, annoverando tra le (quasi dannose) novità i personaggi dell'ex maghetto Daniel Radcliffe (che convince quanto un Voldemort che ama i babbani) nei panni di un hacker multimilionario che dopo la rovinosa catastrofe economica del padre (un sacrificato Michael Caine) vuole vendicarsi dei 4 cavalieri. L'altra novità è la sostituzione della Fisher con la Caplan, Lizzy Caplan, in una parte fortemente esagerata e a tratti grottesca. Ma mentre nel primo caso nonostante il suo grande talento (Radcliffe) non da un performance convincente, al contrario la nuova maga membro (Caplan) dei cavalieri, nonostante la parte, convince abbastanza. Non convince invece ed appunto il film, poiché poche sono le scene memorabili e veramente riuscite (concentrate quasi esclusivamente nella parte finale) mentre risulta alquanto estenuante e noiosa la scena del microchip che passa di mago in mago camuffato con l'aspetto di una carta da gioco. Dapprima tale scena sembra grandiosa, peccato però che è infinitamente lunga e finisce per annoiare ed esasperare lo spettatore (personalmente non vedevo l'ora finisse e ho tirato un sospiro di sollievo).
Tuttavia le varie scene di prestidigitazione restano ben fatte e ben costruite, ma risultano quasi tutte, come già detto, ben al di là dei limiti del credibile, a partire dalla sequenza finale di Londra in cui in pochissime ore viene pianificato un vasto e complesso piano che coinvolge una piccolissima metropoli come Londra stessa, cosa ancora più assurda pensando che tutto ciò che si vedeva nel primo film era pianificato meticolosamente per anni prima di agire e che la sua credibilità e godibilità si giocavano tutte proprio su questo aspetto. Questo secondo capitolo invece gioca su canoni molto più classici del film action standard, dimenticando ciò che aveva reso molto interessante e decretato il successo del primo, ossia una nuova fusione tra generi prima di allora mai provata. Non capirò mai questa scelta di produzione, ma se proprio devono fare il terzo spero si ravvedano e tornino sui propri passi, perché in definitiva, il prodotto in questione è un film mediocre, quasi inutile e non del tutto riuscito (seppur personalmente più bello che Focus). Risulta altresì poco divertente e per chi ha già visto il primo, non apporta assolutamente nulla di nuovo, di originale o eclatante. Curato nella scenografia e nella fotografia ma non altrettanto nella stesura della sceneggiatura Now You See Me 2 appare infatti piuttosto scialbo e modesto, una scommessa persa in partenza della quale probabilmente non se ne sentiva il bisogno. Anche se questo resta un film piacevole da vedere e guardabile (soprattutto se siete appassionati di magia e/o spettacolo, in quanto è sempre uno dei pochi prodotti di questo genere fino ad ora realizzati) in una serata di noia totale o in assenza di alternative migliori. Voto: 6-