Mini Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2017 Qui - 400 GIORNI: SIMULAZIONE SPAZIO (Fantascienza Usa 2015): 4 astronauti sono sottoposti ad un curioso e intrigante esperimento, vengono rinchiusi in un sotterraneo per 400 giorni, allo scopo di simulare un lungo viaggio spaziale. Ma costretti a uscire dalla loro navicella, il gruppo scoprirà che la missione potrebbe non essere stata una simulazione, anzi, qualcosa di imprevedibile. Il film è molto ambizioso, parte bene, ci sono molte idee e tanta fantasia, ma poi tradisce le aspettative. Ad un certo punto infatti il meccanismo sembra incepparsi, la storia s'ingarbuglia e imbocca un vicolo cieco, e il film si rivela niente di più che uno scadente film di fantascienza, dignitoso nella messa in scena ma mai realmente appassionante. Un thriller fantascientifico dalle buone premesse, vanificate da un pessimo sviluppo narrativo che si apre in modo convenzionale e interlocutorio, e naufragate dalla fragilità della sceneggiatura di Matt Ostermann, che produce personaggi piatti, bidimensionali e privi di spessore, affossati ulteriormente dalle scialbe prove degli attori principali (tra cui stranamente tre dell'Universo DC, Caity Lotz-DC's Legends of Tomorrow, Brandon Routh-Superman e poi Arrow, Tom Cavanagh-Flash ma anche Grant Bowler della serie Defiance). Certo, fra flashback, allucinazioni, ambiguità e colpi di scena, il film assesta qualche buon colpo, senza però riuscire a compensare i suoi svariati difetti, ovvero falle di sceneggiatura, abuso di stereotipi e un inopportuno sentimentalismo. Sembra infine che il regista non sappia che impronta dare al film conducendo inevitabilmente a un finale monco e inconcludente. Film perciò solo capace di fare presa esclusivamente su un pubblico occasionale e poco esigente. Voto: 5