Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2021 Qui - Pur utilizzando un espediente già rivisto e per certi versi classico (feroce caccia all'uomo), si rivela un film che miscela diversi generi, tra action, horror plasmati insieme con una tonalità che vira molto sulla black comedy, mettendo sul piatto una riflessione del momento attuale e politico della scena statunitense (anche se Trump finalmente non c'è più). La metafora è chiarissima e proprio giocando su tale chiarezza che Craig Zobel (passo in avanti per lui dopo Sopravvissuti) mette di fronte un'ala liberal sadica ed assassina e delle potenziali vittime che, a parte la protagonista, sono talmente odiosi che riesce difficile empatizzare con loro. Sorprendente nei primi minuti dove potenziali protagonisti... non si rivelano tali, qualche buon ribaltamento di cliché ed un finale che cita esplicitamente Kill Bill. Non perfetto, ma comunque molto buono con una Betty Gilpin (star della serie Netflix Glow) tosta e bastarda come poche (Hilary Swank invece appare poco ma è un villain davvero riuscito) e dal buon ritmo che concede poche pause. Merita almeno una visione. Voto: 6,5
Nessun commento:
Posta un commento