Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2021 Qui - Gli anni di piombo e l'immaginazione di un bambino. Quest'ultima uno scudo ed un rifugio dopo aver assistito all'attentato del padre. Di conseguenza diventa a sua volta più protettivo nei confronti del genitore, inoltre legando un'amicizia profonda con Christian, ragazzo più grande, dall'atteggiamento sfrontato e ribelle. Fare film sul terrorismo qui in Italia è ancora un tabù e l'argomento fornisce solo lo sfondo, senza mai approfondirlo. La tensione si avverte a malapena. Non si respira quella paura o terrore che dovrebbe avere. Un film irrisolto con meno mordente di quanto avrebbe dovuto possedere. Peccato perché il soggetto sulla carta era valido. Bene Pierfrancesco Favino (come sempre), gli altri così così. Sufficienza per il coraggio dell'iniziativa, ma nient'altro. Padrenostro di Claudio Noce è un film troppo personale per arrivare allo spettatore, infatti le vicissitudini del bambino in realtà, in gran parte, le ha vissute anche il regista, che per l'appunto è parte in causa e si vede e si sente. E quel che arriva conseguentemente a ciò è prevalentemente noia. Voto: 6
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