Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2021 Qui - Davanti agli occhi dello spettatore una mano sfoglia un libro a partire dalla copertina e dal frontespizio: così comincia l'ultimo film dei fratelli Joel e Ethan Coen, un film ad episodi che illustra la grande epopea americana della conquista del West da molti punti di vista diversi e soprattutto, riuscendo a comprendere molti generi diversi in un film che, si potrebbe paradossalmente affermare, non è affatto un film western. Dalla commedia con canzoni dell'esilarante episodio iniziale al bellissimo (per dialoghi e atmosfere) racconto horror-gotico finale, passando attraverso il bucolico dell'episodio del cercatore d'oro (con il vecchio Tom Waits) o il drammatico-patetico della vicenda del teatrino ambulante di Liam Neeson, il film è un continuo variare di generi e di temi, una teoria di personaggi i più vari e pittoreschi che possiamo immaginare, alcuni comici, altri di una tenerezza che commuove. E tutto questo sulla linea di un libro di racconti del vecchio West. La ballata di Buster Scruggs (candidato a 3 Oscar nel 2019) è l'ennesima conferma dell'inossidabile talento dei fratelli Coen, capaci come pochi a riplasmare le coordinate dei generi e che, in questa antologia, sintetizzano sei pillole in cui si addensano i fantasmi di un mondo passato e le eterne ossessioni di questi due grandi autori. Qualche pecca ogni tanto, ma risultato notevole. Voto: 7
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