Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/05/2021 Qui - Sintetizzando, "E.T. is for boys, Starman is for man". Sì perché praticamente un E.T. più adulto quello messo qui in piedi da John Carpenter. Ad accomunare questi film e quelli che si sono succeduti in seguito (ad esempio Cocoon e Navigator tanto per citarne alcuni) è una certa critica sociale dove si evidenzia il limite umano nei confronti del diverso (l'alieno "buono" o "esploratore", fortissimo ma allo stesso tempo innocente, che si trova a doversi confrontare con una razza umana curiosa, primitiva ed egoista). Per fortuna che "nelle situazioni peggiori riusciamo a tirare fuori il meglio di noi". Insolito prodotto il suo, ma egli, alle prese con una storia non proprio nelle sue corde, se la cava più che bene con questo mix divertente ed emozionante di fantascienza, dramma, ironia e road movie. Riesce ad essere delicato e anche commovente (soprattutto nel finale), per quanto raramente entusiasmante e anche un bel po' commerciale. D'altronde Carpenter doveva risollevarsi dall'immeritato flop de La cosa, e lo fa non arrendendosi del tutto alle regole Hollywoodiane ma dirigendo con grande eleganza (dosando bene il sentimento all'azione), una storia che non ha un grandissimo ritmo ma che si segue senza fatica. Gran parte del merito va alla coppia di protagonisti: una dolcissima Karen Allen e un bravissimo Jeff Bridges, che quell'anno si prese una nomination all'Oscar (purtroppo il resto dei personaggi sembrano buttati lì alla rinfusa, il film ruota solo intorno a loro due, ma forse è meglio così). Alla fine un filmetto godibile, incalzante, e perché no, pure divertente. Un filmetto, sì minore tra quelli diretti dal regista statunitense, certamente non Carpenteriano al 100%, perché mancano i colpi di genio, la storia è abbastanza prevedibile ed anche la durata risulta leggermente eccessiva per una vicenda simile, ma in grado di coinvolgere lo spettatore, di funzionare nonostante tutto (bene gli effetti visivi, bellissima la colonna sonora), riuscendo così ad ottenere un risultato più che lusinghiero. Nel complesso infatti, un buon film per il regista americano, lontano dai picchi assoluti ma tuttavia interessante e piacevole. Un film che oggi appare forse un po' datato ma che nel suo complesso si lascia piacevolmente guardare. Voto: 7
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