sabato 31 luglio 2021

The Tax Collector (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2021 Qui - David Ayer, salvo il lodevole Fury, non si è mai dimostrato un regista particolarmente ispirato, eppure nel genere poliziesco/gangster ha pure realizzato discreto cose (ma comunque Suicide Squad non grazie a lui si salvò dal fallimento totale). Quest'ultimo lavoro è però tra i peggiori del regista statunitense, sia come regia, che come sceneggiatura. In questo racconto sanguinario e pieno di momenti forti, la storia non presenta particolari novità o caratteristiche peculiari in grado di farne risultare originalità o qualità di rilievo. Certo l'azione risulta efficacemente diretta, il ritmo piuttosto ben distribuito nel racconto, ma la routine latita ed il dialogo tra i personaggi appare assai piatto e senza alcun guizzo che possa rendere memorabile almeno uno dei personaggi, legati ai soliti cliché degni di un telefilm anonimo. Peccato perché la prima parte non mi era dispiaciuta, coinvolgente e metteva delle buoni basi. Poi sembra entri in campo un altro regista/sceneggiatore e la seconda parte è un disastro su tutta la linea, tra banalità e situazioni poco credibili (scivolando nella banalità del classico revenge movie a tema narcos). Sprecato il personaggio di Shia LaBeouf, che aveva delle carte per avere un'ottima caratterizzazione, anche il suo "Creeper" è stato buttato un po' alle ortiche. Troppe inquadrature ravvicinate, situazioni sbrigative e finale, insomma, incerto. Voto: 5

Nessun commento:

Posta un commento