Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/07/2021 Qui - Discreto film diretto da due mostri sacri del cinema come George A. Romero e Dario Argento ad omaggiare un maestro della letteratura come Edgar Allan Poe (originariamente gli episodi dovevano essere quattro, con un Stephen King e un John Carpenter in più, ma per fortuna o per sfortuna non se ne fece più nulla). Romero dirige il primo episodio, che si inspira al racconto "La verità sulla vicenda del signor Valdemar" per poi elaborarlo in modo molto personale. Il risultato non è dei più esaltanti, bene gli effetti, il finale (dove compare la solita critica al capitalismo tanto cara al regista), e la famosa scalinata con le urla dello sventurato Valdemar. Il ritmo invece non è molto alto e alcune scelte dell'autore americano non mi sono piaciute molto, la trama inoltre sa di già visto e alcune incongruenze concludono il quadro di un episodio godibile (in cui menzionare comunque la buona prova di Adrienne Barbeau, musa ed ex moglie di Carpenter) ma che poteva essere sviluppato meglio. L'episodio di Argento è più curato, e nel complesso risulta superiore al segmento precedente. La trama è maggiormente fedele all'opera originale ("Il gatto nero"), alcune scene sono davvero indovinate, Harvey Keitel è in grande forma (quasi in forma I duellanti) e la colonna sonora, elemento (a volte) costante nei film del regista romano, è discreta. La regia infatti riesce a regalare delle scene e delle sequenze interessanti ed affascinanti, riuscendo a mantenere alta la tensione e l'attenzione nello spettatore fino ad un finale veramente convincente (e gli effetti speciali curati da Tom Savini davvero ottimi). Purtroppo una parte centrale troppo confusionaria e tirata per le lunghe limitano la riuscita del prodotto. Nonostante ciò, strano ma vero, dal confronto fra i due cineasti, quello ad avere la sorte migliore è proprio il nostro connazionale (paradossalmente proprio colui accusato d'aver rovinato anni prima "Martin"). In generale quindi Due occhi diabolici è un film carino e da vedere, soprattutto per gli amanti (come me) dei due autori e dell'horror. Sfortunatamente nessuno dei due episodi riesce ad imprimere al meglio il marchio dello scrittore statunitense, e le trovate personali dei registi non riescono a colmare questa mancanza. Parecchie anche le défaillance, che vanno a inficiare sul prodotto nonostante alcuni colpi da maestro dei registi e le tante citazioni presenti. Voto: 6
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