Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/07/2021 Qui - Ancora una volta tocca evidenziare il fatto che non ci si trovi al cospetto di un horror, ma se proprio si deve trovare una catalogazione a Cam, forse il genere più adatto è il thriller-porn (soft). Scritto dall'esordiente regista Daniel Goldhaber con Isa Mazzei (ex cam girl che ha tratto spunto dai suoi trascorsi), un altro film sui pericoli di internet come Searching e Unfriended (ma qui la narrazione non privilegia lo schermo del pc). Non mancano tensione ed inquietudine (notevole l'inizio a sorpresa, e il fatto che a molti utenti sembri eccitare parecchio l'idea di assistere a un suicidio in diretta). La protagonista (ben interpretata dalla disinvolta Madeline Brewer, già in The Handmaid's Tale) è caratterizzata con intelligenza, cinica ma mai odiosa né uguale a chi cerca di approfittarsi di lei, ma la parte finale rovina tutto. Nessuna spiegazione, nessun colpevole e la storia ricomincia. La sceneggiatura è infatti piuttosto zoppicante e alla fine si capisce ben poco del perché avvenga il tutto (un inspiegabile doppio fa i suoi show online), molti personaggi sono buttati dentro alla rinfusa così come alcune parti della storia, regna confusione insomma sotto molti aspetti ma una cosa che sicuramente sono riusciti a trasmettere è la compulsione-ossessione per il web e tecnologie affini, cosa ben espressa dalla disperazione iniziale della protagonista e paradossalmente dalla deludente sequenza finale. Ciò che invece vale davvero poco è appunto il metodo usato per risolvere la "grottesca" situazione, alla fine non male, ma la sensazione c'è di occasione sprecata. Voto: 5+
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