Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2021 Qui - Daniele Luchetti è un bravo regista a cui si devono piccoli gioiellini come l'ultimo Momenti di trascurabile felicità, ma questo film mi è piaciuto e mi ha convinto in parte. Tuttavia questo Lacci, tratto da un romanzo di Domenico Starnone, resta una prova interessante sotto molti punti di vista, in particolare per il gioco di incastri temporali svolto con bravura nel montaggio, eppure alla fine sembra più un compitino dove il regista appare un po' distratto, non completamente coinvolto o a suo agio. Su una durata di quasi due ore il film (in cui di certo allieta la presenza della bella Linda Caridi di Ricordi?) ha buone intuizioni, affascina dove riesce a trasmettere il dolente rovello di una crisi di coppia destinata a durare per circa trent'anni, ma la tenuta complessiva dell'opera è troppo discontinua e il finale piuttosto deludente le fa perdere ulteriori punti. Per quanto le due coppie Luigi Lo Cascio/Alba Rohrwacher e Silvio Orlando/Laura Morante recitino con apprezzabile impegno, non c'è sufficiente continuità tra le scene che li vedono impegnati, tanto che quando il salto temporale arriva neanche si capisce bene che stiamo assistendo agli stessi personaggi ormai invecchiati. Il finale con i due figli cresciuti e inaciditi è un'appendice che resta sostanzialmente superflua ed estranea alla storia, e colpisce principalmente nel mostrarci una Giovanna Mezzogiorno fisicamente devastata. Non vorrei essere troppo severo, ma il film rimane un'occasione parzialmente sprecata nonostante il buon livello professionale dei vari contributi tecnici ed artistici. Voto: 6
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