Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2021 Qui - Un genere, il disaster movie, che ha visto tempi migliori (sarebbe anche ora di smettere), che dopo un (mio) viaggio tra la Norvegia e la Corea, ritorna a casa America, il risultato è quello tipico del posto, mediocre. Che poi in verità questo Greenland (diretto da Ric Roman Waugh) è poco disaster, dato che punta più sui buoni sentimenti e il rapporto familiare che non sulla minaccia incombente. Nel complesso resta un film godibile che parte bene con una certa dose di angoscia e ansia ma che poi mano mano si perde nelle incongruenze (forzature qua e là, alcune anche piuttosto lampanti) e in certe scene fini a se stesse e non sviluppate come dovrebbero. Gerard Butler (qui reclutato per salvare non tutto il globo coi miliardi di umani ma soltanto il figlio diabetico e la moglie cornificata) se la cava e a suo agio in questo genere di pellicole (da Geostorm a Greenland il passo è breve), sacrificata Morena Baccarin, mentre il finale è consono, anche se poteva interrompersi con le sequenze dei ricordi del bambino, sarebbe stato un finale poetico e commuovente senza mostrare altro, lasciando allo spettatore immaginare se la razza umana si sarebbe estinta o meno, così facendo è invece (come) uno dei tanti. Alla fine guardabile ma dimenticabile. Voto: 5
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