Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/07/2021 Qui - Film su Bonnie e Clyde (tanti negli anni) senza Bonnie e Clyde che ha come protagonisti i due ranger texani che diedero la caccia e uccisero gli amanti criminali più famosi e iconici della storia americana (spunto interessante: raccontare la storia della più famosa coppia criminale adottando il punto di vista delle forze dell'ordine, con un occhio di riguardo verso il ruolo dei giornali del tempo nel crearne il mito). Più che un film su guardie e ladri questo Highweyman è infatti un guardie, in quanto i ladri si vedono solo a metà e alla fine della storia (in questo senso azzeccata la scelta di mostrare pochissimo i loro volti). La coppia protagonista funziona e riesce a reggere sulle spalle l'intero film. Difatti il pregio principale di questa pellicola di John Lee Hancock (convincente il suo precedente The Founder), oltre all'eccellente ricostruzione scenografica del periodo degli Anni '30, con i miseri accampamenti dei disperati senza lavoro, è l'interpretazione della coppia di appesantiti protagonisti, Kevin Costner e Woody Harrelson, che appaiono convinti e si intendono benone tra loro. Il difetto principale mi pare che sia la lentezza, che porta la durata del film ben oltre le due ore, decisamente troppe per la poca azione reale che si vede. Le indagini risultano così sempre un po' affrettate, lasciando abbondante spazio alla riflessione su possibili parallelismi tra la Grande Depressione e l'attuale, grave, crisi economica mondiale. Niente di male, ma troppa dispersione per un film meno banale di quanto possa sembrare e che arriva senz'altro alla sufficienza. Voto: 6+
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