sabato 5 gennaio 2019

The Lazarus Effect (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2016 Qui - The Lazarus Effect è un avvincente film horror del 2015 diretto da David Gelb. Il film ha un cast di talento (Mark Duplass, Olivia Wilde, Sarah Bolger, Evan Peters e Donald Glover) e accenna uno spunto interessante, ma lo spreca quasi totalmente con personaggi insulsi e sbiaditi e riciclando elementi già visti. Ovvero il tema (pur sempre affascinante) della vita, la morte e il ritorno dalla morte. Un tema con il quale l'horror ha sempre giocato sin dai tempi di Frankenstein, e in fondo, questo film è una sorta di rivisitazione scientifica dell'argomento. Il film racconta infatti delle gesta di un team di scienziati intenti a creare un siero che prolunga le funzioni vitali affinché un paziente ferito gravemente riesca ad essere operato in tempo senza morire. Solo che, per colpa di un incidente, una del team (Olivia Wilde) rimane fulminata e decidono di iniettarle il siero dentro di lei e riescono a riportarla in vita. Ma da lì in poi strani eventi cominciano ad avvenire. La storia quindi non spicca certo per originalità, ma è presentato in un modo diverso dal solito, e questo giova molto al film (specialmente per il suo genere). Con un inizio coinvolgente e altrettanto curioso, la resurrezione dei morti mediante brillanti metodi biotecnologici, è sicuramente un fattore decisamente motivante nel film che ne caratterizza le scene iniziali. Anche se alcune domande sorgono spontanee, avendone la possibilità, è giusto riportare in vita una persona cara? E con quali conseguenze? Non saprei, comunque, se il tema non è nuovo, l'approccio modernista e scientifico è abbastanza fresco e, nella prima parte del film, la storia è raccontata con il giusto ritmo presentando la problematica con vivacità e realismo.
Purtroppo gli sviluppi della seconda parte del film sono però piuttosto scontati e, soprattutto, non particolarmente motivati. Precipitano il film, piuttosto sbrigativamente, in un territorio orrorifico banale dove tra scienza e soprannaturale non c'è partita. Il percorso è quindi quello un po' prevedibile e tipico di questi ritorni dalla morte, anche se è compiuto con sufficiente energia. Date le premesse, c'era la speranza in qualcosa di più nuovo e intrigante, ma a livello spettacolare il film regge abbastanza (almeno sino al finale, più concitato che persuasivo) e la suspense è gestita con discreta abilità dal regista, grazie anche a un uso parsimonioso ma efficace degli effetti speciali. Buona parte del merito se il film, nonostante le carenze narrative, si mantiene complessivamente vedibile va a un buon cast che rende (almeno in parte) credibili personaggi già comunque discretamente tratteggiati in fase di sceneggiatura. Il migliore è Mark Duplass, umano quanto basta nel suo dramma, intensa e affascinante (sempre bellissima) anche Olivia Wilde. In conclusione comunque, se non volete rimanere delusi, abbagliati da una speranza che non verrà mai, non vi consiglio di guardare il film, perché secondo me il film poteva decisamente svilupparsi meglio, con più ragionamenti, tentativi, sentimenti e rimpianti, invece ci spettano le classiche morti a birillo. Peccato. Voto: 6-

Nessun commento:

Posta un commento