sabato 26 gennaio 2019

Momentum (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2016 Qui - Momentum è un mediocre action crime del 2015 diretto da Stephen Campanelli. A Cape Town, in Sudafrica, una rapina progettata in ogni minimo dettaglio non va come previsto. Ciò mette in pericolo la bella e affascinante Alex Faraday, che è testimone diretta anche dell'omicidio brutale di uno dei suoi compagni di furto da parte di un sindacato internazionale del crimine alla ricerca di una chiave. Mentre tenta di scappare dalla scena del crimine, Alex viene presa di mira da Mr. Washington, lo spietato capo dei nemici, ed è costretta a lottare per la propria salvezza. Questo film è l'ennesimo action dai ritmi sostenuti e concepito per puro intrattenimento, tra i cui scopi è quello di creare una serie basata sul personaggio proposto (un'eroina femminile), difatti il film è stato concepito (vedendo il finale a metà) come il primo capitolo di una serie. Ma se in altre pellicole qualcosa di innovativo c'è, in questo caso siamo nella mediocrità più assoluta fin dall'inizio. Dopo un inizio frenetico infatti e forse anche troppo fantascientifico, il film prosegue con ritmi più accettabili, se non altro per la presenza della bella Olga Kurylenko che riesce a mantenere in piedi il classico castello di carte. La storia non è delle più originali, anzi, il mix denaro, diamanti e driver zeppo di segreti atti a sovvertire le sorti degli Stati Uniti d'America è stato più volte usato per film del genere, ma si avvale della interpretazione di James Purefoy, in discreta forma.
Comunque a parte qualche raro accenno di vivacità a livello di battute, aneddotica e trovate, il resto è tutto visto, rivisto e riciclato innumerevoli volte, segno evidente che ormai il ricorso alle tecniche digitali sopperisce malamente alla mancanza di inventiva, creatività e capacità artigianali e narrative. Possibile che non si possano più creare, per citare un solo esempio, inseguimenti in auto che siano minimamente credibili? Stendiamo poi il classico velo pietoso sulla sceneggiatura, che se negli elementi di fondo è valida, nei particolari contiene incongruenze mastodontiche, forzature eccessive a beneficio di una trama approssimativa cucita addosso al personaggio femminile. Personaggio femminile peraltro neanche tanto ben concepito ed elaborato, anche se coerente col resto del film, ovvero l’intelligenza non prevale in nessun personaggio e situazione, i dialoghi hanno qualche pretesa di ricercatezza ma spesso prendono il sopravvento sull'azione in maniera inverosimile e fumettistica rendendosi ridicoli e fuori luogo. Gli ammazzamenti ovviamente ci stanno tutti, ma qualche eccesso di sadismo compare qua e la, spesso a titolo gratuito. In definitiva quindi, si riduce ad essere l'ennesimo film composto da tanti spot pubblicitari messi insieme come un puzzle, ma dai pezzi ritagliati malamente e che non si incastrano per niente. Più che mediocre, chi se lo perde non ha motivo di rammaricarsi. Peccato, perché mi aspettavo sopratutto nella trama qualcosa di diverso, ma sopratutto di più per la presenza (quasi totalmente inutilizzata) di Morgan Freeman. Voto: 5+

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