sabato 5 gennaio 2019

Lone Survivor (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2016 Qui - Lone Survivor è un adrenalinico ma anche emozionante nonché entusiasmante film bellico del 2013, scritto e diretto da Peter Berg. La pellicola è la trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo autobiografico Lone Survivor: The Eyewitness Account of Operation Redwing and the Lost Heroes of Seal Team 10 di Marcus Luttrell (che vediamo in una scena del film), ex-Navy SEAL in missione in Afghanistan, qui interpretato da Mark Wahlberg. Il film è una storia di eroismo, di coraggio e di sopravvivenza, Lone Survivor infatti racconta l’incredibile storia (vera) di quattro Navy SEAL in missione segreta per neutralizzare una cellula operativa di al-Qaeda che cadono in un'imboscata del nemico sulle montagne dell'Afghanistan. Di fronte ad una decisione morale impossibile, il piccolo gruppo è isolato e circondato da una forza superiore di talebani pronti per la guerra. Quando si confronteranno con impensabili probabilità di sopravvivenza, i quattro uomini troveranno riserve di forza e resistenza che li terranno in lotta fino alla fine, resistendo ai colpi inflitti e sperando nella buona sorte e nell'arrivo della cavalleria. La pellicola anche se sembrerebbe intriso dei soliti cliché, è un film unico nel suo genere, solo in apparenza può sembrare ipocrita e di propaganda. E' anzi un film profondo sul senso etico e dell'onore, valori che in alcuni rari casi vengono ancora percepiti superiori a quelli della stessa vita. Ci sono quei film che, oltre all'aspetto prettamente tecnico, sono in grado di emozionare e di lasciare qualcosa di indefinito dentro a ciascuno di noi e a parer mio (parere certamente modesto), questo è il caso di Lone Survivor. Il Cinema "bellico" nel proseguo degli anni ha donato a noi pubblico, molto pretenzioso, certi capolavori, da Salvate il Soldato Ryan ad Apocalypse Now e tanti altri. Questi sono i film che per me meritano di essere ricordati, che mi hanno emozionato per regia, fotografia, musiche e interpretazioni talmente toccanti da renderti partecipe delle sofferenze dei protagonisti. Ora non voglio risultare irriverente, ma "Lone Survivor" mi ha toccato allo stesso modo, cullando dentro me sensazioni che vanno dalla serenità iniziale, fino ad arrivare alla più totale ansia che culmina in una profonda sensazione di tristezza e di rispetto. Il rispetto, perché aspettandomi una colossale americanata, invece il film (tratto da un libro derivante da un'esperienza reale di guerra), non fa di tutta l'erba un fascio, non criminalizzando un'intera popolazione ma bensì solo una fazione, onorando chi di dovere.
La pellicola si apre con la dimostrazione di filmati di addestramento dei Navy Seal, soldati che possono sembrare macchine ma che nel film si dimostrano maledettamente umani e reali nella loro "grandezza" e grande merito va dato alle grandi interpretazioni dei quattro sfortunati protagonisti, cioè un maturo e davvero brillante Mark Wahlberg e i suoi compagni davvero adatti alla parte e a tratti toccanti, cioè Taylor KytschBen Foster e Emile Hirsch. I quattro soldati si imbattono in una sfortunata operazione, che li porterà a dover scegliere se rischiare le loro vite o sacrificare dei civili e chiaramente in base a questa scelta, il loro destino cambierà radicalmente. Dopo, è una concatenata "esplosione" di scene violente, cadute rocambolesche, e ansia, tanta ansia, c'è un grande spazio per il lato più sentimentale del film dove tutti gli attori protagonisti contribuiscono in maniera a mio avviso eccelsa. Avrete la vostra scarica di adrenalina e di scontri a fuoco, ma con i piedi per terra, ed è per questo che ho amato questo film. E' un film americano e chiaramente si vede ma non è una forzatura. Tecnicamente niente da ridire, gli scontri a fuoco sono una vera goduria per gli occhi e per la bocca dello stomaco, a buon intenditore. Non è il capolavoro per antonomasia del genere, ma un grande film.. grande davvero. Guardatelo senza pregiudizi e ne resterete affascinati, con un profondo senso di riflessione e senza odio per chi non lo merita.. perché non tutti i soldati americani sono dei Terminator, ma soprattutto, non tutti sono dei fottuti talebani. In definitiva quindi, il film è visivamente bello da vedere e tranne qualche rara caduta di tensione tiene lo spettatore incollato alla storia, inoltre viene raccontato anche con una credibilità sufficiente a non far sembrare tutto troppo scontato. La scena che precede i titoli di coda affiancati dalle vere foto dei SEALS coinvolti nell'Operazione Red Wings è veramente toccante. Un film in grado di farti passare due ore interessanti senza mai un attimo di tregua o caduta di stile. Basti pensare che è stato candidato a due Premi Oscar, consigliato soprattutto agli amanti del genere. Voto: 7