sabato 5 gennaio 2019

The Signal (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2016 Qui - The Signal è un fantascientifico ed enigmatico thriller statunitense del 2014 diretto da William Eubank, con protagonisti Brenton Thwaites e Laurence Fishburne. Nic, Jonah ed Haley sono tre giovanissimi hackers. Quando ricevono un messaggio da Nomad, hacker rivale che in passato ha creato loro qualche problema, decidono di seguire il segnale che egli invia loro per sfidarlo direttamente. Finiscono con il trovarsi dinanzi a una catapecchia abbandonata la cui esplorazione conduce Nic e Jonah a finire all'interno di una misteriosa base in cui viene portata anche Haley in stato di coma. I ragazzi vengono separati e Nic viene sottoposto ad uno strano interrogatorio da parte di un uomo che, come tutti gli altri nella base, è protetto da una tuta simile a quella degli astronauti. Costui dice a Nic che ciò che sta facendo è finalizzato a proteggerlo, scopriranno invece che dietro apparenti attacchi informatici si nascondo realtà ben più incomprensibili, con tanto di alieni al seguito. The Signal però, tratta di alieni in modo assai diverso e molto più raffinato della controparte commerciale. Questo è infatti un ottimo esempio di thriller fantascientifico realizzato con un budget ridotto ma perfettamente funzionante (testimonianza di come poche idee ma ben organizzate possano dar vita ad una trama imprevedibile, colpi di scena non pilotati e tanta, tanta suspense). Si tratta infatti di una pellicola che riesce veramente ad intrigare lo spettatore tenendolo attaccato alla sedia fino alla fine, riesce a sorprenderlo, risultando così molto più originale di quanto possa suggerire inizialmente. Si tratta, dunque di una pellicola originale, minimale come ambientazioni e sequenze, che provoca nello spettatore, man mano che la trama si schiude, un mix di sentimenti e sensazioni (che non lo abbandonano fino alla fine) tra la claustrofobia di un luogo dal quale è impossibile scappare e l'impotenza umana davanti alla supremazia aliena. Comunque non vi sono le solite tipologie di alieno, i "grigi" , rettiliani o gli ominidi verdi che invadono la Terra nel film di Eubank. La stessa tematica delle abduction aliene è appena accennata anche se serve da filo conduttore che unisce ogni singolo tassello della trama, trama in cui ci sono varie incongruenze nella storia che forzano l'evoluzione degli eventi verso la direzione voluta dal copione, ciò soprattutto nella parte iniziale, meno fantascientifica. In ogni caso si tratta di un thriller curato nei minimi particolari, che echeggia importanti pellicole del passato ma che riesce a distaccarsi notevolmente sia per la tematica proposta che per scelta narrativa, ovvero il modo in cui la trama è architettata e diretta.
Il film, si apre in modo canonico come molti altri thriller, ma da lì in poi avrà inizio una lotta per la sopravvivenza e una corsa impossibile verso la riconquista della libertà che segnerà irreparabilmente le vite di tutti. Ma a tenerci incollati allo schermo è soltanto la curiosità di sapere se, prima o poi, l'enigma deciderà di scrollarsi di dosso la corazza asfittica dell'ermetismo e di ribellarsi alla tirannia della noia. Qualcosa, in effetti, accadrà, e non sarà del tutto prevedibile; ma la sorpresa, indecisa nel carattere e nella direzione da prendere, non potrà evitare lo sconfinamento nella delusione. Perché anche e nonostante l'apparente banalità della trama che lascia il posto ad un susseguirsi di scene ed eventi imprevedibili, e la storia si arricchisce di azione, colpi di scena, tensione (tutti elementi orchestrati abilmente) che portano al climax degli eventi, alla risoluzione del mistero e alla katharsis degli spettatori senza mai scadere nella convenzionalità, ma anzi riuscendo a sorprendere lo spettatore anche nelle ultime sequenze, non convince appieno. Comunque ottimo e sempre attento il lavoro della regia tecnicamente parlando, molto curato e minuzioso quello della scenografia (location, tanto desolate quanto insolitamente ricche di particolari) e fotografia (anche se le scene in notturna sono troppo…notturne, non si vede niente). Bravi anche gli attori, che riescono perfettamente a calzare i ruoli assegnati senza mai perdere di credibilità o verosimiglianza. Usati consapevolmente anche gli effetti speciali che fortunatamente non prevalgono sul resto della pellicola, ma sono abilmente usati nei punti clou della trama. Niente abuso di effetti speciali sensazionalistici o eccesso meta-tecnologici come nei blockbuster sci-fi ai quali il cinema a stelle e strisce ci ha abituati. Con The Signal siamo davanti a cinema raffinato, di qualità e mai eccessivo che non tenta di stupire visivamente lo spettatore ma piuttosto di creare una storia dentro alla quale coinvolgerlo. E ci riesce perfettamente. Un piccolo (ma proprio piccolo) gioiellino del cinema indipendente fantascientifico. Voto: 6+

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