giovedì 3 gennaio 2019

Survivor (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2016 Qui - Survivor è un avvincente (ma abbastanza deludente) thriller-spy-action del 2015 diretto da James McTeigue, con protagonisti Milla Jovovich e Pierce Brosnan. Kate Abbott, impiegata del Dipartimento di Stato statunitense, è assegnata all'ambasciata americana di Londra dove si deve occupare di prevenire eventuali attacchi terroristici,  ogni giorno infatti una lunga coda di persone chiede il visto per entrare negli USA. Dopo essere fortunosamente scampata all'esplosione in un locale dove hanno trovato la morte alcuni colleghi, si ritrova al centro di un intrigo internazionale senza minima colpevolezza, viene difatti accusata di delitti che non ha commesso (tra cui l'esplosione stessa) e viene perciò screditata da tutti. La sfortuna sembra quindi perseguitarla. Perché mentre un gruppo di terroristi progetta un attentato a Times Square, lei capisce che l'unica soluzione rimasta è la fuga cercando anche di dimostrare la sua innocenza mentre è inseguita dalla polizia (dai servizi americani, dalla polizia inglese, dagli attentatori) e dall'Orologiaio, uno dei killer più ricercati del mondo. Ostacolata anche dai suoi stessi colleghi che la credono una criminale, e dallo stesso killer (esecutore del piano), che cerca di farla fuori per permettere a un terrorista rumeno di poter andare negli Stati Uniti, dovrà fare di tutto per evitare che accada una tragedia, ovvero fermare un attacco terroristico previsto per la vigilia di Capodanno. E' difficile commentare questo film se nel corso degli anni si è stati abituati a prodotti di alto livello e comunque a vedere e rivedere questo tipo di pellicole, si può dire che se si sgombra la mente e ci si concentra solo sul film si può affermare che l'ora e mezza scorre veloce senza grandi picchi ma senza grosse cadute di stile. La trama, ma soprattutto i primi venti minuti, appaiono fin da subito davvero fragili, banali e pieni di falle, e così infatti si conferma per tutto il film. Ma nonostante ciò un punto a favore del film è dato però dal ritmo, che non manca mai e intrattiene come deve lo spettatore.
Comunque, dopo una scena riuscita e quasi spiazzante (un efferato atto terroristico eseguito in pieno giorno) che accende di colpo la speranza, la pellicola si stabilizza in un convenzionalissimo thriller di caccia all'uomo, in tal caso, alla donna, inseguita contemporaneamente dalla polizia e da un killer spietato chiamato "l'Orologiaio", un atipico Pierce Brosnan (sempre in gamba), nei panni (stranamente per lui) del cattivo di turno e questo mi ha fatto un certo effetto, non me l'aspettavo. Al contrario invece della bella Milla Jovovich, che non è poi tanto questa attrice eccelsa, ma riesce bene nel suo ruolo. Come detto detto in precedenza, il film tiene il ritmo per la sua buona parte per la continua suspense e le scene d'azione, anche se nell'ultima parte, anche a causa di svolte narrative non verosimili, la tensione non si avverte quasi mai, la chiusa è delusoria e per giunta telefonata, i diversi personaggi non hanno spessore, non è raro quindi sbadigliare o addormentarsi. Colpa forse di una trama un po' ingenua e semplice ma tutto sommato non costruita poi così male. Purtroppo però ci sono molti dubbi al riguardo, poiché ci sono degli elementi troppo spesso irreali e alquanto idioti. Infatti molto non quadra, l'esempio più lampante è dare la caccia e presumere come una donna normale, dalla parte del bene, senza nessuna esperienza in fatto di bombe sia da considerarsi pericolosa tanto da essere capace di ciò che tutti credono, una spietata terrorista.
In ogni caso, nonostante alcuni evidenti problemi la pellicola non è proprio male, in giro ci sono tanti altri inutili ed evitabili film peggio di questo. Comunque questo poco più di un esercizio di stile, si deve riconoscere il merito non superfluo di evitare qualunque eccesso fracassone in favore di una tensione di prima mano. Ci sono temi molto importanti come il terrorismo, peccato però che alla fine ci sono più domande (irrisolte) che risposte (credibili) su questo e su altri temi. In ogni caso, Survivor è risibile sia come film d’azione sia come condanna nascosta al sovversivismo. Ordinarie e sufficienti invece la fotografia e le musiche. Il cast a volte scade nella mediocrità e monoespressività, come la regia che fa il suo meglio (abbastanza anonima e vacua di buoni espedienti) per non far scadere il tutto con inutili scene di violenza gratuite, senza in larga parte ahimè riuscirci, anche se in fondo basterebbe poco per attirare il pubblico, ma il tutto si riduce a una fotocopia senza fantasia e questo nel XXI secolo ormai è un peccato grave. McTeigue dirige in definitiva un thriller che non riesce a brillare, ma che si lascia guardare. Un film giusto così per passare la serata, se non avete altro di meglio da fare. Film quindi consigliato (non per bambini perché sono presenti alcune scene crude), ma non aspettatevi niente di eccezionale. Voto: 5,5

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