martedì 30 ottobre 2018

I migliori e peggiori film visti durante l'anno (2015)

Classifiche pubblicate su Pietro Saba World il 28/12/2015 Qui - Come tanti blogger anch'io chiudo l'anno con delle classifiche speciali sui film che quest'anno ho visto, naturalmente solo quelli visti nel 2015, non quelli usciti al cinema quest'anno, non vado quasi mai al cinema. Ovviamente saranno inclusi anche tutti quelli che non ho recensito o inserito, dato che ho cominciato il mio blog a luglio, quindi quasi 7 mesi di 'buio'. In questo mese oltre ai film già pubblicati ce sono altri che sto ancora recensendo e che per mancanza di tempo e non pubblicazione non entreranno in questa classifica finale, ma non sono poi così tanti.

Per cominciare, ahimè, la classifica dei peggiori film visti in questo 2015:

7. Locke, un film interessante ed originale ma troppo monotono, solitario e di scarso impatto.
6. Scott Pilgrim vs the world, commedia grottesca un po' troppo inverosimile, stramba per convincere del tutto.
5. RIPD: poliziotti dell'aldilà, non originale, poco divertente, molto scemo ed inverosimile.
4. Un castello in Italia, storia non intrigante, attori scarsi, praticamente inutile.
3. Colpi di fortuna, una classica commedia italiana ad episodi, scarso e brutto.
2. Mood Indigo: la schiuma dei giorni, script affascinante ma reso in modo imbarazzante.
1. I 2 soliti idioti, delirante e dissacrante commedia, film vuoto, triste e neanche divertente.

La lista sarebbe ancora lunga, dall'ottava posizione in poi, quindi semplicemente dico che meriterebbero di starci la maggior parte dei tanti film per la televisione, e i tanti film di serie B, visti (di cui meglio non nominare), alcuni altri che non ricordo (di matrice non solo italiana), tutti i film della Asylum (tranne Sharknado) ed alcuni di questi qui.

lunedì 29 ottobre 2018

Ex Machina (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/12/2015 Qui - L'ultimo film (il quarto di quattro) che ho deciso di vedere da Sky Primafila (grazie alla promozione Extra) è stato Ex Machina (film del 2015 scritto e diretto da Alex Garland, al suo debutto da regista). Nonostante la buona e bella presenza scenica della meravigliosa Alicia Vikander, ultimamente una delle migliori attrici in circolazione, il film ha però deluso leggermente le mie aspettative, anche se credevo tutt'altro. Forse non è stata la scelta giusta scegliere questo film, ma tant'è ormai il danno è fatto, all'inizio è un po' noioso, cupo e triste, non solo perché non si riesce a capire la vera natura del film, ma perché i dialoghi oscillano tra banalità e pseudo citazioni "colte" e le situazioni sembrano un po' troppo forzati o lasciano il tempo che trovano, ma che raggiungono il loro scopo generando veri e propri interrogativi molto interessanti ma già proposti in tanti altri film. Anche se il film è molto efficace nel costruire la tensione, nel non svelare subito le sue carte, insomma nel modellare l'intreccio thriller sfruttando la claustrofobia degli interni e l'evocata agorafobia degli esterni, i personaggi sembrano disegnati con l'accetta, il ritmo è lento e soporifero, e di rado si è vista una figura di scienziato "creatore" più insopportabile, dozzinale, volgare di questa. Mi aspettavo più movimento o qualcosa che accendesse il film, ma succede troppo tardi, nel finale, giusto visto la situazione, ma divenuto dopo troppo scontato. Caleb, programmatore mediocre, incarnazione del bravo ragazzo americano, viene scelto tramite un concorso, che poi scoprirà essere pilotato, per trascorrere una settimana con Nathan (CEO della società), il fondatore del motore di ricerca (la più grande del mondo) per cui lavora, in un rifugio di montagna. Ma quando arriva in questo luogo remoto, una residenza immensa, dotata di tutti i comfort (dalla palestra ai frigobar), immersa in un tripudio naturale di panorami incantevoli, Caleb scopre che dovrà partecipare a uno strano e affascinante esperimento (collaborando all'esecuzione del test di Turing) nel quale dovrà interagire con la prima vera intelligenza artificiale del mondo, contenuta nel corpo di una bellissima ragazza robot. Caleb deve testare il comportamento di Ava, ragazza umanoide dotata di sofisticata intelligenza artificiale, ma dopo alcune sessioni di interloquio supervisionate in remoto dallo stesso Nathan, capisce che c'è qualcosa di più che non riesce a comprendere.

domenica 28 ottobre 2018

Confusi e Felici (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/12/2015 Qui - Massimiliano Bruno, regista, attore e più, continua la buona tradizione della commedia all'italiana che ha contribuito a fare grande il nostro cinema. Il film Confusi e Felici (2014) è spassoso e ha anche qualcosa da insegnare visto che il nostro tempo sembra essere più distruttore di valori che non  ideatore o consolidatore degli stessi. Marcello (Claudio Bisio) è uno psicanalista che esercita senza vocazione in uno studio di Roma. Cinico e svogliato, assiste una una cricca alquanto particolare di pazienti sull'orlo di una crisi di nervi. Nazareno è un pusher di borgata che soffre di attacchi di panico e ha un figlio in arrivo da una ragazza di colore, Pasquale (il regista), autista di autobus, ha quarant'anni e una dipendenza dalla madre e dai carboidrati, Vitaliana è una ninfomane infatuata di Marcello, Betta e Enrico sono una coppia in debito di sesso e di passione, Michelangelo, telecronista sportivo, ha un problema a gestire la sua rabbia e il tradimento della moglie con un tedesco. Congedati improvvisamente da Marcello (che durante una delle solite esercitazioni con l'arco), scopre di soffrire di una rara malattia agli occhi che lo porterà alla cecità in poco tempolo psicanalista cade quindi in una profonda depressione, (eh sì anche gli psicanalisti possono cadere in depressione!). Silvia, fedele segretaria di Marcello, che lo accompagnerà nel suo percorso di rinascita, decide di radunare i suoi pazienti per cercare, tutti insieme, di farlo uscire dalla crisi. Strampalati ma affettuosi e divertenti, i pazienti di Marcello cercheranno in ogni modo, di aprirgli gli occhi sul mondo, di tirargli su il morale riuscendo a farlo aprire alla vita per diventare una persona migliore. Quando però la situazione peggiora e scopre che perderà la vista entro un mese e mezzo al massimo e l'unica opzione rimasta è quella di una operazione in un centro specializzato in Germania, ricade nella disperazione. Ma il nuovo terapeuta del gruppetto, lo convincerà a tentare la sorte, liberandosi delle sue paure, e riconciliatosi coi suoi amici partono tutti alla volta della Germania.

Scusate se esisto! (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/12/2015 Qui - Dal regista Riccardo Milani, una nuova e divertente commedia con protagonista la coppia consacrata da Nessuno mi può giudicare: Paola Cortellesi, torna al fianco di Raul Bova in Scusate se esisto! Il film (del 2014) è ispirato alla storia vera dell'architetto italiano Guendalina Salimei. Serena, di origine abruzzese (Anversa), è un architetto dal talento straordinario, laureata in architettura con il massimo dei voti, ha un master e conosce molte lingue straniere, ma dopo una serie di successi professionali all'estero e con una brillante carriera professionale a Londra, decide di ritornare a lavorare in Italia, a Roma, perché ama il suo paese. Per una donna ottenere un posto di lavoro all'altezza della sua qualifica si rivela tuttavia difficile, a Roma non trova un impiego nemmeno lontanamente paragonabile a quello che aveva in Inghilterra, e si arrabatta facendo tre lavori ben al di  sotto delle sue capacità e competenze (arredatrice presso il Paradiso della cameretta, designer di cappelle funerarie per ricchi cafoni, e cameriera in un ristorante di lusso). Finché per puro caso si imbatte in un quartiere dimenticato da tutto e tutti, in forte degrado, e decide di interessarsi al progetto di riqualificazione, e quando si reca ad un colloquio si trova di fronte a una scelta folle, farsi passare per quello che tutti si aspettano che lei sia: un uomo. Nel frattempo incontra Francesco (il proprietario del ristorante), bello e affascinante, il compagno ideale, se non fosse che dopo vari 'tentativi' capisce che a lui non piacciono le donne. Tra Serena e Francesco nasce comunque un rapporto intenso, una profonda amicizia, la coppia perfetta. Ne sortiranno numerosi equivoci ed avvenimenti sino ad un finale ugualmente positivo, sebbene differente da quello da lei sperato inizialmente. Pronti a tutto pur di darsi una mano saranno costretti a condividere segreti e inganni perché a volte, per essere davvero se stessi, è meglio fingersi qualcun altro!

sabato 27 ottobre 2018

Mission Impossible: Rogue Nation (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/12/2015 Qui - Mission: Impossible: Rogue Nation è un film del 2015, uscito nelle sale cinematografiche italiane dal 19 agosto. È il quinto film della serie Mission: Impossible con protagonista Tom Cruise nei panni dell'agente della IMF Ethan Hunt. Lo stesso Tom Cruise dopo l'uscita del film, ha già annunciato che il sesto capitolo è in pre-produzione, con le riprese fissate per il giugno 2016. Il regista Christopher McQuarrie (lo stesso di questo quinto capitolo) ha annunciato di aver accettato il ruolo di regista e sceneggiatore del sesto capitolo della saga di Mission: Impossible, la cui data di uscita è stata fissata per il 2018. E' il terzo dei quattro film di Sky Primafila che ho scelto di vedere. In questo quinto capitolo della serie, la IMF viene sciolta, dopo che la CIA (tramite il suo direttore, che non ha mai avuto l'IMF in simpatia) ha deciso di chiudere la divisione di Ethan e compagni, giudicandone i metodi troppo caotici e i risultati dettati più dalla fortuna che della professionalità (basta vedere il casino che hanno fatto al Cremlino, nel quarto episodio). Ethan Hunt però non ci sta e si condanna a ricercato pur di continuare le indagini sul cosiddetto "Sindacato", un gruppo di agenti addestrati e pericolosi, per lo più dichiarati morti, e invece attivissimi in ogni settore del terrorismo contemporaneo. Insieme al suo team deve affrontare una nuova missione impossibile, eliminare questo Sindacato, che vuole distruggere la IMF e creare un nuovo ordine mondiale, attraverso una serie crescente di attacchi terroristici. Ethan riunisce la sua squadra e si allea all'ex agente britannico Ilsa Faust, ma potrà davvero fidarsi di lei?

venerdì 26 ottobre 2018

These Final Hours (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/12/2015 Qui -  These Final Hours è un road movie (del 2013) apocalittico atipico, non precipita nel solito film catastrofico, fra palazzi barcollanti, fenomenali tsunami o insistiti tremori, l'immane catastrofe resta sullo sfondo, lasciando spazio all'umanità di un ragazzo che con l'approssimarsi della fine, abbandona l'idea di morire festeggiando e tenta di realizzare l'ultimo desiderio di una sfortunata bambina, salvata da un destino infausto. L'impatto di un asteroide sul versante nord dell'Oceano Atlantico sta cancellando la Terra, continente dopo continente. A Perth, Australia, la fine è prevista entro dodici ore: per l'ultima volta, James fa l'amore con Zoe per poi mettersi in macchina verso la festa che metterà fine a tutte le feste (organizzata dal fratello della sua ragazza Vicky, una Festa dove far sesso continuamente, giocare ad uccidersi, sballarsi, vivere al massimo le ultime ore). James scappa, non tanto dall'apocalisse, ma dalla immoralità e dalla decadenza umana. Sarà l'incontro, lungo il tragitto, con una piccola bambina (Rose), che salva dalle grinfie di due pedofili, desiderosa soltanto di raggiungere il suo papà prima della fine di ogni cosa, a cambiarlo. Il semplice gesto e il legame che si crea tra i due porterà James su un percorso di redenzione, che cambierà radicalmente il valore delle sue ultime ore e lo riporterà al punto di partenza, costringendolo ad affrontare il suo passato, sostituendo un amplesso automatico con il romanticismo di un abbraccio. E così, mentre Zoe troverà forse in James quella figura paterna che in quel momento gli manca, lo stesso James in sole 10 ore diventerà probabilmente un altro uomo.

Closed circuit (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/12/2015 Qui Closed circuit è uno spy-thriller del 2013 (un ibrido tra uno spy movie e un legal thriller) che tratta un argomento divenuto in questi mesi di pubblica attualità, un attentato terroristico. Londra è sconvolta da un attacco terroristico e la presunta mente della banda viene arrestato e sottoposto a un processo a porte chiuse. Due avvocati ex-amanti Martin (Eric Bana) e Claudia (Rebecca Hall), ma da tempo separati, si devono riunire e mettere alla prova il legame e la fiducia reciproca quando si trovano a dover assumere il ruolo di avvocati difensori dell'autore dell'attentato. Il processo top secret nasconde però uno sporco complotto (finendo per rivelare scomode verità, le solite operazioni condotte dai soliti servizi deviati) che potrebbe mettere a repentaglio le loro stesse vite. Mi aspettavo qualcosa in più, infatti le mie aspettative vengono pian piano a mancare, nonostante la sceneggiatura intricata, i personaggi ambigui, la fotografia curata nei minimi dettagli e particolari e ovviamente la bravura degli interpreti principali. il film man mano che si snoda continua ad appiattirsi sempre di più, senza mai decollare o prendere una spinta nel ritmo narrativo, nonostante una prima parte che inizia letteralmente col botto (riuscendo a catturare l'attenzione), in maniera dinamica e buttando le giusti dose di suspense e mistero.

giovedì 25 ottobre 2018

Pixels (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 10/12/2015 Qui - Anche questo film lo aspettavo da tanto, il secondo dei 4 (Primafila) che ho scelto di vedere è Pixels, un film molto atteso da tanti nerd (come me) ma non solo, di cui già avevo scritto mesi fa (prima che uscisse al cinema) in un vecchio post, uno dei primi, dove un elemento mi ha aveva 'eccitato', la presenza di Pac-Man, uno dei giochi più famosi al mondo, qui il post. La cosa caratterizzante è la riscoperta degli anni 80, mitici e ruggenti, di cui molti film oltre a questo, ne prendono spunto. I videogiochi di quegli anni erano tutt'altra cosa rispetto a quelli di oggi, prima, come si vede anche nel film, per giocare si andava nelle sale giochi, ed io certe volte ci andavo e mi divertivo tantissimo. Adoravo soprattutto un gioco, che dovreste già aver capito quale, che mi rapì, ci giocavo tanto anche se non ero molto bravo, anzi. Era tutto un altro mondo, ed era bello, colorato e divertente. Ora tutto è diverso ma lo spirito degli anni ottanta non morirà mai e rivive per molti versi in questo meraviglioso viaggio nel mondo dei pixel. Una guerra deciderà le sorti del mondo, e i migliori giocatori sfideranno gli alieni in questa epica battaglia. Anche se la sceneggiatura è originale, un espediente di questo tipo è stato già prodotto in una puntata di Futurama, dove Fry era intento a giocare contro invasori alieni di cui capo era, come in questo, Donkey Kong e in un cortometraggio del 2010. Il film è stato stroncato dalla critica ma ha avuto un grande successo al botteghino, forse alcuni lo reputano demenziale, un po' lo è ma tanti aspetti positivi ci sono, la leggerezza di un film per tutti.

mercoledì 24 ottobre 2018

Ted 2 (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/12/2015 Qui - Grazie al servizio Extra di Sky, fino a metà dicembre ho la possibilità di vedere 4 film su Primafila, e la prima scelta è ricaduta su Ted 2 (arrivato nelle sale cinematografiche il 25 giugno 2015) che aspettavo da tanto, perché il primo (questa seconda pellicola infatti è il sequel del film Ted del 2012) anche se demenziale ed irriverente mi aveva fatto ridere, come questo appena visto. Il film è co-scritto co-prodotto e diretto da Seth MacFarlane, interpretato da Mark Wahlberg, lo stesso Seth MacFarlane nuovamente nei panni di Ted, Amanda Seyfried e Jessica Barth, che interpreta nuovamente la cassiera Tami-Lynn. In questo secondo capitolo non è più John il protagonista ma Ted, nel primo infatti l'orsacchiotto di peluche prende vita per rimanere sempre insieme al suo proprietario, crescendo con lui e diventandone il migliore amico, nel secondo l'orsacchiotto lotterà per se stesso, una grottesca lotta per essere riconosciuto come umano. Il viaggio dei protagonisti è scoprire cosa renda umano gli umani e quindi anche Ted. L'esito sarà abbastanza banale ma condito, come il resto del film, di un umorismo dai tempi e dalle trovate folgoranti. Come in tutti i sequel, il primo è quasi sempre migliore, la novità, la sceneggiatura originale e le magnifiche battute, non facile riproporre tutto con la stessa verve, ma riesce ad intrattenere lo stesso. Da quando abbiamo lasciato John e Ted, i due continuano a spassarsela alla grande in quel di Boston. Mentre John ora è scapolo (afflitto a causa del divorzio con Lori), Ted convola a nozze con Tami-Lynn, la donna dei suoi sogni. Trascorso un anno il rapporto tra i due coniugi diventa sempre più difficile e i problemi coniugali cominciano ad assalire gli sposi. Ted e Tami-Lynn decidono di avere un bambino per salvare il loro matrimonio, sperando che un nuovo nato possa riavvicinarli. Per farlo ricorre all'inseminazione artificiale (dal momento che Ted, che è di peluche, è incapace di funzioni riproduttive), dopo diverse richieste e tentativi di aggiudicarsi del seme "famoso", la scelta del donatore ricadrà sull'amico di una vita: John (che allo stesso tempo cerca di incoraggiarlo a cercare una nuova compagna, ma John è riluttante). Purtroppo Tami-Lynn è sterile per colpa delle droghe assunte, così la coppia opta per l'adozione: l'assistente sociale tuttavia riferisce che Ted, essendo un orsacchiotto, è classificato agli occhi dello Stato non come una persona bensì come un bene.

martedì 23 ottobre 2018

Hercules: il guerriero (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/12/2015 Qui -  Hercules: il guerriero è un film del 2014 diretto e co-prodotto da Brett Ratner, basato sulla graphic novel Hercules: La guerra dei Traci della Radical Comics. Questa pellicola rappresenta il secondo film del 2014 sulla figura leggendaria di Ercole, dopo Hercules: La leggenda ha inizio. Ma questo secondo capitolo è molto diverso soprattutto visivamente e stilisticamente, anche nel rappresentare gli dei ma è quasi la continua del precedente. Nei panni di Hercules c'è Dwayne Johnson (The Rock), che ha ammesso di aver sempre desiderato di interpretare questo personaggio da quando (15 anni fa) aveva iniziato a darsi al cinema con il Re Scorpione. Al contrario di altri questo film è unico nel suo genere, per la prima volta c'è qualcuno che al cinema affronta la mitologia greca per quello che è: mito, racconto, narrazione eroica prima ancora che manifestazione effettiva, in bilico tra credibile e incredibile, l'eroe non è un dio (e da umano prova tanta paura). Nel mondo di Hercules - Il guerriero il prodigio non è chiaro se esista o meno, gli dei, le creature mitiche, le maledizioni e anche gli interventi sovrannaturali stanno nei racconti ma non si vedono nella realtà, per crederci serve fede e forse una buona dose d'inganni. Ogni mito viene svelato per essere una costruzione basata su una realtà poco metafisica e molto concreta, sempre finalizzato a mettere paura, tenere buoni o esaltare le truppe. Del semidio greco (Eracle, ma all'italiana resta Hercules) sappiamo e vediamo ben poco di "fanta-eroico", il prologo non è altro che il frutto dell'immaginazione di Iolao, figlio di Ificle e nipote di Hercules che mentre cerca di portare a casa la pelle, intrattiene i banditi che lo tengono in ostaggio con il mito della semi-divinità, inventando storie ricche d'azione e sciabolate: Hercules (nella leggenda un semidio figlio di Zeus) possiede davvero la forza di un dio, ma è un comunissimo uomo terreno, un orfano ateniese, mortale ma dotato di una forza sovrumana. Hercules, reduce dalle dodici fatiche affidategli dal re di Micene Euristeo per espiare il massacro della sua stessa famiglia, guida un gruppo di fedeli ed esperti mercenari.

Lo sciacallo: Nightcrawler (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/12/2015 Qui - È uno dei fenomeni mediatici del momento quello di comuni cittadini che armati di telecamera riprendono eventi di ogni genere per passare il materiale a tv private o siti d'informazione. Parte da qui l'idea dello sceneggiatore Dan Gilroy per lo sviluppo della sua prima regia in Lo sciacallo: Nightcrawler (2014). Una sbadata Los Angeles notturna dal traffico sfibrato accoglie nel suo ventre incidenti, sparatorie, rapine e omicidi. Nulla da eccepire finché non se ne accorge Lou Bloom (un ladro di materiali edili, senza alcuna formazione professionale ma determinato a trovare un lavoro in una congiuntura economica non facile, d'altronde chi assumerebbe un ladro) che quando, per caso, assiste a un incidente stradale e vede una troupe televisiva accorsa per riprendere l'accaduto e che è un vero lavoro, decide in che cosa "specializzarsi": si procura (rubando) una videocamera, una radio a bassa frequenza per captare il canale della polizia di Los Angeles e inizia a trascorrere le notti inseguendo i luoghi delle emergenze, in cerca di incidenti, furti e cronaca dura, per trasformare in denaro l’immagine più cruda, il primo piano più eloquente del ferito grave o il racconto più dettagliato di testimoni ancora sotto choc, e poi vendere il materiale ai network televisivi. Quando il business si farà più serio aumenterà anche la sua abilità ma non il suo senso del limite e dell'etica verso le vittime, arrivando persino (ai limiti della spietatezza) ad interferire sulle indagini di un efferato omicidio per realizzare uno scoop sensazionale. Lo stupro dell'etica e dell'umana sensibilità non viene soltanto da Lou, ma dalla direttrice di rete interpretata da Rene Russo. Il suo personaggio è interessato, ingordo e condivide con il protagonista di Jake Gyllenhaal cinismo e un'omessa ferocia votati a issare un dorato trampolino dal quale spingere nel vortice mediatico anche il pubblico.

lunedì 22 ottobre 2018

Guardiani della galassia (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 02/12/2015 Qui - Straordinario blockbuster della Marvel studios su di un gruppo di fanta-eroi spaziali uniti per la salvezza dell'universo. Guardiani della Galassia (Guardians of the Galaxy) è il decimo film del Marvel Cinematic Universe e basato sugli omonimi personaggi della Marvel Comics. Il film (del 2014) ha anche ottenuto due candidature ai Premi Oscar per i migliori effetti speciali e per il miglior trucco. Al contrario di tanti altri cinecomic non c'è una storia di base, nessuna carriera sfolgorante alle spalle come quelle degli Avengers, nessun pianeta di appartenenza da proteggere con la vita, nessun superproblema (o forse troppi), nessuna famiglia, nessun legame. Sceneggiatura semplice e poco originale, ma non pesa alla riuscita del film perché i personaggi conquistano, tutta quella catena di battute che fa sbellicare e parteggiare per questo gruppo che diviene, inaspettatamente, sempre più unito e forte. Infatti quando i 'singoli' si riuniscono per caso, tutto cambia, la storia assume un senso, un branco di disadattati confusi e soli, rinnegati dall'intero universo, che riescono a formare un gruppo nonostante le differenze, ogni personaggio ha un passato che non può cancellare e con cui deve convivere. Mi ha sorpreso questo film (che quasi sicuramente diverrà una trilogia, infatti tante cose non sappiamo ancora anche dopo questo primo che verranno in seguito svelate), in positivo ovviamente, uno dei migliori film Marvel degli ultimi anni. Ma iniziamo dalla storia...

domenica 21 ottobre 2018

Il Seggio vacante (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2015 Qui - Il Seggio vacante non è propriamente un film, ma una miniserie (in tre puntate del 2015) che segna la collaborazione tra due marchi di qualità come l'inglese BBC e l'americana HBO. E' l'adattamento del romanzo omonimo di J.K. Rowling, prima opera realizzata dopo l'enorme successo della saga di Harry PotterIl seggio vacante racconta le vicende della tranquilla cittadina inglese di Pagford, all'apparenza un luogo incantevole e privo di conflitti, ma in realtà scosso da una serie di rivalità sotterranee e sentimenti nascosti. La causa scatenante sarà la morte di un membro del consiglio Barry Fairbrother. La sua inaspettata dipartita lascia (come suggerisce il titolo) un seggio vacante nel consiglio comunale. E per ottenere il posto si scatena una vera e propria guerra. Forse il libro è tutt'altra cosa, in positivo, ma a me questa miniserie non mi è piaciuta affatto, grande cast, una grande scrittrice ma il racconto non è molto fluido e lineare con una storia confusa e senza veri conflitti, solo interiori, senza un qualcosa che vivacizzi la storia, secondo me molto noiosa e deludente, con un finale senza senso. Voto: 5

Captain Webb (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2015 Qui - Il film del 2015 Captain Webb narra la vera e gloriosa storia di un comandante di navi mercantili e recordman britannico di nuoto (Matthew Webb), celebre per essere stato il primo ad aver attraversato a nuoto il canale della Manica, senza l'aiuto di mezzi artificiali, il 25 agosto 1875. Nuotò da Dover a Calais in meno di 22 ore. Matthew Webb era un abile nuotatore (che ricevette anche una medaglia per aver tentato con audacia di salvare un uomo ma l'uomo non fu mai trovato, diventando però un eroe per la stampa britannica) che nel 1873 lesse di un tentativo fallito, da parte di un certo J. B. Johnson, di attraversare a nuoto il canale della manica, spinto dalla sua grande forza di volontà e dalla voglia di superare le sue paure, il 12 agosto 1875 fece il suo primo tentativo, ma a causa di circostanze sfavorevoli, fallì. La seconda volta, due settimane più tardi, fu quella giusta, riuscì nell'impresa. Anche se il film è lento e noioso, di basso livello, riesce a trattenere con la storia, particolarmente interessante, che non conoscevo. Il finale del film è scontato, ma era naturale, tragico invece il finale (della vera storia), infatti molto tempo dopo morì nel tentativo (estremo) di nuotare sotto le cascate del Niagara. Voto: 6+

Un fantasma per amico (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2015 Qui - Un fantasma per amico è un simpaticissimo e divertente film (del 2013) per ragazzi. Tranquilli non è Casper ma rimaniamo in ambito ectoplasmatico. Da un libro per bambini, la storia di un piccolo fantasmino che vive in un castello da centinaia di anni che si sveglia a mezzanotte e si riaddormenta un'ora dopo senza sapere il motivo. Desideroso di rivedere per una volta la sua città in pieno giorno, il fantasma segue il consiglio di un gufo e si ritrova alla luce del sole, da bianco a nero come la pece. Intanto conosce Karl e i suoi amici, con cui condividerà l'avventura di un furto, di una 'guerra' e del suo segreto. A livello narrativo niente di nuovo, tutto segue i grandi classici, ma qualche aspetto da sottolineare c'è, in primis gli occhioni del fantasmino, azzurri e luccicanti, è impossibile resistergli, sia che splenda il sole sia che brilli la luna. Visivamente è tutto diverso rispetto ai 'normali' fantasmi, sembra vivo e il contrasto con il bianco prima e nero poi è stupendo. Qualche sbavatura invece la offrono le scenette dei pompieri pasticcioni e del vigile brontolone, che sembrano uscire da una comica fuori tempo massimo, le strane pettinature dei bambini e il non senso del ritmo e originalità dei personaggi. Ma nonostante ciò è un film per ragazzi che consiglio di vedere. Voto: 6

Clown (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2015 Qui - Oggi il clown è un personaggio buffo, ma un tempo il "Cloyne" era un demone che viveva fra i ghiacciai e scendeva nei villaggi per divorare un bambino al mese durante l’inverno. Nessuno si ricorda più del demone, ma quella pelle bianca e quel volto insanguinato sono ancora affamati. Questo l'incipit da cui si basa quest'ultimo film horror su una delle figure più spaventose e paurose della natura umana, il Clown. Il decimo compleanno di Jack rischia di essere un disastro, il clown ha dato forfait, per fortuna Kent, il padre del bambino, trova un vecchio costume da clown e riesce a far tornare il sorriso al piccolo. Ma si addormenta con il costume ancora addosso, il giorno dopo, ogni tentativo di togliere trucco, parrucca e costume si rivela inutile. Qualcosa in lui sta cambiando, solo il proprietario del costume sa e come toglierlo ma non sarà così facile.

Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma (2010)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2015 QuiDetective Dee e il mistero della fiamma fantasma è un film 'wuxia' (letteralmente "eroe marziale") del 2010 girato dal regista Tsui Hark. Nell'Anno 690, alle soglie dell'incoronazione di Wu Zetian, prima imperatrice donna nella storia della Cina, il famoso detective Dee (in esilio da otto lunghi anni a causa delle sue idee rivoluzionarie) viene reclutato per risolvere il mistero di una serie di morti che minacciano di ritardare la costruzione della statua sacra del Buddha, simbolo del potere del nascente governo. Il mistero è di difficile soluzione, anche perché le vittime non vengono uccise in modi "tradizionali": semplicemente, esposti alla luce del sole, prendono fuoco per autocombustione dall'interno.

sabato 20 ottobre 2018

Amore, cucina e curry (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/11/2015 Qui - Amore, cucina e curry è un film del 2014, una deliziosa commedia culinaria, vivace e colorata, diretta da Lasse Hallström, autore di Chocolat da cui ne prende spunto, e forse cerca di replicare il successo ottenuto, cercando su un'audience che non abbia memoria della vicenda che vedeva in azione la chocolatier Binoche oppure spera che il ripercorrere una strada un tempo battuta con successo crei un piacevole effetto déjà-vu, perché questo film ha esattamente la stessa struttura del modello di riferimento innestandovi qualche variante che però non ne modifica sostanzialmente la ripetitività. Dopo la tragica scomparsa della madre nel corso di un incendio provocato da rivalità politiche, il giovane (Manish Dayal) Hassan (con la sua famiglia) si trasferisce dall'India all'Europa alla ricerca di una vita migliore. Dopo un periodo di tempo trascorso a Londra la meta definitiva diviene un piccolo paese nel sud della Francia, in cui il padre vede la possibilità di concretizzare un futuro di prosperità proseguendo l'attività di ristoratori, utilizzando le loro tradizioni culinarie.

Tutto può cambiare (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/11/2015 QuiTutto può cambiare (Begin Again) è un film del 2013 scritto e diretto da John Carney (autore di Once, stupendo). Dan Mulligan (Mark Ruffalo), produttore musicale in caduta libera, con una figlia adolescente, un matrimonio fallito alle spalle e il vizio della bottiglia, incontra Gretta (Keira Knightley), una cantautrice inglese (autrice di ballate sentimentali) che si esibisce suo malgrado in un locale dell'East Village. Arrivata a New York col fidanzato quasi celebre (interpretato da Adam Levine, leader dei Maroon 5) e la promessa di una vita da spendere insieme, perderà in un baleno ragazzo e sogni. Ubriaco di sventura ma avvinto dalla sua musica, Dan le propone di lavorare insieme per riprendersi il loro posto nel mondo. Romantico e spassoso, Tutto può cambiare non è assimilabile ad una commedia sentimentale (non esplicita il sentimento e non prelude a una relazione sentimentale), è piuttosto una ballata, un componimento pop(olare) costruito intorno a distinti attimi di felicità.

venerdì 19 ottobre 2018

Il critico che c'è in me

Post pubblicato su Pietro Saba World il 23/11/2015 Qui - Una mia 'amica' blogger (Valentina Orsini) in un vecchio post Anton Ego: il mestiere del critico scriveva a proposito della critica spiegando il suo significato e di cosa lei ne pensi di questo argomento, citando il 'famoso' critico gastronomico del film d'animazione Ratatouille (bellissimo). Condivido quasi in pieno il suo post, anch'io quindi ne scrivo uno per spiegarvi il mio rapporto con la critica. E' un personaggio (Anton Ego) azzeccato per questo argomento ecco perché uso qualche sua foto. Solitamente per critica 's’intende dir male di qualcuno o qualcosa' ma non sempre funziona in questo modo, certo criticare è più facile e viene anche naturale, ma non mi piace parlare male degli altri, sia che riguardi una persona o in generale, solo che in certi casi (come quando recensisco un film) ogni tanto ci vuole, se il film o serie tv non mi ha soddisfatto, chi segue questo blog ha sicuramente constatato di questo fatto, in ogni caso io non sono portato generalmente per la critica, sono uno che si fa i fatti suoi e non critico mai nessuno anche se una critica la meriterebbe. Premesso che non mi definisco un critico cinematografico vero e proprio ma solo un'amante del cinema, uno che da sempre vede film e che solo adesso esprimo il mio giudizio pubblicamente, quel film è buono, è brutto, non mi ispira, regista scadente-film pessimo, prima me li tenevo per me. Ma ora che recensisco dei film cerco di vedere, in alcuni casi, il bicchiere sempre mezzo pieno perché c'è gente dietro la macchina da presa che lavora tanto per produrre la sua 'creatura' ma certe volte (ahimè) esagera. Il cinema è arte, è filosofia, ma è solo e comunque un film! Soprattutto nei film d'autore, il regista crea l'opera sperando che tutti ne capiscano il significato e di cosa vuole far capire allo spettatore, molte volte senza riuscirci perché noi che vediamo un film vogliamo capire cosa il regista vuole da noi in maniera semplice, non siamo tutti filosofi intellettuali. Io personalmente trovo fatica in certi film.

giovedì 18 ottobre 2018

50 e 50 (2011)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/11/2015 Qui - 50 e 50 è un film (del 2011) che affronta bene e con ironia e leggerezza un tema molto delicato come la malattia, alternando lacrime e risate (amare). La vita del ventisettenne Adam (interpretato splendidamente da Joseph Gordon-Levitt) scorre tranquilla, forse fin troppo, a complicare le cose arriva la peggiore delle notizie: è malato di cancro. Da quel momento entra in uno stato di passiva accettazione della malattia da cui nessuno sembra scuoterlo: non la sua ragazza che lo tradisce, non il suo migliore amico mattacchione né la sua inesperta e volenterosa terapista, che tenta con lui un approccio umano. Cercando informazioni sulla sua malattia su internet scopre di aver un cinquanta percento di possibilità di sopravvivere. Adam continua a nascondere prima di tutto a se stesso paura, rabbia, frustrazione e tutti i sentimenti che la malattia porta con sé. Passando attraverso la chemioterapia e tutte le altre fasi della cura il ragazzo comprenderà alla fine ciò che vuole più di tutto e quali sono le persone che davvero tengono a lui.

Alabama Monroe (2012)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/11/2015 QuiAlabama Monroe è la storia di un amore struggente, un racconto passionale e coinvolgente, che lentamente si dipana e cresce di intensità, per arrivare a un finale che devasta il cuore. Una coppia di genitori riceve una terribile notizia: la propria bimba ha un cancro. I due genitori Elise (una tatuatrice che ama imprimere le emozioni sul suo corpo) e Didier (che suona il banjo e adora la musica country, il ritmo della sua vita) cercano di starle vicini il più possibile ma questo dramma sconvolgente finirà con il travolgere la vita della coppia. Il film (del 2012) usa un montaggio dinamico (essenziale alla riuscita del film e alla crescita del pathos), non lineare nel tempo ma un continuo salto temporale (il film infatti parte dal 2006) dove pian piano scopriamo come i due si sono conosciuti, amati e a quale meraviglioso legame univa la coppia di genitori dalla rivelazione alla coppia della tragedia che ha appena colpito la loro piccola.

mercoledì 17 ottobre 2018

L'amore bugiardo: Gone girl (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 19/11/2015 Qui - L'amore bugiardo: Gone Girl è un film del 2014 diretto da David Fincher, con protagonisti Ben Affleck e Rosamund Pike. La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo L'amore bugiardo, scritto nel 2012 da Gillian Flynn, che cura anche la sceneggiatura del film. Amy e Nick sono sposati da cinque anni. Belli, colti e ammirati, hanno lasciato New York per la provincia, dove la loro relazione languisce e l'ostilità cresce. Dietro di loro la crisi economica che ha messo in ginocchio l'America e interrotto le loro carriere, davanti a loro nuvole nere che minacciano tempesta e guai, grossi guai. Licenziati dalle rispettive redazioni e dalle rispettive ambizioni, Amy e Nick provano a ricostruirsi una vita nel Missouri. Casalinga annoiata e paranoica lei, proprietario di un bar che chiama The Bar lui, la coppia scoppia il giorno del loro quinto anniversario. Rientrando a casa Nick Dunne scopre che sua moglie Amy è scomparsa, la sua sparizione riceve forte attenzione dalla stampa, essendo Amy la musa ispiratrice di una popolare serie di libri per bambini creata dai suoi genitori. La detective che si occupa del caso fa un sopralluogo nella loro casa e trova segni di colluttazione celati in modo grossolano. Il sangue di lei, versato e ripulito in cucina, un tavolo rovesciato in salotto e un diario che non tarderà a essere ritrovato che portano alla conclusione che sia stata assassinata.

martedì 16 ottobre 2018

Testament of youth (2014)

Mini recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2015 Qui - Testament of youth: Questo film (del 2014) narra le vere esperienze di vita di Vera Brittain durante la prima guerra mondiale. Nel libro (e film), pubblicato nel 1933, viene raccontato come l'autrice ha rimandato i suoi studi a Oxford per prestare servizio come infermiera volontaria a Londra, Malta e in Francia nella grande guerra, durante la quale ha perso il suo fidanzato e suo fratello. Dopo la guerra cercò di riprendere la sua vita ma si rese conto di appartenere, in parte, a una generazione perduta. Ritornò a Oxford e diventò una femminista e una scrittrice. Un film di guerra (che non indugia troppo sulle scene di battaglia) visto con gli occhi di una crocerossina, i suoi sogni e desideri mandati in frantumo. Da sottolineare la grande prova della bellissima Alicia Vikander e anche di Kit Harington (Jon Snow del Trono di Spade). Romanzesco. Voto: 6,5

Giustizieri da strapazzo in Louisiana (2014)

Mini recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2015 Qui - Giustizieri da strapazzo in Louisiana: Inedita pellicola con la coppia più gagliarda e letale del cinema  action, Danny Trejo e Danny Glover. Frank Vega e Bernie Pope volano in Louisiana per il matrimonio di un'amica e un weekend di svago. Il destino però li costringerà a impugnare le armi contro spietati criminali. Terzo capitolo (del 2014) della saga Bad Asses anche se non ricordo di aver visto i primi due, comunque è un film spassoso ed anche divertente. Certo è un prodotto di serie B, ma ben confezionato. Quando c'è di mezzo Trejo l'azione non può mancare, non si può dire che sia un brutto film, tutto è al posto giusto, ma proprio per questo è un film scontato. Prevedibile. Voto: 5,5

Il giovane favoloso (2014)

Mini recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2015 Qui - Il giovane favoloso: Il film inizia con la visione di tre bambini che giocano dietro una siepe, nel giardino di una casa austera. Sono i fratelli Leopardi, e la siepe è una di quelle oltre le quali Giacomo cercherà di gettare lo sguardo, trattenuto nel suo anelito di vita e di poesia da un padre severo e convinto che il destino dei figli fosse quello di dedicarsi allo "studio matto e disperatissimo" nella biblioteca di famiglia, senza mai confrontarsi con il mondo esterno. Il racconto di uno dei più grandi poeti italiani, da Recanati a Napoli, tra dolore, disperazione e solitudine. Il film (del 2014) è interessante ma il personaggio dipinto dal regista è troppo avulso, forse perché come attore non sopporto Elio Germano. Leggermente lungo e molto lento seppur poetico. Voto: 6-

Nightingale (2014)

Mini recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2015 Qui - NightingaleDavid Oyelowo (Martin Luther King in Selma) è il protagonista di questo toccante dramma HBO candidato a 2 Emmy Awards 2015 (miglior film e attore). Il film (del 2014) esplora il dramma interiore di un veterano di guerra, un uomo solo e mentalmente disturbato, e tocca gli angoli più bui della sua psiche mettendo in luce le difficoltà di reinserimento che tanti reduci si trovano ad affrontare. Un dramma provocatorio, dove Oyelowo interpreta Peter Snowden, un uomo ossessivamente innamorato di un vecchio amico dell'esercito. Mentre si prepara alla riunione con l'oggetto del suo affetto, Peter inizia a cadere in una spirale con delle conseguenze fatali. Nonostante una buona interpretazione e argomento spinoso trattato bene, il film è monotono e leggermente noioso, una sola ambientazione ed un monologo continuo, c'è solo lui a far tutto. Delirante. Voto: 6

Death race 3: Inferno (2012)

Mini recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2015 Qui - Death race 3: InfernoLuke Goss torna a vestire i panni di Frankenstein nel terzo (ed ultimo?) capitolo (datato anno 2012), un autista superstar nel brutale derby da demolizione nel cortile della prigione. Gli manca solo una vittoria per conquistare la libertà per sé e per i suoi uomini, quando viene trascinato in una nuova competizione, più feroce di tutte quelle che ha sperimentato fino ad ora. Messo contro i suoi avversari più spietati, Lucas combatte per mantenere se stesso e la sua squadra viva in una gara nell'infernale deserto del Kalahari in Sud Africa. Un potente magnate cercherà in tutti i modi di boicottarlo ma grazie ad un'astuto quanto imprevedibile piano riuscirà a lasciare quel mondo così brutale. Adrenalinico. Voto: 6-

Veronica Mars (2014)

Mini recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2015 Qui - Veronica Marsdalla serie tv (che seguivo ogni tanto) al film (questo del 2014). Si è lasciata alle spalle Neptune e le sue giornate da detective dilettante. Mentre sostiene colloqui in importanti studi legali, Veronica, riceve una telefonata dal suo ex-fidanzato, Logan, che è stato accusato di omicidio. Veronica (Kristen Bell) ritorna allora a Neptune, per aiutare Logan a procurarsi un buon avvocato. Ma quando le cose non sembreranno andare per il verso giusto, riguardo la gestione del caso di Logan, Veronica si ritroverà ad essere tirata di nuovo in ballo, in quella vita che credeva essersi lasciata definitivamente alle spalle. Un giallo intrigante e di buona fattura. Interessante. Voto: 6

Pongo il cane milionario (2014)

Mini recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2015 Qui - Pongo il cane milionario: Pongo è un cane che è diventato ricchissimo e vive in un grande palazzo circondato da giochi e giocattoli di ogni genere. Al suo fianco sta l'amico Alberto (un sosia di Ibrahimovic) che intende proteggerlo da intrusioni di malintenzionati. Uno di questi è l'industriale Montalban che intende metterne l'immagine sotto contratto producendo decine di migliaia di peluche (cuciti grazie allo sfruttamento di bambini) con il suo aspetto. Viene affiancato dall'avvocato Patricia che è stata compagna di corso di Alberto e da due guardaspalle tanto crudeli quanto ignoranti. Il regista e sceneggiatore sceglie la formula dell'ibridazione e, seppur nell'ambito del classico film per famiglie, consegue un risultato apprezzabile. Pongo infatti (pellicola del 2014) è sì un cane che agisce come un uomo (gioca ai videogame e sa anche cucinare) però (fortunatamente) non parla ma si limita ad abbaiare. Divertente. Voto: 5,5

I due volti di gennaio (2014)

Mini recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2015 Qui - I due volti di gennaioChester MacFarland e sua moglie Colette sono due americani in viaggio in Europa e in fuga dalla polizia che sta indagando sugli affari poco leciti dell'uomo. Una volta approdati ad Atene si affidano a Rydal, giovane di origini americane che si guadagna da vivere vendendosi come guida per i turisti e come gigolò per donne trascurate. Ne nascerà un triangolo di passioni, fatto di fughe, doppi giochi, amori celati e tradimenti. I due volti di gennaio (con protagonisti Kirsten Dunst, Oscar Isaac e Viggo Mortensen) è l'adattamento dell'omonimo romanzo del 1964 di Patricia Highsmith, un thriller psicologico (del 2014) sulle orme di HitchcockViggo Mortensen sembra il bello e sconfitto Gatsby, una tragedia greca in ambientazioni da sogno. Un avvincente thriller vecchia scuola, di tanto in tanto suggestivo, ma, alla fine, per lo più noioso. Elegante ma soporifero. Voto: 6

The Prince: Tempo di uccidere (2014)

Mini recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2015 Qui - The Prince: Tempo di uccidere è un film d'azione del 2014 che vede come principali interpreti Bruce Willis, John Cusack, 50 cent, Jason Patric e Rain. Un ex assassino di professione, ormai andato in pensione, è costretto a tornare indietro nei suoi passi, ritorna a Las Vegas per cercare la figlia che è stata rapita e per salvarla dovrà confrontarsi con il suo passato e affrontare un duro confronto con un suo vecchio rivale, il gangster Omar che cerca vendetta. Un viaggio on the road (in stile Liam Neeson) insieme ad una sexy-amica dilla figlia, con Willis dalla parte sbagliata, ma nessuno ha una parte giusta nel bene o nel male. Prevedibile. Voto: 5

Posh (2014)

Mini recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2015 Qui - Posh: Un gruppo di studenti (interpretati da Max Irons, Sam Claflin e Douglas Booth più Holliday Grainger e Natalie Dormer) ammessi a Oxford entrano nel club accademico più esclusivo, il Riot (che accoglie solo dieci membri destinati a "diventare delle fottute leggende"). Il film (del 2014) descrive l'ambiente sociale di una upper class spocchiosa e arrogante, convinta che il proprio posto nel sistema di caste che ancora oggi caratterizza la società inglese sia frutto di un disegno divino. La storia culmina in una lunghissima cena in cui i fraternity boys si divertono a mangiare, bere, tirare di coca, umiliare le ragazze presenti e diventare elementi di sempre maggiore disturbo per gli altri avventori e per il proprietario del locale, incarnazione perfetta (sempre secondo loro) della mediocrità borghese che verrà preso a bastonate, ma grazie al loro ceto riusciranno ad evitare dei guai, senza però pentirsi. Mi aspettavo molto di più, nessuna scena 'importante', i figli di papà non cambieranno mai. Spocchioso. Voto: 5,5

lunedì 15 ottobre 2018

Sin City: Una donna per cui uccidere (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 10/11/2015 Qui - Secondo viaggio noir nella città del peccato, tra femme fatale irresistibili e vendette che attendono di essere consumate. Sin City - Una donna per cui uccidere (Sin City: A Dame to Kill For) è un film del 2014 diretto da Frank Miller e Robert Rodríguez. La pellicola, adattamento cinematografico del graphic novel Una donna per cui uccidere di Frank Miller, è il sequel/prequel del film Sin City del 2005. Dopo nove anni trascorsi a rimandare il progetto per contraccolpi finanziari e ripensamenti, finalmente ritornano, come se nulla o quasi fosse cambiato dal tempo del primo episodio, le sporche faccende di Basin City. Frank Miller rimane fedele alla graphic novel originaria, stessa estetica e cast con qualche cambiamento forzato (Josh Brolin sostituisce Clive Owen, che aveva interpretato il personaggio nel precedente film, il cambiamento di volto di Dwight che avviene nel fumetto viene giustificato nel film con questo cambio di attori, inoltre Dennis Haysbert sostituisce Michael Clarke Duncan nel ruolo di Manute dopo la morte di quest'ultimo avvenuta nel 2012). Ancora una volta, eccezionale la bidimensionalità del fumetto, incentrato sulla stilizzazione delle silhouette e sui chiaroscuri, sui tratti netti che nel primo capitolo mi aveva entusiasmato, in questo secondo anche altro, come le sequenze (le più riuscite del secondo capitolo di Sin City) che sembrano ricercare tutt'altro effetto, a partire dal tuffo "speculare" di Ava Lord/Eva Green (non eccezionale il doppiaggio italiano, che cambia il nome del personaggio in Eva, come l'attrice che lo interpreta, quando era Ava Gardner la prima ispirazione) sviluppato orizzontalmente e non verticalmente.

domenica 14 ottobre 2018

La buca (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/11/2015 Qui - Vivono in un luogo imprecisato e si muovono in un tempo indeterminato i due protagonisti di La bucauna favola scanzonata e leggiadra (del 2014) che rivela la propensione al compromesso del nostro Paese. Armando (Rocco Papaleo) è un povero diavolo che ha scontato incolpevole una pena lunga trent'anni. Uscito di prigione cerca conforto nella madre, che in seguito a un ictus non lo riconosce più, e nella sorella, che lo considera adesso persona non grata. Sconsolato si accompagna con un cane che diventa causa e (s)ventura di incontro con Oscar (Sergio Castellitto), un avvocato misantropo che vede in Armando l'opportunità di arricchirsi. Circuito e poi accolto a casa sua, Oscar lo convince a intentare una causa milionaria contro la Stato per risarcire l'ingiustizia subita. Persuaso a riscattare finalmente gli anni perduti, Armando ricostruisce le dinamiche della rapina a mano armata e una vita con Carmen, la barista gentile della porta accanto. Armando e Oscar sono due loser, due perdenti: il primo, dopo una rapina mai compiuta, ha smesso di essere e attende invano che qualche vecchio amico gli offra il lavoro che gli prometteva, il secondo, animato da un vitalismo istrionico, rimpiange l'avvocato che probabilmente non è mai stato e si presta a 'virtuose' esibizioni in  tribunale. La vicenda si struttura intessendo continui incontri e incroci tra i protagonisti che 'cadranno' diversamente nella buca, confermando la forma di una tragicomica fenomenologia della sconfitta. Nonostante tante divertenti gag ed altro, il film è grottesco e superficiale, le performance degli attori sono scadenti, soprattutto Castellitto, irriconoscibile. Nonostante un giudizio negativo, si lascia vedere e fa sorridere ma anche riflettere, le brutte abitudini non cambiano mai, un punto a favore invece all'introduzione animata, bella e divertente. Voto: 5,5

Fratelli unici (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/11/2015 Qui - Nel film Fratelli unici (2014), Pietro (Raoul Bova) e Francesco (Luca Argentero) sono fratelli, ma avrebbero voluto entrambi essere figli unici. Pietro è un medico affermato con un matrimonio finito alle spalle; Francesco fa lo stuntman ed è un eterno ragazzino che non si è mai legato a nessuna. Per colpa di un incidente Pietro perde la memoria ed ora è come se fosse un bambino all'età di quattro anni (con tutti i problemi che ne conseguono). Francesco se ne prende cura, un po' per dovere e molto per interesse, i  due "fratelli unici" sono dunque costretti a fare di nuovo conoscenza l'uno dell'altro e alla fine torneranno ad essere veri fratelli. Ovviamente la storia d'amore non può mancare, saranno Carolina Crescentini e Miriam Leone a far battere il loro cuore. Forse farò un torto alle donne ma Bova non è adatto per queste commedie, film dove addirittura deve farsi passare per un bambino, non si può vedere e poi non è credibile come in parte anche lo è l'altro protagonista, al contrario delle due bellissime protagoniste molto più credibili nel ruolo. Sceneggiatura debole, regia standard con varie incoerenze logistiche e scarsa attenzione ai dettagli (ma costante attenzione agli sponsor). Fratelli unici sembra il lungo (e pasticciato) episodio di una sitcom televisiva, pieno di imprecisioni e incongruenze. Il miglior Bova è sparito dai tempi del ruolo del capitano Ultimo. Voto: 5

Andiamo a quel paese (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/11/2015 Qui - Andiamo a quel paese è l'ultimo film (del 2014) dell'irriverente e spassoso duo comico siciliano, Ficarra e Picone. Cambiano i personaggi, storie e situazioni ma la sostanza non cambia, solite incomprensioni, gag e bizzarri intrecci. I due amici Valentino e Salvo, con sua moglie Donatella e la piccola figlia Adele, senza lavoro e sfrattati, con l'unica speranza di un contatto con l'onorevole La Duca per avere una raccomandazione, tornano al paese natale di Donatella e Valentino (Monteforte) per farsi aiutare economicamente dalla pensione della madre di lei. Il paesino, un tempo fiorente per il commercio delle arance, è ora economicamente depresso e le pensioni maturate dagli anziani sono ormai l'unica fonte di reddito: Salvo si trova quindi costretto a convivere anche con la zia Carmela. L'unico argomento che lo porta ad accettare la convivenza è la scoperta che anche la zia percepisce una cospicua pensione. Non contento comincia a 'reclutare' altri parenti anziani per farsi delegare al ritiro delle pensioni, il trucchetto funzionerà per un anno ma quando gli ospiti cominciano a morire tutto si complica e un vortice di situazioni grottesche li attende, con risvolti particolari. Usando come pretesto la famosa canzone di Sordi il film si gioca la carta della denuncia del malcostume politico e culturale italiano ma con un risultato si divertente, ma molto diseducativo. Nonostante qualche buona battuta e l'alto tasso di umorismo (ma anche cinismo) il film rimane scialbo, il finale sembra scontato e alla fine l'amore trionfa, come 'sempre' (troppo spesso) succede. Forse il peggior film dei precedenti del duo comico. Una frase che lascia il segno è della piccola Adele "le cose sono vecchie, le persone sono anziane". Voto: 6,5

sabato 13 ottobre 2018

Arance e Martello (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 03/11/2015 Qui - Estate 2011. È "il giorno più caldo dell'estate più calda degli ultimi 150 anni dell'Italia unita". Un gruppo di attivisti della sezione del Pd di via Orvieto, nel quartiere San Giovanni a Roma, vuole contribuire alla raccolta di dieci milioni di firme per far dimettere Silvio Berlusconi, e piazza il suo banchetto accanto al banco del pesce del mercato rionale. Quando la radio del quartiere dà la notizia che l'amministrazione locale vuole chiudere il mercato, i commercianti si rivolgono alla sezione perché appoggi la loro protesta. Ma arrivare ad una sinergia non è semplice: servono le consultazioni, il voto, il benestare del partito. La tensione monta, e tutti litigano per difendere i propri interessi e i propri punti di vista. Chi la spunterà, alla fine della giornata? Arance e martello segna il debutto cinematografico di Diego Bianchi, alias Zoro, dopo il successo come autore e conduttore della trasmissione televisiva Gazebo e l'attività di giornalista e blogger. L'idea è quella di creare una storia sulla traccia del Fa la cosa giusta di Spike Lee per raccontare la complessa convivenza di varie etnie, età, interessi e ideologie in un microcosmo urbano nell'epoca presente. Ed è una buona idea, con grande potenziale comico e di racconto dell'Italia di oggi.

Figli delle stelle (2010)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 03/11/2015 Qui - Figli delle stelle è un film del 2010 diretto da Lucio Pellegrini (andato in onda poco tempo fa in tv). Il titolo è tratto dall'omonima canzone di Alan Sorrenti del 1977, che viene suonata e commentata nel film e accompagna i titoli di coda. Un precario "cronico", un portuale di Marghera, un ricercatore universitario un po' stagionato, un'insicura giornalista televisiva ed un uomo appena uscito di galera, delusi dalla loro vita, decidono di passare all'azione e rapire un ministro (Pierfrancesco Favino, Giuseppe Battiston, Fabio Volo, Claudia Pandolfi ed altri). Ma niente andrà secondo i piani stabiliti: rapito l'uomo sbagliato, un onesto e incolpevole sottosegretario, fuggiranno sulle montagne sopra Aosta e ripiegheranno dentro un vecchio appartamento. Tra dischi e canzoni vintage diventeranno eroi di un sognoFigli delle stelle è un'avventura esistenziale dinamica e inconsueta, in cui una banda improbabile di persone che hanno perso il treno e che non hanno compreso bene cosa sia successo decide di fare qualcosa al di sopra e oltre le loro possibilità, qualcosa di inatteso che ha il carattere del destino. Il rapimento non diventerà tuttavia strumento di riscatto, non porterà alla conquista del paradiso ma servirà per capire che basta un gesto di volontà per cambiare la propria vita e quella degli altri. Figli delle stelle, vitale e imperfetto, è un'opera che si apprezza comunque per il suo progetto, perché non teme di sbagliare tono o di cadere nel banale pur di tenere gli occhi sul presente dai contorni poco piacevoli, perché scopre una ricchezza umana non prevista, come spesso nella vita. Comico e dolente, si allontana dalla commedia di genere, prendendo soluzioni inaspettate e saltando su un piano surreale (forse la parte più riuscita). Il regista coglie i segni inquietanti del paesaggio che ci circonda e i sogni davvero modesti degli italiani di oggi, poeti e calciatori. Voto: 6+

Anime Nere (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 03/11/2015 Qui - Anime nere è un film del 2014 diretto da Francesco Munzi. Il film che il regista romano ha tratto, liberamente, dal libro di Gioacchino Criaco, è la storia di tre fratelli cresciuti nell'odio per l'uomo che ha ammazzato il padre, un pastore dell'Aspromonte che si era fatto coinvolgere in un sequestro di persona. I tre uomini hanno reagito in modo diverso al dolore e conducono esistenze parallele: il più anziano è rimasto al paese e per sopravvivere si stringe alla terra e agli animali, il più giovane è un trafficante internazionale di droga, il mediano, milanese adottivo dalle apparenze borghesi, è imprenditore grazie ai soldi sporchi del secondo. Ma il figlio del primo, un ventenne senza identità, metterà in crisi tutti gli equilibri scatenando una faida fra clan. I fratelli si mettono in viaggio verso il loro Sud, la loro terra, sentendo il richiamo di una cultura antica, richiamo fatale a un destino immutabile che punta dritto verso la tragedia (una tragedia "greca", di fatto calabrese), senza scampo.

venerdì 12 ottobre 2018

Strange Magic (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/10/2015 Qui - Strange Magic è un film d'animazione del 2015, il primo film prodotto dalla Lucasfilm dopo essere stata acquistata dalla Disney, nata da una collaborazione tra Lucasfilm Animation Singapore e l'Industrial Light & Magic. Nato da un soggetto di George Lucas e ispirato al sogno di una notte di mezza estate, il film si avvale di canzoni popolari degli ultimi sessant'anni. Le esilaranti disavventure di un gruppo di goblin, elfi, fate e folletti tra una storia d'amore, una specie di La Bella e La Bestia, dove non c'è un incantesimo sulla 'Bestia' ma l'amore trionferà lo stesso. Realizzato in 3D e computer-grafica sfrutta molto i colori e le dinamiche dei classici Disney, risultando comunque un piccolo gioiello dell'animazione. Di certo non rimarrà scolpito nella memoria ma per i più piccini è un film che si adatta risultando comunque gradevole ed interessante da vedere anche a generazioni adolescenti e adulte. Voto: 6

Walking on Sunshine (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/10/2015 Qui - Walking on Sunshine, ovvero il brano del gruppo musicale inglese Katrina and the Waves, per descrivere, alla maniera della pop music, la condizione di felicità dell'innamorato, perché le due sorelle Maddie e Taylor sono, senza saperlo, entrambe pazzamente innamorate dello stesso uomo, il bel Raf, che con la prima sta per sposarsi, mentre con la seconda ha avuto una storia estiva che si è lasciata alle spalle ancora qualche forte batticuore. Disgraziatamente, anche lui ignaro della parentela delle due, al momento della celebrazione delle sue nozze in Puglia, scoprirà in che situazione si è cacciato. Raf sceglierà di essere amato da Maddie o riamato da Taylor? Sfruttando le hit degli Anni Ottanta, la pellicola racconta una semplice storia d'amore, con finale alla "volemose tutti bene", e ci spiega che l'amore, quello vero, come sempre, lo si sa riconoscere immediatamente. Tanta musica, splendidi paesaggi (il film è stato girato nelle spiagge pugliesi fra Nardò e Gallipoli), imprevisti e innamoramenti ballati e l'insospettata vitalità del vintage musicale. È, inoltre, il film (del 2014) di esordio della cantante Leona Lewis, vincitrice della terza edizione del talent show britannico X-Factor, nota mondialmente per il singolo Bleeding Love. Nonostante io non amo particolarmente i musical e i film di questo genere, ho apprezzato l'uso di bellissime e azzeccatissime canzoni (originali) dei mitici anni ottanta e di rivedere e apprezzare ancora di più la mia adorata terra pugliese. Uniche note stonate gli attori non proprio eccelsi e la storia leggermente vuota. Non è neanche lontanamente paragonabile a un altro musical a tematica romantica (al quale in alcune scene tenta palesemente di avvicinarsi) come Mamma mia!. Voto: 5