giovedì 29 novembre 2018

Gambit (2012)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/10/2015 Qui - Gambit, film del 2012, è andato in onda qualche tempo fa su canale5, ecco di cosa parla e il mio giudizio. Harry Deane (Colin Firth) è un curatore d'aste trattato male dal suo capo arrogante ed è in cerca del colpo della vita più per vendetta che per avidità. Con l'aiuto del "Maggiore" mette su un'abile truffa fondata sull'incompetenza dei potenti e sul talento misconosciuto dei più deboli. Harry deve vendere a Lionel Shaband un falso Monet e portare a casa una dozzina di milioni di sterline. E non solo, forse. Non sono uno scacchiere o stratega, ma so che il gambit è una mossa a sorpresa che favorisce l'avversario sul breve termine perché poi si possa avere un vantaggio tattico sullo stesso nei momenti decisivi della partita. E' il remake del film del 1966 con Michael Caine. Il regista si ritrova per le mani la sceneggiatura dei fratelli Coen che da un po' di tempo a questa parte si producono in esercizi di stile, percorrendo generi vari, in questo caso viene approfondita la parte della commedia, la sceneggiatura è furba e con momenti molto divertenti.
Ne esce fuori una pellicola discontinua che migliora nella seconda parte e che per catturare lo spettatore usa ogni mezzo: persino il peto di un'anziana signora e il rutto di una donna delle pulizie, abbastanza gratuiti entrambi. A questi ingredienti, infine, aggiungete Cameron Diaz, qui campionessa di rodeo texana che entra nella buona società londinese, con mise inadatte ma mozzafiato, il solito fascino da ragazzaccia e la sensualità da splendida quarantenne che combatte con ogni mezzo la vecchiaia. Per ora sconfiggendola alla grande. La sua verve da spalla comica ormai collaudata qui viene sfruttata il giusto, persino in un personaggio fin troppo bidimensionale. E c'è anche il comprimario giusto al posto giusto: Stanley Tucci, rivale di Deane e cialtrone colto e stolto. Tutti bravi, ma anche tutti che vanno sul sicuro: massimo risultato con il minimo sforzo. Belli i titoli di testa, con un'animazione discreta a catturare l'attenzione. Nessuno, dal regista agli sceneggiatori fino agli attori, sembra realmente impegnarsi troppo, ma i 90 minuti scivolano via con gusto. Tutto è stato già visto, quasi ogni mossa è prevedibile con largo anticipo. In due parole, puro intrattenimento. Voto: 6

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