Nel compilare tutta la documentazione necessaria (provocando così un'indagine federale) infatti il governo (il Commonwealth del Massachusetts) si accorge di non aver mai legiferato sullo status di Ted, e quindi la sua domanda di adozione viene respinta. Inoltre, viene licenziato dal suo lavoro presso il negozio di alimentari, e sommariamente informato che il suo matrimonio è stato annullato. Arrabbiato e sconsolato, Ted incassa la sua frustrazione e chiede al suo migliore amico di aiutarlo a citare in giudizio lo Stato per far valere i suoi diritti. È un essere umano o una proprietà? Un processo lo deciderà e la casa di giocattoli Hasbro ha tutto l'interesse che la sentenza affermi che Ted è una proprietà. In quel caso infatti sarebbe una sua proprietà e potrebbe riprenderselo, aprirlo, scoprire come mai vive e infine replicarlo in serie. Tutto questo sotto suggerimento di Donny che è in libertà vigilata e lavora ora come operatore alle pulizie nella sede della Hasbro, e che ha convinto il CEO dell'azienda del piano. Dal momento che non possono permettersi un avvocato, il loro caso viene assegnato a una ragazza, Samantha Leslie Jackson, avvocato inesperto ma con una cultura notevole. In un primo momento sono diffidenti, ma cambiano rapidamente il loro parere quando scoprono che condivide il loro amore per la marijuana. Al primo dibattito la sentenza è contraria, i tre quindi disperati decidono di rivolgersi a Patrick Meighan, un avvocato dei diritti civili, nella speranza di rovesciare la decisione della corte. Intraprendono un viaggio per New York per incontrarsi con lui, ma a causa della guida di Ted l'auto sbanda e finisce fuori strada nel mezzo di un bosco. Seduti intorno a un falò, Samantha e John capiscono di essere attratti l'uno dall'altra. Ma il giorno dopo arrivati a NY, l'avvocato rifiuta il caso poiché ritiene che Ted non abbia contribuito in modo significativo all'umanità a causa del suo stile di vita. A questo punto Ted (frustrato e geloso del rapporto creatosi tra John e Samantha) scappa. Entra in un Comic-Con e nel delirio generale Ted viene rapito da Donny, ma John va in suo aiuto riuscendo così a salvarlo prima che Donny possa sezionare Ted. Ma Donny arrabbiato taglia i cavi che reggono una finta astronave di considerevoli dimensioni, John quindi getta Ted lontano per evitare che venga schiacciato, cosa che invece succede a John stesso mandandolo in coma. Dopo una notte all'ospedale il dottore afferma che John è morto, ma è in realtà è uno scherzo (di cattivo gusto ma fantastico) di John come "rivincita" per lo scherzo di Ted che si finse ritardato dopo essersi rotto. Subito dopo il quartetto riceve una visita dell'avvocato Meighan il quale, saputa la notizia sull'incidente finita in TV, decide di accettare il caso di Ted: il verdetto della giuria viene cambiato e Ted è riconosciuto a tutti gli effetti come una persona, mentre John e Samantha si fidanzano. Qualche tempo dopo i quattro festeggiano l'adozione di Ted e Tami-Lynn di un bambino, e John e Samantha gli regalano un orsetto, augurandogli che prenda vita come Ted.
Il film mi ha fatto ridere, certamente il mio giudizio e' soggettivo e personale, e non potrebbe essere altrimenti, le mie argomentazioni sono molto semplici, la sceneggiatura e' estremamente esilarante e i tempi comici sono perfetti, scanditi da trovate impeccabili e le battute dell'orsetto più irriverente del cinema non sono mai fuori luogo. Oltre alla volgarità di certe scene, il film ha molto da dire, fa realmente riflettere su cosa determina una persona, noi ci definiamo essere umani in quanto tali e per una serie di caratteristiche che ci rendono tali ma sotto altri profili sono in molti che perdono la loro umanità, Ted incredibilmente presenta i tratti distintivi di quest'ultima e così dicendo merita come tutti, i suoi diritti. Seth MacFarlane, che ha il merito di scrivere, dirigere e interpretare (c'è lui infatti dietro al performance capture e al doppiaggio dell'orsacchiotto), non solo è stato capace di rinnovare un pretesto comico introdotto nel primo film, ma ha anche giocato su temi molto importanti, mettendo in gioco veri e propri dilemmi etici esplorando la fantasia che ha creato un animaletto di pezza con il cinico realismo della società in cui esso (o meglio egli) è immerso. Senza risparmiarsi riferimenti storici ai tempi moderni e quelli passati, a volte usati per suscitare risate attraverso dissacranti contesti che non ci saremmo mai immaginati (o non avremmo mai creduto di vedere al cinema), altre volte presi in modo serio e somministrati per spalancarci gli occhi sul nostro mondo e le nostre ipocrisie. Ma sia con la comicità, sia con la serietà, Ted 2 tocca davvero molti dei tasti dolenti e dei tabù che sono difficili da affrontare, senza proporci una vera e propria posizione. Storia che nonostante in certi frangenti sia prevedibile, comunque non è esente da veri e propri colpi di scena, resi godibili dalle convenienti e suggestive ambientazioni in cui si sviluppa, mettendola allo stesso livello della maturità e complessità dei temi trattati e della maestosità di tutte le gag che non cadono mai nel banale o nell'usuale per strappare la risata.
Questo film è una delle più azzeccate espressioni della comicità moderna, fondata sul gioco con la cultura pop e le celebrità (alcune delle quali fanno qui dei cammei abbastanza stiracchiati) e sui bersagli più spinosi (in una scena molto efficace i due amici sfidano dei comici a far ridere su Charlie Hebdo, l'11 Settembre o Bill Cosby, di fatto facendo loro stessi della comicità sull'intoccabilità di simili tematiche). Opera che meglio mostra, critica e racconta spirito, idiozia e sogni del target ad oggi prediletto dagli studios hollywoodiani. Pronti a masturbare un eroe del football ("Non so se sono all'altezza! Lui merita il meglio!") come a fermarsi durante una furiosa ricerca per ascoltare l'annuncio di chi sarà il prossimo attore ad interpretare Superman ("Jonah Hill!" - "Dannazione!") e infastiditi nel dover correggere ogni volta chi non distingue Guerre stellari da Star trek o non ha visto Rocky III. I due amici fattoni di Seth MacFarlane santificano quel tipo di cultura e di atteggiamento verso la vita in un tripudio demenziale, una parodia della realtà che mette la lente d'ingrandimento su alcune sue caratteristiche. Una comicità che porta chi ne fruisce a fare un passo più avanti nella risata e nella riflessione. Serietà e umorismo infatti possono sembrare come cane e gatto, ma in fondo quale modo migliore di meditare se non con il sorriso sulle labbra? Certamente Seth MacFarlane riesce a trasmettere la sua comicità irriverente, provocatoria, offensiva, quasi volgare. Chi apprezza i Griffin, American Dad e quel tipo di comicità avrà la mia stessa impressione, in caso contrario meglio astenersi dalla visione. Voto: 6+
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