lunedì 24 dicembre 2018

Alabama Monroe (2012)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/11/2015 QuiAlabama Monroe è la storia di un amore struggente, un racconto passionale e coinvolgente, che lentamente si dipana e cresce di intensità, per arrivare a un finale che devasta il cuore. Una coppia di genitori riceve una terribile notizia: la propria bimba ha un cancro. I due genitori Elise (una tatuatrice che ama imprimere le emozioni sul suo corpo) e Didier (che suona il banjo e adora la musica country, il ritmo della sua vita) cercano di starle vicini il più possibile ma questo dramma sconvolgente finirà con il travolgere la vita della coppia. Il film (del 2012) usa un montaggio dinamico (essenziale alla riuscita del film e alla crescita del pathos), non lineare nel tempo ma un continuo salto temporale (il film infatti parte dal 2006) dove pian piano scopriamo come i due si sono conosciuti, amati e a quale meraviglioso legame univa la coppia di genitori dalla rivelazione alla coppia della tragedia che ha appena colpito la loro piccola.
Il loro amore a prima vista verrà però inghiottito dal terribile buco nero della malattia della figlia e dal modo diametralmente opposto in cui i due protagonisti decidono di vivere il dramma: la madre cerca di costruirsi un mondo illusorio ma quantomeno per lei in parte consolatorio mentre il padre si rifugia in uno stringente razionalismo, nella musica e nell'alcol. La scelta della donna di cambiare nome come segnale di svolta e il terribile sfogo del padre durante il concerto contro le religioni sono l'emblema di due mondi che ormai hanno smesso di comunicare così come testimonierà il tragico epilogo. Il bluegrass è parte integrante del film, ne costituisce il filo che lega tutte le questioni chiave: la vita, la morte, la nascita, l'America, la maternità e la paternità, la consolazione, la vita dopo la morte. Il bluegrass è ciò che unisce la coppia, per Didier è il country più puro. I brani eseguiti nel film sono stati cantati interamente dai due attori, in performance emozionanti. Le interpretazioni di entrambi i protagonisti sono veraci ed energiche, ma lei, Veerle Baetens, rapisce i sensi. Ha un viso magnetico. Un film meraviglioso, intenso e commovente che è stato giustamente insignito della nomination quale migliore film straniero. Voto: 7

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