lunedì 24 dicembre 2018

Closed circuit (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/12/2015 Qui Closed circuit è uno spy-thriller del 2013 (un ibrido tra uno spy movie e un legal thriller) che tratta un argomento divenuto in questi mesi di pubblica attualità, un attentato terroristico. Londra è sconvolta da un attacco terroristico e la presunta mente della banda viene arrestato e sottoposto a un processo a porte chiuse. Due avvocati ex-amanti Martin (Eric Bana) e Claudia (Rebecca Hall), ma da tempo separati, si devono riunire e mettere alla prova il legame e la fiducia reciproca quando si trovano a dover assumere il ruolo di avvocati difensori dell'autore dell'attentato. Il processo top secret nasconde però uno sporco complotto (finendo per rivelare scomode verità, le solite operazioni condotte dai soliti servizi deviati) che potrebbe mettere a repentaglio le loro stesse vite. Mi aspettavo qualcosa in più, infatti le mie aspettative vengono pian piano a mancare, nonostante la sceneggiatura intricata, i personaggi ambigui, la fotografia curata nei minimi dettagli e particolari e ovviamente la bravura degli interpreti principali. il film man mano che si snoda continua ad appiattirsi sempre di più, senza mai decollare o prendere una spinta nel ritmo narrativo, nonostante una prima parte che inizia letteralmente col botto (riuscendo a catturare l'attenzione), in maniera dinamica e buttando le giusti dose di suspense e mistero.

Il resto degli eventi che si susseguono non riescono a rendere giustizia a nessuno (pochi colpi di scena, poco mistero). Molti anche gli interrogativi che restano irrisolti durante il film e ai quali non viene data alcuna risposta. Purtroppo volendo creare una buona storia dalla trama complessa il regista si perde nella rete delle idee che vuole sfruttare confezionando un prodotto ambizioso ma confusionario. Arrivati al termine della pellicola arriva la conferma di una sensazione già sviluppata dopo le prime battute del film: niente di nuovo sotto il sole. Il film scorre senza grandi scossoni verso un finale che, per chi ha visto o letto anche solo qualcosa di simile, risulta davvero prevedibile e scontato. Da vedere e dimenticare. Voto: 5,5

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