mercoledì 17 luglio 2019

The Equalizer 2 - Senza perdono (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/06/2019 Qui
Tema e genere: Torna il superagente Robert McCall, ovvero il personaggio interpretato da Denzel Washington in The Equalizer – Il vendicatore, film tratto dalla serie tv Un giustiziere a New York, creata da Michael Sloan e Richard Lindheim, di cui questo è il sequel.
Trama: Robert McCall, ex agente delle CIA in pensione, è impegnato a riportare l'ordine e la giustizia nella decadente Boston. Il passato che ha cercato di lasciarsi alle spalle tornerà prepotente a bussare nella sua vita quando Susan, sua amica e coordinatrice, viene assassinata. Gli toccherà quindi rientrare in scena per rintracciare ed eliminare chi ha osato fare del male alla sua amica più fidata.
Recensione: Attendevo questo seguito con trepidazione, perché ho adorato particolarmente il primo capitolo. Mi aveva colpito il personaggio, un uomo d'altri tempi, così eccezionale nella sua normalità: serio, tranquillo, educato e con un grande senso di giustizia. Sempre pronto a fare la cosa giusta. Non un giustiziere, ma una persona semplice, che aiuta gli altri senza gesti plateali ma con umanità e, dove necessario, dura risolutezza. Un eroe nella vita di tutti i giorni pronto a mettere in gioco le proprie capacità non comuni quando è in gioco la vita di un'altra persona. Il secondo film partiva con la missione difficile di dover mostrarsi all'altezza del predecessore. La missione non riesce, anche se non affatto disprezzabile è questo film, un film comunque inferiore al primo ed in cui però alcune cose non hanno funzionato. Innanzitutto la trama, leggermente sfilacciata, più prevedibile rispetto al primo e che fatica a decollare, ma soprattutto il villain, che ha pochissimo spessore e la sua caratteristica principale è la viscidità. Siamo ben lontani da Nicolai Itchenko detto "Teddy Rensen", il cattivo del primo film: un militare russo esperto, sociopatico ma distino nei modi, persino educato ed elegante ma capace di estrema aggressività e violenza. Insomma, un uomo tutto d'un pezzo. Il "cattivo" di questo film, al confronto, è un foglio di carta. Bidimensionale e leggero. Per non parlare degli altri componenti della squadra, soltanto accennati, anzi nemmeno accennati...tanto che nessuno di loro apre bocca. Il film si muove per inerzia, alternando alla vicenda principale i vari salvataggi e opere di misericordia dell'integerrimo McCall nei confronti dell'umanità. Il film infatti, sempre diretto da Antonie Fuqua (alla quarta collaborazione con Washington dopo Training Day, il primo The Equalizer e lo scoppiettante remake de I magnifici 7), che prosegue il filone dell'eroe vendicatore molto in voga ultimamente, che prosegue il franchise dell'eroe combattuto e crepuscolare interpretato da Denzel Washington, che dimostra di non saper rinunciare ancora una volta ad un nuovo ruolo action (anche se questo film rappresenta il primo sequel della carriera dell'attore premio Oscar), mostra qualche leggera crepa qua e là nascosta tra le solide pareti dell'intrattenimento mainstream. Questo sequel, difatti e come detto, tarda a decollare, prepara un lungo set up iniziale che contribuisce semplicemente a rallentarne il ritmo (con delle sottotrame che si aprono e si chiuderanno poi alla fine, ma fini a se stesse e che nulla hanno da spartire con la linea principale della storia), fino ad arrivare ad un secondo atto pronto a recuperare quota nonostante le pecche della sceneggiatura. Ma è col terzo atto, decisamente efficace, che il film riesce, superando i propri stessi limiti, anche un'adrenalina meno esposta del primo film, adrenalina qui dosata in piccole parti e sparsa nelle due ore di visione (un intro accattivante, una violenta scazzottata con dei malsani giovani rampanti, la resa dei conti finale), a diventare un dignitoso (sufficiente) secondo capitolo a tutti gli effetti, seguito ideale del primo nonché perfetta metà della mela, capace di completare un ideale percorso vincente sul piano della lunga distanza audiovisiva.
Regia: Antoine Fuqua non è regista sprovveduto, anche lontano dalle logiche tensive dell'action più testosteronico è capace di sorprendere, tuttavia ci si aspettava qualcosa in più, perché poco sorprende davvero.
Sceneggiatura: Se nel primo film il fattore novità non era trascurabile, questa volta allo sceneggiatore Richard Wenk spettava l'oneroso compito di superare le aspettative, alzando la posta in gioco e intercettando contemporaneamente il gusto e il desiderio del pubblico, ma lo script di The Equalizer 2 – Senza perdono è fragile, soggetto ad un ritmo incostante e spezzato, con tre atti distinti. Comunque non pessimo ma solo sufficiente.
Aspetto tecnico: Tutto nella media, anche se l'azione è ben ingegnata e la colonna sonora qualche effetto fa.
Cast: Il film certamente lo caratterizza l'interpretazione di Denzel Washington (sempre e comunque tra i migliori attori attuali di Hollywood), Denzel è nella sua parte, qualunque personaggio interpreti dal poliziotto corrotto a l'agente intemerato o al soldato eroe (Oscar come miglior attore non protagonista in Glory), è un padre disperato (John Q) e un poeta ed educatore (Il potere della parola), una guardia del corpo alcolizzata (Man on Fire) e si potrebbe andare all'infinito (menzione anche al suo avvocato onestissimo in End of Justice), ogni personaggio che interpreta lascia il segno e cosi anche in questo film egli fa la differenza. Non fanno la differenza gli altri, però fanno il loro. Dai confermati Melissa Leo e Bill Pullman (sono i coniugi Campbell, amici e colleghi del protagonista Robert), alle new entry Pedro Pascal (visto in Kingsman: Il cerchio d'oro, ma non solo) e Ashton Sanders (era nel film premio Oscar Moonlight).
Commento Finale: A tratti è coinvolgente e i dieci minuti finali nella città travolta dall'uragano sono favolosi, solo che per arrivare a quello ci mette un po' troppo dilungandosi in situazioni e racconti, a volte inutili, che rendono più pesante il tutto, se no meriterebbe un voto molto più alto. Perché pur rimanendo un secondo capitolo all'altezza delle aspettative (si sa come sono e saranno i sequel a parte in rari casi) ripiega spesso su toni e situazioni convenzionali.
Consigliato: La promessa nei riguardi dell'intrattenimento viene mantenuta e lo spettatore non potrà non seguire, con curiosità e quel pizzico di catarsi da grande schermo, le mirabolanti imprese di McCall, il paladino degli oppressi e dei più deboli, sempre pronto a mettersi in discussione e a non tirarsi indietro quando il gioco si fa duro, come ogni eroe metropolitano che si rispetti. Gradevole, consigliato, soprattutto ai fan di Denzel.
Voto: 6