Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2019 Qui
Tema e genere: Una vicenda lacrimevole e sofferta: una storia di tossicodipendenza in cui il coraggio di una madre dovrà fare i salti mortali e sudare sette camicie per tentare di rimettere insieme i cocci dell'esistenza del figlio, irrimediabilmente schiavo della droga, equamente diviso tra bugie e fughe da casa.
Trama: Ben, ragazzo tossicodipendente, torna a casa per le feste di Natale. Per la madre una grande gioia ma anche tante preoccupazioni.
Recensione: Ben is Back, presentato al Toronto International Film Festival l'anno scorso, è un film più di attori che di storia, in cui tutto sommato succede poco (ma l'inizio, molto bello, sembra una versione contemporanea della parabola del figliol prodigo). Lo dirige senza squilli Peter Hedges, buon regista di film non indimenticabili (questo è il quarto in 15 anni) tra cui L'amore secondo Dan con Steve Carell, anche se il suo exploit rimane quello giovanile, il romanzo What's Eating Gilbert Grape da cui trasse lui stesso la sceneggiatura di quel più che discreto film che era Buon compleanno Mr. Grape (diretto da Lasse Hallström), semmai colpisce maggiormente la fotografia spesso cupa, anche perché molto avviene in una notte (terribile). Il film mette a confronto una madre e un figlio, interpretati rispettivamente da una toccante e credibilissima Julia Roberts (che fa davvero pensare a cosa può vivere una madre davanti a una tale prova) e da un misurato Lucas Hedges (figlio del regista), il bravo attore emergente lanciato da Manchester by the Sea e che poi a seguire ha recitato in un tanti altri film tra cui Tre manifesti a Ebbing, Missouri e Lady Bird. A rimanere nel cuore è soprattutto la figura della madre, certo non impeccabile (in una scena augura la morte al medico, ormai con l'Alzheimer, cui imputa la tossicodipendenza del figlio perché gli prescrisse con leggerezza antidolorifici). E sempre sul punto di saltare per aria, come in alcune terribili, emozionanti scene di scontro con Ben. Una madre addolorata ma sempre pronta a riabbracciare quel figlio che continua a sbagliare. Una madre costretta a un'angosciata peregrinazione notturna, in cerca del figlio smarrito (e anche qui, forse involontaria, sembra di scorgere tratti di parabole evangeliche), che pur di ritrovarlo è pronta a lasciarsi alle spalle tutto quanto, anche le sue paure e i suoi dolori. Un viaggio notturno (a tratti faticoso per lo spettatore, ma anche pieno di tensione fino a un finale intensissimo e commovente) che sembra una discesa agli inferi, dove potrebbe spingersi una madre per recuperare il proprio figlio.
Regia: Artisticamente nato come sceneggiatore (anche in drammi quali About a Boy), Peter Hedges in Ben is Back, il suo quarto film da regista, tratta nuovamente temi a lui più congeniali come le problematiche adolescenziali e i rapporti tra genitori e figli. E lo fa nuovamente e dannatamente bene, già da una delle primissime scene, quando il personaggio di Julia Roberts, sorpresa, corre ad abbracciare il figlio, scappato dalla comunità di recupero il giorno della vigilia di Natale, si capisce come il film prepara davanti a sé un terreno per costruirci su un dramma dal forte impatto emotivo. Ed è quello che accade, anche perché Peter Hedges, complice anche l'azzeccata scelta di ambientare la storia nell'arco di un'unica giornata, tratteggia molto bene il rapporto tra madre e figlio che, complice un furto la notte della vigilia di Natale, si prende completamente la scena da metà film in poi. Infine si concede anche uno stoccata alle politiche americane in fatto di cura dei tossicodipendenti con le farmacie che vendono qualsiasi tipo di medicinale che può creare dipendenza e si rifiutano di concedere quelli capaci di salvare da un'overdose. E insomma non male a questo giro.
Sceneggiatura: La pellicola non esagera, almeno a livello della messinscena, con la retorica ma, anzi, si dimostra piuttosto spontanea nel trattare una tematica complicata, dando via a una riflessione sincera sui rapporti famigliari messi in scena. Qualche forzatura in più viene dai dialoghi, troppo costruiti a tavolino per risultare sempre credibili, soprattutto in una parte centrale vittima di qualche calo di troppo. Anche la cornice natalizia è un po' furbetta, anche se la pellicola riesce ugualmente a regalare qualche momento toccante e a mantenersi delicata nella rappresentazione dell'argomento principale. Perché se ogni tanto qualche passaggio della trama appare perlopiù prevedibile, il film riesce comunque a mantenere una compattezza per tutto l'arco dei 103 minuti di durata, con una parte finale che sfuma nel thriller carica di apprensione.
Aspetto tecnico: Già detto della fotografia comunque efficace, efficace come l'ambientazione notturna e la colonna sonora malinconica.
Cast: Se l'intenso rapporto tra madre e figlio funziona così bene lo si deve ai due protagonisti. Julia Roberts non è mai stata così in parte negli ultimi anni come in questo film (anche se non male affatto fu in Wonder) e probabilmente si sarebbe meritata qualche riconoscimento ai Golden Globe. Stesso discorso vale per Lucas Hedges, figlio del regista di questo film, che riesce ad interpretare con misura e sottrazione un personaggio tormentato e instabile come Ben.
Commento Finale: Ben is Back si presenta fin da subito come un dramma dal forte impatto emotivo, ambientato nell'arco di 24 ore durante le quali il giovane Ben fugge dal centro di recupero da tossicodipendenze per raggiungere la sua famiglia in occasione del Natale. Solo la madre lo accoglie benevolmente, mentre il resto della famiglia ancora non si fida. Nel passato sono successe cose molto gravi, qualcuno ci ha lasciato anche la vita, ma su questo il film non indugia più di tanto. Quello che interessa al regista è raccontare la tenacia di una madre che ancora spera di vedere il proprio figlio cambiare direzione, che crede con tutta se stessa che un miracolo può ancora accadere. Se il personaggio di Holly è così riuscito lo si deve anche ad una bravissima Julia Roberts, in parte come poche altre volte è successo ultimamente. Il film è toccante ed emoziona, la droga non si vede (praticamente non è nemmeno nominata) ma se ne sentono e percepiscono gli effetti emotivi al posto di quelli fisici. Davvero un bel film.
Consigliato: Da vedere, in primis per l'interpretazione della Roberts.
Voto: 6+
Nessun commento:
Posta un commento