Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/04/2019 Qui - La ruota delle meraviglie - Wonder Wheel (Dramma, Usa 2017): Lo dico subito, il film è assolutamente guardabile, se non avessi mai visto altri film di Woody Allen potrei dire che aveva un paio di spunti interessanti e mi è piaciuta molto l'ambientazione di Coney Island e i costumi, ma, avendo visto altri lavori del vecchio Woody, questo non è valso la visione (o almeno non del tutto). Non c'è infatti assolutamente nulla di nuovo da vedere che non abbia stradetto e straripetuto in tutti i suoi film precedenti. E insomma passi la prima volta, passi la seconda (e in pochi anni) ma alla terza dico basta. Difatti non vi è più nulla di nuovo nelle opere di Woody. Lo dico con rammarico perché i suoi lavori sono sempre tecnicamente curati e beneficiano dell'interpretazione di grandi star, qui ad esempio Kate Winslet per la prima volta. E' però difficile catalogare questa sua ultima fatica, che racconta di un bagnino che ripercorre una storia che potrebbe essere filtrata dalla sua fervida immaginazione: una coppia, formata dal giostraio di mezza età Humpty e dalla moglie Ginny, un'ex attrice che lavora come cameriera, vive sul lungomare, la loro esistenza scorre tra alti e bassi fino al giorno in cui i due ricevono la visita dell'alienata figlia Carolina, in fuga dai gangster, con tutte le conseguenze del caso, più che in altre occasioni (i precedenti simili per esempio, ovvero Magic in the Moonlight e Cafè Society, i miei primi due "passi", decisamente migliori, almeno come coinvolgimento od emozione), al di fuori del mero bozzetto di un'epoca o del tipico esercizio di stile fine a se stesso: la didascalica per quanto sentita rappresentazione di tempi gloriosi, le difficoltà del ménage famigliare, il peso del fato, la commedia che si fa tragedia, la bizzarria dell'amore in tutte le sue declinazioni sono cose che abbiamo ampiamente già visto e che oggi non suscitano quasi più nessuna emozione. E' vero, l'Allen senile è stato anche capace di sorprenderci con (rare) pellicole superiori alla media, non è il caso di questo Wonder Wheel, film prevedibile (ed alquanto noioso in alcuni punti) dall'inizio alla fine. Il cast de La ruota delle meraviglie è quasi ineccepibile ed è, probabilmente, la nota più lieta del film. Difficile trovare sbavature nella prova di un Jim Belushi in stato di grazia, forse a tratti eccessivo ma convincente nel ruolo del tragicomico "sconfitto". Ancor più arduo muovere critiche alla Winslet, sempre molto brava, però mi sembra che il suo personaggio così nevrotico (che come una ruota panoramica gira e gira ma non va da nessuna parte) sia un po' troppo simile da quello interpretato da Cate Blanchett in Blue Jasmine, film che in verità non mi piacque granché. Buona anche la prova della giovane Juno Temple, Justin Timberlake invece senza voto. Il ritorno al dramma di Woody Allen, però e nel complesso, non lascia il segno. I personaggi, tutti ben descritti e, nel complesso, ben interpretati, costituiscono infatti il solo asse portante di una pellicola che si trascina stancamente senza mai entusiasmare troppo. La pochezza della trama, inoltre (che tra le sue fila ha un irritante bambino piromane), pare soffocata da una fotografia talmente accesa che, paradossalmente, oscura più di quanto illumina. E quindi stavolta decisamente rimandato il film ed il regista. Voto: 5