Tema e genere: Film d'animazione che si ispira ai fumetti e i film dei supereroi.
Trama: A causa dell'accrescersi del malcontento popolare causato dagli "effetti collaterali" delle imprese dei supereroi, conosciuti per brevità come "Super", questi vengono costretti a porre fine alle loro attività di vigilanti. Ma per Mr. Incredible è dura non aiutare il mondo. E quando gli sarà data l'occasione per tornare a rendersi utile, anche se in un modo imprevedibile, coinvolgerà tutta la famiglia.
Recensione: In procinto di vedere il sequel, ho colto l'occasione di rivedere "l'originale", un film, Gli Incredibili, premio Oscar nel 2005 come miglior film d'animazione che, come l'anno scorso all'epoca dell'uscita dissi, non è mai stato uno dei miei preferiti. E' innegabile tuttavia non "dare a Cesare quel che è di Cesare" dicendo che è questo (anche a distanza di 15 anni) un buonissimo film d'animazione. Un film che non mi sento di elevare a capolavoro anche perché non lo è affatto, è un film d'animazione impeccabile, con una ottima regia, con una portentosa colonna sonora, dei buoni personaggi sia primari che secondari con il proprio carisma che li contraddistingue dagli altri e una sempre eccezionale CGI, ma non ti entra dentro (come fu per me all'epoca) come gli altri, non ti da (e non mi dette) emozioni forti come quelle per esempio che ho provato in Wall-E o altri (soprattutto gli ultimi), ed è quindi questa la pecca che grava sull'operato finale dell'opera sesta della Pixar. Pixar, la casa della lampada da tavolo saltellante mamma di alcuni clamorosi successi prima, Toy Story, A Bug's Life, Monsters, Inc. e Alla ricerca di Nemo, giusto per citare qualche titolo, ma soprattutto dopo, e tutti capaci di incassare cifre che sarebbe fin troppo sobrio definire stratosferiche. Le ragioni di questi trionfi che sembrano ripetersi puntualmente ad ogni nuova uscita (o almeno quasi tutti) sono da ricercarsi in un'azzeccata mescolanza di fattori, presenti tutti anche in questa produzione. Si comincia con la tecnica realizzativa, sopraffina come sempre, fino alla genialità della narrazione, della sceneggiatura. Avventura, commedia, fantasy, humor e tante mirabolanti scene d'azione in questo film d'animazione che mescola la spy story alla parodia dei supereroi, con personaggi simpaticissimi e ben dettagliati e ambientazioni di stupefacente realismo. Film che porta (e portò) per la prima volta personaggi umani sullo schermo (questa è infatti la prima volta in cui la Pixar si cimentò con le persone), ma in una dimensione super. Un mondo dai connotati anni sessanta che però è proiettato verso il futuro lasciando nella bocca dello spettatore il tipico gusto di un "Bond movie" degli anni settanta. Un mondo in cui (a volte) le migliori intenzioni producono effetti nefasti: i passeggeri di un treno salvato dal disastro dal super eroe Mr. Incredibile gli fanno causa per danni. Il governo, preoccupato per i continui risarcimenti, vara un programma per togliere i super eroi di mezzo, costruendo loro una nuova, innocua identità. È questo lo spunto (indubbiamente geniale) de Gli Incredibili, ma geniale è anche il resto, perché apparentemente si tratterebbe della solita tiritera avente come fulcro la rivalsa di quei supereroi ormai fin troppo abusati, ma la realtà, all'esame dei fatti, è ben diversa.
Infatti qui supereroi sono tutta la famiglia, mamma, papà, figlio, figlia e pargoletto (e con poteri diversi) più un amico di "famiglia". Ma non è tutto, perché da sottolineare in una storia comunque prevedibile, c'è l'aspetto "fisico" e lavorativo di un padre depresso che è costretto al lavoro impiegatizio di assicuratore, depressione mitigata solo dagli affetti familiari e da azioni eroiche nascoste. Azioni particolarmente spassose, divertenti ed avvincenti, ma non solo, eccellenti le scene in cui vediamo un ormai panciuto e fuori forma Mr. Incredible che lavora in un azienda assicurativa che fanno sorridere ma anche riflettere. Gli Incredibili infatti, non è solo un film molto divertente e tecnicamente affascinante, con i suoi personaggi perfettamente descritti e realizzati digitalmente, ma è anche una significativa riflessione sui talenti ricevuti: come si fa a non intervenire per fare il bene quando si ha un dono straordinario, anzi, incredibile? E infatti lo scopo del cattivo che vuole distruggere la famiglia di Mr. Incredible (e che non a caso è un ammiratore che si sente tradito) è mascherato da un egualitarismo che vuole tutti appiattiti, e tutti incapaci di azioni grandi. E insomma per tutto questo e altro, che comunque questo è un film particolarmente bello. Tuttavia personalmente non tanto. Perché in definitiva per me Gli incredibili resta un buonissimo film d'animazione, ma non uno dei più riusciti per svariati motivi, tra cui le poche emozioni trasmesse "almeno a me" e dei personaggi ben strutturati ma non d'impatto, che non ti entrano dentro come è usuale nei prodotti Pixar.
Infatti qui supereroi sono tutta la famiglia, mamma, papà, figlio, figlia e pargoletto (e con poteri diversi) più un amico di "famiglia". Ma non è tutto, perché da sottolineare in una storia comunque prevedibile, c'è l'aspetto "fisico" e lavorativo di un padre depresso che è costretto al lavoro impiegatizio di assicuratore, depressione mitigata solo dagli affetti familiari e da azioni eroiche nascoste. Azioni particolarmente spassose, divertenti ed avvincenti, ma non solo, eccellenti le scene in cui vediamo un ormai panciuto e fuori forma Mr. Incredible che lavora in un azienda assicurativa che fanno sorridere ma anche riflettere. Gli Incredibili infatti, non è solo un film molto divertente e tecnicamente affascinante, con i suoi personaggi perfettamente descritti e realizzati digitalmente, ma è anche una significativa riflessione sui talenti ricevuti: come si fa a non intervenire per fare il bene quando si ha un dono straordinario, anzi, incredibile? E infatti lo scopo del cattivo che vuole distruggere la famiglia di Mr. Incredible (e che non a caso è un ammiratore che si sente tradito) è mascherato da un egualitarismo che vuole tutti appiattiti, e tutti incapaci di azioni grandi. E insomma per tutto questo e altro, che comunque questo è un film particolarmente bello. Tuttavia personalmente non tanto. Perché in definitiva per me Gli incredibili resta un buonissimo film d'animazione, ma non uno dei più riusciti per svariati motivi, tra cui le poche emozioni trasmesse "almeno a me" e dei personaggi ben strutturati ma non d'impatto, che non ti entrano dentro come è usuale nei prodotti Pixar.
Regia: Brad Bird lo reputo un buon regista, cosa che penso sin dal suo primo lavoro d'animazione con quel Il gigante di ferro del 1999 che lo ha fatto conoscere a tutto il mondo, successivamente si è messo all'opera in questo film Pixar dove, come detto, non mi so spiegare il motivo non ha saputo trasmettere emozioni forti abbastanza da far si da elevare il suo lavoro ad un altro capolavoro, mentre poi lo si è visto successivamente all'opera nel suo secondo Pixar, Ratatouille, che hai tempi vinse il premio Oscar come miglior film d'animazione e che reputo un piccolo gioiello, il suo secondo per l'appunto dopo Gli Incredibili, da li in poi non si è più visto tranne per Mission: Impossible - Protocollo fantasma e Tommorowland. Quindi a mio modesto parere, da amante dell'animazione, e da amante di questo regista di indiscusso talento, non mi sento di promuovere ad alti livelli questo suo lavoro, anche se qui lui è bravissimo, capace di sintetizzare una prima parte "di approfondimento", condita da parentesi comiche e una seconda che è sintesi perfetta di ritmo e azione. Come perfetto è il lavoro sui personaggi, non solo a livello di approfondimento, ma anche di animazione.
Sceneggiatura: La trama è semplice, ma ben congegnata e la regia di Brad Bird la esplica in maniera molto soddisfacente: a tratti sembra di guardare un film con attori in carne ed ossa. Il ritmo aumenta vertiginosamente nella seconda parte, mentre la prima è un'introduzione accurata alla vicenda, forse poco avvincente per i più piccoli. Ma nel complesso, e siccome il tutto è pensato per intrattenere che altro, script decisamente efficace e riuscito nonché geniale, da Oscar, come quello appunto vinto per la migliore sceneggiatura originale.
Sceneggiatura: La trama è semplice, ma ben congegnata e la regia di Brad Bird la esplica in maniera molto soddisfacente: a tratti sembra di guardare un film con attori in carne ed ossa. Il ritmo aumenta vertiginosamente nella seconda parte, mentre la prima è un'introduzione accurata alla vicenda, forse poco avvincente per i più piccoli. Ma nel complesso, e siccome il tutto è pensato per intrattenere che altro, script decisamente efficace e riuscito nonché geniale, da Oscar, come quello appunto vinto per la migliore sceneggiatura originale.
Aspetto tecnico: Che dire? Si vince a mani basse, è quasi infatti imbarazzante recensire un prodotto Pixar dal punto di vista tecnico, già all'epoca era il plus ultra. Comunque, di gran livello sono qui le location, la fotografia e la colonna sonora (Michael Giacchino, che ormai lo si conosce bene per la sua bravura e livello qualitativo, colpisce nel segno, sia con il motivo trainante, sia con le musiche di sottofondo alle varie situazioni), giusto amalgama di un gusto retrò legato al fumetto e alle vecchie "spy-story" e una moderna operazione di "vintage".
Cast: Forse il punto più dolente, almeno per quanto riguarda il doppiaggio italiano, perché Laura Morante proprio non si può sentire. In originale non saprei dire, ma dubito che Craig T. Nelson, Holly Hunter, Jason Lee o Samuel L. Jackson hanno fatto peggio.
Commento Finale: Come al solito la genialità dello script dei prodotti Pixar supera anche la perizia tecnica con cui sono realizzate le sue produzioni. Merito in questo caso del regista che ha saputo subliminale i suoi problemi di convivenza tra lavoro e famiglia e trascinarli in un contesto incredibile, appunto. L'unico difetto del lungometraggio (oltre a quelli di mia personale opinione ed alcuni altri) è, purtroppo, proprio la sua lunghezza (due ore) che porta la storia a dipanarsi in maniera piuttosto sofferta in alcuni punti, anche perché l'ironia questa volta è meno pungente a dispetto di un mondo che trova spunti satirici più nella sua stessa esistenza che nelle battute dei personaggi. Comunque alla fine il divertimento è assicurato, e questo basta, anche se ancor meglio si poteva fare.
Consigliato: La cosa più naturale che possa suggerire, che sia per divertimento, interesse, curiosità o tecnica, il mio consiglio è di vedere (nonostante il mio parere non entusiastico) e rivedere (soprattutto per godersi meglio il sequel) questo "classico" dell'animazione.
Voto: 6,5