domenica 30 giugno 2019

Deadpool 2 (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/06/2019 Qui
Tema e genere: Basato sull'omonimo personaggio dei fumetti Marvel, undicesimo film della saga sugli X-Men, sequel di Deadpool (2016), Deadpool 2 è l'action fumettistico che segna il ritorno tanto atteso del mercenario chiacchierone.
Trama: Quando gli viene portata via l'amata Vanessa, Deadpool perde ogni ragione di vivere. Almeno finché i suoi amici gli trovano una nuova missione, e sarà così costretto suo malgrado a riflettere su ciò che significa realmente essere un eroe e a capire che spesso bisogna giocare sporco per fare la cosa giusta.
Recensione: Il successo del primo film dedicato al mercenario chiacchierone di casa Marvel fu una sorpresa inaspettata per tutti (anche e soprattutto per me, qui la recensione). E questo nuovo capitolo, che rimarca la linea tracciata con il primo capitolo (con la combinazione di linguaggio sboccato, citazioni e violenza fatta apposta per mandare in estasi gli adolescenti che in teoria non dovrebbero vederlo), che lascia anche tanto spazio alla comicità, all'assurdo, ma anche (e sorprendentemente) alle emozioni e ai sentimenti, non delude le aspettative. Anche se Deadpool 2 non è una sorpresa, nel senso però più sorprendentemente positivo possibile. Non è una sorpresa perché, in fondo, il primo capitolo aveva già fissato bene le regole di base di un franchise solitario che, terminato anche Wolverine, si riconferma con il sequel un cavallo di razza tra i mutanti di casa Fox (ora Disney). E si sa, Wade Wilson è un cavallo pazzo. Deadpool 2 non sorprende insomma, però conferma tutto ciò che doveva confermare: ironia, azione, sentimenti, emozioni e assoluta padronanza dei mezzi, peraltro non immensi, ma usati in modo che sembrino il doppio, in qualità e quantità. Infatti, pur non potendo più sfruttare la carta della sorpresa, come avvenne per l'uscita del primo film, la figura di Deadpool si mostra, alla sua seconda prova, in grado di eguagliare l'entusiasmo provocato al suo inizio. E lo fa non solo spingendo l'acceleratore del divertimento al massimo, ma donando al personaggio una dimensione in cui svilupparsi al meglio e in cui donargli dunque un più ampio respiro. Sembra difatti in evoluzione il protagonista Wade Wilson: non abbiamo più solo volgarità e frecciatine (che non mancano anche stavolta di colpire ovunque e chiunque con il loro irriverente piglio), ma una storia in cui ci si approccia alla maturazione del personaggio. Perciò non più solo quel bistrattato e a tratti mancante eroismo, ma una parte comica minuziosamente curata, talmente sregolata da essere il più brillante possibile. Al contempo non rinuncia a uno svolgimento appassionante e ben costruito, ritmato, equilibrato nelle parti. È insieme genio e sregolatezza. E dunque, senza fare spoiler, si ride tanto, da subito e fino alla fine, dai dissacranti titoli di testa alla James Bond alle sequenze post-credit. Si ride per un montaggio chirurgico e un citazionismo a catena, un umorismo meta-cinematografico a pioggia che non risparmia davvero ma davvero nessuno. Le citazioni e i camei (alcuni davvero incredibili), oltre a quelli dei compari della Marvel, spaziano infatti dai personaggi e situazioni della rivale DC Comics (c'è anche uno sberleffo a Batman vs Superman) a tutta la filmografia degli scorsi decenni (da Forrest Gump a RobocopJames Bond e Terminator, ma anche Frozen e Yentl). Lo stesso vale per la musica e le scelte di cast, a partire da Josh Brolin nei panni dell'antagonista Cable, che a un certo punto Deadpool apostrofa come Thanos, il nome del personaggio che Brolin interpreta nella saga degli Avengers. In tutto questo non è mai chiaro se a Deadpool interessi davvero portare fino in fondo la sua missione o semplicemente portare all'esasperazione chi ha di fronte, a furia di botte o di battute. L'unica cosa che rimane "sacra" in questo panorama è proprio l'amore di Wade per Vanessa (la sempre bella Morena Baccarin): il motore, nel bene e nel male, di ogni sua scelta. E gli altri personaggi? La Domino di Zazie Beetz  (che spicca per i suoi poteri spettacolari, resi molto bene, e per il suo atteggiamento estremamente coinvolgente) è una new entry esplosiva, così com'è un piacere, a breve distanza dal suo Thanos in Avengers: Infinity War, ritrovare Josh Brolin in un'altra prova assolutamente convincente. Le scene d'azione del suo perfetto Cable sono tutte performance di statura, anche quando strappano le consuete risate garantite dai vari sparring partner. Chiudono il cerchio una nutrita schiera di personaggi di contorno, che tutt'insieme trovano una dimensione armonica, ricca ed efficace entro la quale agire: tra TJ Miller, Colosso, una X-ilarante X-Force e Julian Dennison, motore degli eventi, nessuno manca di dare il proprio piccolo ma fondamentale apporto all'opera tutta.

Forse, l'unico anello debole di una costruzione mirata, puntuale e centratissima è una trama che, per chi bazzica film con viaggi del tempo, non è certamente roba mai sentita prima. In particolare, e di nuovo senza entrare nei dettagli, ci sono un paio di film abbastanza recenti cui la costruzione narrativa di questo Deadpool 2 somiglia. Eppure, lo ribadisco, il percorso del protagonista non è imprevedibile ma nemmeno scontato e, peraltro, capace di emozionare in più occasioni. La posta in gioco non è solo una risata in più, per quanto anch'essa arrivi sempre, attesa o meno. E comunque inutile girarci attorno: la pietra cardinale, l'anello del potere di questo film è senza dubbio, per la seconda volta, Ryan Reynolds, la cui perfetta aderenza ai panni rossoneri di Deadpool (o alla pelle bruciacchiata del suo alter ego) è qualcosa di impareggiabile. La regia di David Leitch in tal senso accompagna sapientemente la sua "voce" narrante, la voce di un Ryan Reynolds in stato di grazia, che a sua volta accompagna noi lungo le spassose montagne russe del suo personale "L'Impero colpisce ancora". Una pellicola scorretta, fantastica e impareggiabile. Un franchise che spero torni presto a farci divertire.
Regia: La presenza al timone di David Leitch aggiunge qualità al film. Il regista dopo gli indimenticabili combattimenti da lui diretti in John Wick e Atomica bionda, offre altrettanti momenti pirotecnici al personaggio interpretato da Ryan Reynolds, catapultandolo in coreografie fisiche sbalorditive pronte a oltrepassare limiti estremi. Non troviamo solo la brutalità precisa al millimetro della lotta: le scene vengono riprese con una conoscenza dei movimenti e dei tempi action che rende le sequenze più cruente anche quelle maggiormente cinematografiche, in cui diventa chiaro tutto l'eccellente lavoro del compartimento tecnico a supporto della regia.
Sceneggiatura: Si inizia a percepire una certa stanchezza, dato che la pellicola reitera tutti gli elementi che avevano sancito il successo del primo, stanchezza che viene comunque mascherata abilmente mettendo in scena un linguaggio metatestuale. In tal senso però, giacché nella goliardia generale si respira più di un pizzico di affaticamento creativo (e non solo di script), sarà utile e necessario evolversi e non restare impantanato nel trittico di azione-commedia-metacinema in futuro. La pena per i mancati interventi potrebbero essere infatti una ripetitività e una conseguente perdita di interesse che un personaggio come quello di Deadpool di certo non meriterebbe.
Aspetto tecnico: Nonostante una playlist poca esplosiva, le scelte musicali si accompagnano in maniera entusiasmante al susseguirsi del racconto del mercenario e della sua improbabile X-Force, nonché dell'incontrarsi di caratteri opposti con il personaggio di Josh Brolin, pompando in modo esaltante le scene o creando contrasti tra il visivo e il sonoro. Bene tutto il resto.
Cast: Ryan Reynolds convince nuovamente nei panni di Deadpool, della voce di Juggernaut e in quelli di se stesso (in una delle scene post credit), un esordio "fortunato" anche per Domino/Zazie Beetz, ma la realtà è che per la seconda volta ci troviamo davanti ad un Josh Brolin in grandissima forma. Dopo essersi calato nei titanici panni di Thanos per Infinity War, Josh raddoppia in quelli del mutante Cable, e come nel film MCU anche qui l'attore si impone come presenza magnetica, in un ruolo che, come il precedente, ibrida quello del villain classico permettendo allo spettatore di capirne le ragioni. Bravi tutti gli altri.
Commento Finale: Sì è detto all'inizio che questo film non sorprende, ma conferma la brillantezza di un franchise fantasticamente scorretto. Deadpool non lascia, raddoppia con un poker d'azione, ironia, personaggi e pathos. Niente è fuori posto e tutto fa il suo dovere come in un orologio svizzero, anzi, canadese. La trama non sconvolge, ma non manca di appassionare. Ryan Reynolds, Zazie Beetz, Josh Brolin e compagnia bella fanno a gara a chi azzecca di più il personaggio, mentre la regia di David Leitch spinge ogni scena ai limiti della sua potenziale accoppiata di follia ed eccitamento. Questo film infatti è ricco di azione, interazione, effetti speciali e tante divertenti situazioni che riescono a non stancare mai. Un film che mantiene il tono esilarante del primo con un'attenzione ai dettagli che fa del franchising un prodotto di indiscutibile valore, un film per tutti.
Consigliato: Assolutamente sì, ma astenersi insofferenti di voci narranti, meta-cinema e sfondamenti di quarte pareti. Per tutti gli altri, che siate lover o hater dei film sui supereroi è questo un film imperdibile.
Voto: 7,5