lunedì 15 luglio 2019

50 sfumature di rosso (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/05/2019 Qui
Tema e genere: Sequel di 50 sfumature di nero, ed adattamento cinematografico del romanzo omonimo di E. L. James, questa pellicola tratta delle classiche difficoltà di coppia e di cosa comporta essere ricchi.
Trama: Anastasia e Mr Grey si sono sposati, ma devono affrontare la vendetta di un vecchio nemico e la difficoltà di conciliare le loro idee di futuro.
Recensione: Archiviate quelle di grigio e di nero, arrivano le 50 sfumature di rosso, l'ultimo capitolo della trilogia "colorata". La bella "libraia" in bolletta ha finalmente sposato il suo miliardario (anche se sembra non accorgersene che quest'ultimo ha i soldi e si può permettere un aereo), e i due si stanno godendo la luna di miele, quando il pericolo arriva di soppiatto. Un nemico misterioso riemerge dal passato di entrambi e si prepara a portare lo scompiglio tra un brivido di piacere e lo shopping domenicale. Peccato che né l'una né l'altra cosa sono raccontate (giacché la storia è senza capo né coda) in un modo che uno spettatore senziente possa prendere sul serio, mentre i vari personaggi di contorno vivono quel tanto che serve per riflettere i patemi e le piccole controversie della coppia principale, quasi sempre in scena. Le scene erotiche infatti, che dovrebbero essere alla base del film, sono solo un intermezzo inutile dal punto di vista narrativo e visivo. E sullo sfoggiare il lusso basti dire che le prime sequenze sono più vicine allo spot di un'agenzia di viaggi che altro. Per non parlare del "nemico misterioso" che paura fa praticamente mai. Cos'altro dire quindi? Che questo film senza forma né sostanza spero sia davvero l'ultimo, l'indizio, ovvero un susseguirsi di canzoncine pop accompagna il tutto e sulle note di Love Me Like You Do, canzone simbolo di 50 sfumature di grigio, il film termina con un montaggio dei momenti salienti di tutta la trilogia, fa ben sperare.
Regia: Il regista, un certo James Foley, prova a inserire qualche scossa in più, e cerca di costruire una sorta di triangolo dove il sadomasochismo si sviluppi sia dentro che fuori la camera da letto, ma oltre a qualche gemito, l'unica idea che traspare è che anche l'uomo "indomabile" alla fine può essere addomesticato dal sentimento. Da brividi, più di quelli della venatura thriller che appare e sparisce in 30 secondi.
Sceneggiatura: La trama del terzo capitolo è ancora più esile delle due precedenti: se il primo, per quanto leggero, poteva risultare in qualche modo, se non interessante, accettabile (era comunque una novità), nel secondo e nel terzo soprattutto, dove si manifestano anche dei momenti un poco noiosi, la vicenda sembra quasi "tirata", insomma, allungata a tutti i costi e tesa soltanto a presentare nella sua bellezza fisica e nel suo savoir-faire il personaggio di Christian Grey. Un personaggio per nulla caratterizzato, dall'inizio alla fine. Decisamente meritato il Razzie Awards.
Aspetto tecnico: Tutto è patinato, tutto è mediocre, e le canzoncine infastidiscono.
CastJamie Dornan torna al suo habitat naturale e fa fiasco, mentre Dakota Johnson sempre peggio.
Commento Finale50 sfumature di rosso segue la scia dei precedenti due film confermandosi un totale disastro. L'ostentato lusso e gli abiti scintillanti fanno da contorno ad una sceneggiatura ridicola, a tratti imbarazzante.
Consigliato: A chi crede alle favole sì, a chi ha i piedi per terra e il cervello funzionante ovviamente no.
Voto: 3