Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2019 Qui
Tema e genere: Un film picaresco su un avventuriero coraggioso alla ricerca della propria strada.
Trama: Aja è un giovane che vive di espedienti a Mumbai. Alla morte della madre decide di intraprendere un viaggio alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto. Ma qualcosa va storto e si ritrova a girovagare per l'Europa nel tentativo di raggiungere Parigi e di conseguenza l'amore.
Recensione: Tratto dal romanzo L'incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea del francese Romain Puértolas, il film del regista franco-belga-indiano Ken Scott cerca di sfruttare l'onda di altri film ambientati in india come The Millionaire o Vita di Pi. La trasposizione cinematografica può contare anche su un cast di nomi importanti, come Bérénice Bejo, Gerard Jugnot e l'attore indiano Dhanush, molto famoso in patria. Il film vorrebbe mantenersi su un clima da racconto rocambolesco, con il povero Aja che finalmente riesce a partire dall'India per la Francia con un visto turistico per cercare un padre che non sa neanche se esista veramente. Nella tanto agognata Parigi incontra una ragazza nel famoso negozio di mobili con cui imbastisce una scenetta di vita coniugale, si ferma di nascosto per la notte addormentandosi in un armadio che però viene impacchettato e spedito in Inghilterra. Così Aja si trova a girare per l'Europa senza documenti, potendo contare solo sul suo talento di narratore e sulla benevolenza della gente che incontra. Amore, pericoli, solitudine e successo in una viaggi che tocca Gran Bretagna, Francia e Italia per poi tornare al paese d'origine, l'India. Peccato che il regista non sappia decidersi su che registro mantenersi: il film oscilla sempre tra momenti che vorrebbero essere comici (ma non troppo) o romantici (ma poco comici) in scenari (spesso visibilmente digitali) che alla fine danno un effetto straniante, un po' alla Monty Python (ma meno divertente). Troppo studiato nelle situazioni per risultare spontaneo, spesso troppo sdolcinato per essere credibile, Lo straordinario viaggio del fachiro è una simpatica favoletta senza troppe alzate d'ingegno, che vorrebbe essere edificante per aiutare a comprendere culture differenti e difendere i migranti, ma anche gli argomenti seri rimangono a un livello molto esile. Meglio godersi le scenette e i (comunque) bravi attori. Sono loro infatti a far sì che questa fiaba moderna riesca nella sua leggerezza ad emozionare (bello il messaggio del karma, inteso come destino e di come un individuo può riscattarsi grazie all'accettazione e alla fantasia con cui gioca le sue "carte") e divertire (anche se la credibilità, al contrario di Easy: Un viaggio facile facile è minore) almeno un po', anzi, di più, tanto da meritare la sufficienza.
Regia: Il regista Ken Scott (regista del discreto Starbuck - 533 figli e... non saperlo! ma anche del suo inutile remake Delivery Man) mantiene un tono vivace nonostante tutte le calamità (a volte esagerate) che il protagonista affronta. Tuttavia nel complesso la sua è una regia abbastanza statica.
Sceneggiatura: Il film contiene diversi registri, dalla commedia romantica a quella degli equivoci, dall'avventura al fantastico fino alla denuncia sociale. Ogni tappa del viaggio di Aja rappresenta una tematica, la pellicola infatti offre spunti soprattutto su i temi contemporanei dell'immigrazione clandestina, dei migranti e dell'accoglienza, ma nessuno fa buona presa. Tuttavia molto bello lo studio dei personaggi e simpatica l'avventura nella sua interezza.
Aspetto tecnico: La storia di come un semplice viaggio può diventare straordinario si avvale di un comparto tecnico non eccezionale ma apprezzabile. Dalla colorata fotografia, alle colorate scenografie e musiche. Per non parlare delle location, perfette.
Cast: Il cast (comprendente anche Erin Moriarty) si amalgama bene con la storia, a cominciare dal protagonista maschile Ajatashatru Oghash Rathod.
Commento Finale: Una storia garbata, diretta in maniera discreta e interpretata piacevolmente da un cast di buona presenza scenica. Un ritmo senza cedimenti e una fotografia apprezzabile completano il quadro di un film non eccezionale ma sufficientemente godibile e improntato sull'ottimismo e la forza di volontà, che merita di essere guardato.
Consigliato: Favola per adulti, perfetta per una calda serata estiva, vista l'effervescenza della trama e dei suoi personaggi.
Voto: 6
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