venerdì 21 giugno 2019

Miss Sloane - Giochi di potere (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2019 Qui
Tema e genere: Thriller politico che tramite una spietata protagonista solleva il velo sull'industria sotterranea e potente delle lobby.
Trama: Una lobbysta aggressiva e vincente abbandona la sua potente agenzia per dedicarsi (per puro interesse) a una nobile causa: la battaglia contro le armi. Sempre con il suo stile spregiudicato.
RecensioneMiss Sloane è un film inizialmente complesso (ma sempre con un ritmo veloce e ottimi dialoghi) ma pian piano si chiariscono come in un puzzle i vari elementi di una battaglia senza esclusione di colpi. La protagonista (lobbista straordinaria, la più ricercata a Washington) è una donna che ha eliminato la propria femminilità (che certo non è riscoperta, istinti a parte, negli appuntamenti a pagamento), dalla battuta sarcastica, che non guarda in faccia a nessuno per ottenere quel che vuole. Come capirà la giovane ma già esperta collega, che le confida un fatto privato e che tale dovrebbe rimanere. Infatti, la protagonista, anche attraverso sistemi non proprio eticamente irreprensibili, userà tutte le sue armi (ed assi nella manica) a disposizione per raggiungere il suo obbiettivo (che in questo caso però è sia nobile che giusto, far approvare la legge sul controllo delle armi), ma, si sa, il troppo accanimento e la sovraesposizione oltre a compromettere i rapporti umani possono portare gli avversari ad alzare il tiro: compromessa, vulnerabile e sotto inchiesta da parte del Senato, Miss Sloane potrebbe finalmente aver trovato pane per i suoi denti. Diretto dal britannico John Madden (Shakespeare in LoveMarigold Hotel, tra gli altri), Miss Sloane è un film dall'ingranaggio rodatissimo, sorretto da una Jessica Chastain ancora una volta sontuosa e supportato da un ensemble di comprimari di prim'ordine. Oscillando con buon ritmo tra il ritratto di una figura professionale borderline e ambigua (al netto di ben più di qualche stereotipo) e la cifra dello spy-thriller politico, con tanto di tecniche di sorveglianza, pedinamenti, doppiogiochismi e via dicendo, il film procede spedito verso l'obiettivo. Un intrattenimento di più che discreto livello, che ricalca in un certo modo opere tutto sommato affini come Le idi di marzo di George Clooney o format centrati sul lavoro d'equipe e sull'isteria di alcune professioni (vedi The Newsroom di Aaron Sorkin), con tanto di (prevedibile) ribaltamento finale e chiusura "con sorpresa" abbastanza forzata e a dir poco inverosimile, ma, tutto sommato, va bene anche così. Il film infatti, a un certo punto inizia ad accumulare colpi di scena, forse troppi e troppo in fretta, però si fa apprezzare, anche nel finale ad effetto, grazie a una lucidità (venata di pessimismo sulla democrazia americana) nell'affronto di temi delicati, a sceneggiatura e dialoghi scritti con grande arguzia e brillantezza, a una regia funzionale ma non piatta e a un'attrice meravigliosa come Jessica Chastain. Difatti, se nel finale alcuni colpi di scena a tamburo battente sembrano far pensare a una chiusura un po' facile e quasi trionfale della vicenda, l'epilogo amaro e dimesso riporta la storia a una dimensione non certo consolatoria, ma di duro attacco a un sistema che mostra il suo lato oscuro.

RegiaJohn Madden ha prodotto delle buone opere, come Il Debito e Shakespeare in Love, accanto ad altre meno significative. In Miss Sloane arriva a creare un meccanismo narrativo che parte con qualche intralcio di troppo, ma che alla fine sviluppa una trama a cui lo spettatore si appassiona, immaginando o presupponendo il colpo di scena che viene praticamente annunciato sia dalla prima inquadratura.
Sceneggiatura: Il plot in alcuni momenti è un po' farraginoso e poi non entra nei dettagli, non ci spiega il motivo per cui la protagonista mostra tanto accanimento e una tale mancanza di pietà per sé e per gli altri: forse questo ci manca, ma il regista lo sostituisce con la denuncia nei confronti  di un sistema malato, in cui la manipolazione delle cose e delle persone sta arrivando a eclissare nel concreto la democrazia formale, mentre il concetto di libertà (rappresentato dall'uso delle armi: la libertà di potersi difendere versus la libertà di esserne circondato) è alla mercé di chi lo sa pagare meglio. Una storia già nota, certo, ma che tra citazioni socratiche e brillanti soluzioni narrative, riesce, qui come altrove, e dunque ancora una volta, a intrigare.
Aspetto tecnico: Tutti gli aspetti, semplicemente di livello, niente di eccezionale ma perfettamente in linea.
Cast: Di Jessica Chastain già detto, lei è indiscutibilmente tra le più brave e più belle attrici del panorama mondiale. Ma bravissimi sono anche tutti gli altri, da Mark Strong a Michael Stuhlbarg, da Gugu Mbatha-Raw a John Lithgow, da Alison Pill a Jake Lacy, fino ad alcuni comprimari quali Douglas SmithChristine BaranskiDylan Baker e Sam Waterston.
Commento Finale: Il film di John Madden ricorda strutturalmente un serial televisivo condensato, con la donna che sembra la perfetta fusione di Frank e Claire Underwood in House of Cards, e permane un'opera corposa, colma di riferimenti professionali specifici, che richiedono una particolare attenzione del pubblico e di conseguenza non si può certo definire come un film adatto ad ogni tipo di spettatore. Tuttavia è ammirabile la cura certosina di uno script cervellotico, che funziona benissimo sullo schermo, dando vita ad un flusso narrativo assolutamente continuo e morbido a dispetto di un trama incredibilmente complessa. Nelle fasi iniziali probabilmente il film fa un po' fatica a decollare, il ritmo saltuariamente si inceppa, però recupera a pieni voti già nella prima di metà, riuscendo a far passare i 132 minuti totali in un modo che, sinceramente, non credevo possibile.
Consigliato: Sì, soprattutto agli amanti del genere e ad i fan della Chastain.
Voto: 6,5